Coldiretti in piazza: «Siamo sotto attacco»

Prima giornata di protesta degli agricoltori, con Coldiretti: confronto pubblico fra Agabiti e Cecchini, che rassicura («i soldi ora ci sono») e richiama all’ordine

Condividi questo articolo su

di P.C.

Giorni di lavoro straordinario per i vigili urbani di Perugia, che pure in questo periodo non sono proprio tranquilli: sotto la canicola di questo prima settimana di giugno c’è da dirigere il traffico non di auto ma di trattori. E per ben due giorni consecutivi.

PROTESTA BIS DEGLI AGRICOLTORI INDIGNATI: DAL BROLETTO IN CENTRO

Trattori in piazza

I motivi Sia lunedì che martedì infatti per le vie del centro ci sono gli agricoltori che protestano. Le manifestazioni sono due, distinte, e già questo forse lascia intendere che il fronte degli imprenditori agricoli non sia proprio compatto compatto compatto. Dall’esterno, in effetti, è difficile capire i motivi di questa diversificazione, visto che entrambe le manifestazioni metteranno in luce più o meno le stesse problematiche: il mancato versamento dei contribuiti per le assicurazioni contro le calamità nelle campagne, i ritardi dei pagamenti comunitari e il proliferare incontrollato della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, che devastano le coltivazioni e mettono a rischio la sicurezza del territorio. Diversa la forma della protesta (martedì pomeriggio previsto un corteo dal Broletto al centro) e probabilmente anche il tasso di ‘incazzatura’. Non a caso si fanno chiamare ‘agricoltori indignati’.

«Siamo sotto attacco» Il termine ‘incazzatura’ non è casuale e ci siamo permessi di riportarlo perché è stato usato pubblicamente in piazza, non dai pasdaran in trattore ma proprio dall’assessore Cecchini che, microfono alla mano, parlava alla folla un po’ arringando, un po’ dando risposte, un po’ rimandando al mittente le accuse, dicendo apertamente – sotto gli occhi attenti di Vittorio Emanuele a cavallo, al centro di piazza Italia, proprio di fronte alla sede della giunta regionale – che non ci sta a passare per la colpevole della situazione, che non passa tutto per la Regione e che anche le associazioni di categoria devono fare la loro parte: «Voi siete incazzati? Io sono più incazzata di voi!».

IL CONFRONTO PUBBLICO FRA CECCHINI E AGABITI – VIDEO

I problemi Si stimano in circa 60 milioni di euro i pagamenti comunitari che le aziende agricole umbre debbono ancora ricevere, a cui vanno aggiunti oltre 7 milioni di euro bloccati per le assicurazioni contro le calamità naturali. Circa 600 – riferisce Coldiretti – le domande di finanziamento per insediamento di giovani agricoltori e oltre 900 di aziende già operanti, da troppo tempo in attesa di risposta. Infine ammmonterebbero a diversi milioni di euro i danni provocati dalla fauna selvatica alle aziende agricole.

Agabiti e Cecchini parlano agli agricoltori

Le richieste «Chiediamo di arrivare finalmente ad un completo e rapido allineamento delle domande da liquidare; di reperire le risorse necessarie per consentire almeno il finanziamento delle domande dei giovani già presentate; trovare le risorse (circa 10 milioni di euro) per le misure a superficie dei bandi aperti nel 2017». Sul fronte dei danni dalla fauna selvatica, secondo Coldiretti Umbria, «urge gestire la presenza dei cinghiali, anche riducendo i tempi per gli interventi di contenimento d’urgenza e con il coinvolgimento degli agricoltori nel coadiuvare le attività di abbattimento». In piazza molti, moltissimi politici (neo ed ex parlamentari, consiglieri regionali): raramente visti tanti e tutti insieme in un presidio di un associazione di categoria.

Cecchini: «I soldi ci sono» «Ci siamo già attivati per assegnare più risorse a sostegno dei giovani agricoltori, agricoltura biologica e l’agroambiente – annuncia l’assessore ai circa 500 agricoltori raccolti in piazza – saranno il ‘Tavolo verde’ (convocato per mercoledì 6) e il Comitato di sorveglianza del Psr (che si riunirà il 21 giugno), le sedi di concertazione dove definire modalità e tempi, ma intanto vi confermo che c’è stato e c’è da parte nostra l’impegno per l’incremento della dotazione finanziaria delle misure 10 e 11 per l’annualità 2017. In Umbria abbiamo a disposizione oltre 900 milioni di euro per l’attuazione del Programma di sviluppo rurale, che significa sostegno all’economia, all’occupazione, alla qualità della vita nelle zone rurali, alla tutela del paesaggio. Una gran quantità di risorse, ma non c’è tutto per tutti, sempre e subito. Tanto più se, rispetto alla precedente programmazione, le domande di accesso agli aiuti sono raddoppiate o addirittura triplicate».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli