di S.F.
Affanno parco Cardeto a Terni, chiusa la squadra su una sorta di ‘spacchettamento‘ dei lavori per il 2° lotto funzionale dopo lo stop – c’era la possibilità di attivazione opzionale, ma nell’ultima riunione è stato deciso di cambiare strategia – alla Ventra Antonio srl sancito di recente da palazzo Spada. Di questo ma soprattutto della chiusura del ‘Bruno Galigani’ da nove, lunghi anni se ne parlerà giovedì pomeriggio in una riunione congiunta di I e II commissione consiliare alla presenza del numero uno del comitato di quartiere Raffaele Mastrogiovanni, dell’assessore Benedetta Salvati, del responsabile unico del procedimento Federico Nannurelli e del dirigente all’ambiente Paolo Grigioni.
LA COMPENSAZIONE DI INIZIO 2022 ALLA VENTRA
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La Ventra dice basta
Breve sintesi. In sostanza oltre un anno fa a favore della Ventra Antonio srl fu impegnata una somma vicina ai 300 mila euro per l’esecuzione anche del 1° stralcio del 2° lotto dei lavori di riqualificazione. Poi si è tirata una linea in avvio di 2022 per capire come proseguire considerate le difficoltà nel reperimento dei materiali, l’incremento dei costi e ciò che ha causato il Covid: niente consegna delle opere opzionate in fase di gara alla società lucana. Motivo? « Tutelare gli interessi pubblici per evitare il blocco dei lavori ed un nuovo finanziamento, tenendo conto che l’impresa ha ritenuto di non poter dare corso al lotto opzionale». Da qui è scattata l’indagine di mercato e lo spacchettamento in sei fasi per proseguire la complicata operazione di restyling del parco. I finanziamenti arrivano dal già noto mutuo acceso con il Credito sportivo ed entrate provenienti dall’escussione delle polizze fidejussorie a garanzia del precedente affidamento.
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La fase A riguarda la realizzazione di opere edili ed opere impiantistiche per rendere funzionali gli impianti sportivi e sistemazioni varie; si prosegue poi con la realizzazione del fondo in conglomerato bituminoso per la sistemazione dei campi da tennis coperti/scoperti e del campo di calcetto; la fornitura e la posa di erba sintetica per il campo da tennis di 37,35×18 (672 metri quadrati) e per quello da calcetto di 20×40 metri (800 mq); c’è poi la fase D legata alla posa in opera di due campi da tennis in sintetico da 18,67×35 (1.306 mq); la realizzazione di due campi da tennis coperti in resina sportiva e relative attrezzature; infine la posa di recinzioni e opere funzionali e di finitura delle strutture in questione. Ad occuparsi di tutto ciò saranno sei ditte diverse: la Piconi Evidio di Piconi Giancarlo (Spoleto, 74.737 euro oltre Iva), la Melelli F.Lli Pierpaolo & Massimo (Foligno, 53.393 euro), la Limonta Sport S.p.A. di Erba (Como, 13.109 euro), la New Tennis System srl di Cavenago di Brianza (43.500 euro), l’Area Sport Service srl di Potenza Picena (Macerata, 31.750 euro) e Amantini Recinzioni di Patricia Pintus (Umbertide, 25.800 euro). Preventivi approvati e rimodulazione del quadro economico: il costo delle sei nuove fasi – Iva compresa – supera i 270 mila euro, mentre il totale complessivo dell’appalto resta quello originario di 1 milione e 39 mila euro. Giovedì confronto con i residenti. Ormai siamo ad un passo dal decennale dalla chiusura.