di S.F.
Errore materiale, parere di precontenzioso di Anac e gara europea a procedura aperta annullata in autotutela. Con riapertura dei termini per la presentazione delle offerte: colpo di scena a Terni nell’ambito dell’iter per il project del tempio crematorio. Un atto di lunedì 9 giugno a firma del Rup e dirigente, Federico Nannurelli, cambia il quadro e, giocoforza, allunga i tempi.
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Bene, cosa sarebbe successo per giungere ad un tale atto? I documenti di gara erano stati approvati a febbraio con partenza della procedura. Poi l’inghippo perché sono «quesiti da parte di operatori economici interessati a partecipare alla gara nei quali è stata segnalata la presenza di errori materiali sul disciplinare di gara». Il nuovo codice degli appalti consente la rettifica prima della scadenza del termine.
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«A seguito di verifica interna e segnalazione / riscontro, sono stati individuati alcuni errori materiali contenuti negli atti di gara, tali da richiedere una rettifica al fine di garantire chiarezza, correttezza e parità di trattamento tra gli operatori economici», si legge nel documento istruttorio. Il 18 aprile sono state apportate le modifiche. Finita così? Negativo.
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Per il Comune l’errore oggetto di rettifica «aveva natura meramente materiale e non incideva sugli elementi essenziali della procedura, i criteri di aggiudicazione e le condizioni economiche e tecniche dell’appalto». Di conseguenza la scadenza è stata confermata al 26 aprile del 2025. Ed è questo punto che si è attivata l’Anac che, il 7 giugno, ha trasmesso al Comune un atto non di poco conto «con la quale il consiglio dell’Autorità medesima si è pronunciato sulla istanza di precontenzioso presentata dalla Edil Pic Ad Srl sulla procedura».
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Con tanto di istanza di precontenzioso e relativa memoria perché l’istante ha segnalato «le discrepanze alla stazione appaltante, e chiedeva chiarimenti, in particolare, con riguardo all’importo delle lavorazioni della categoria Os14». Questioni tecniche. Ma con input chiaro: «La mancata proroga dei termini in seguito alle modifiche apportare al disciplinare, comprometteva la possibilità di predisporre offerte adeguate». L’Anac, in sintesi, ha sottolineato (lo scambio formale è contenuto nella determina che pubblichiamo integralmente) che «le modifiche ai documenti di gara erano da considerare significative». Con inevitabile conseguenza.

C’è dunque l’annullamento in autotutela con comunicazione all’unico operatore economico che aveva partecipato alla procedura di gara a fini partecipativi. «Il provvedimento non produce alcun pregiudizio all’operatore partecipante, in quanto non si era conclusa l’esame delle offerte presentate». Il riferimento è alla Altair Funeral srl, che è anche il soggetto promotore dell’intervento da quadro economico complessivo da oltre 4 milioni.