Area crisi complessa: «39 progetti validi»

A renderlo noto è il ministero dello Sviluppo economico: 190 i milioni di investimento previsti su Terni e Narni per circa 500 nuovi posti di lavoro

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«Sono 212 le manifestazioni di interesse a investire nell’area di crisi ‘Terni-Narni’ nell’ambito del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale». Questo è l’esito della call promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Umbria e Invitalia per definire i fabbisogni di investimento delle imprese.

Quelle ‘candidabili’ Da una prima analisi delle proposte presentate, spiega il Mise, «sono 39 le iniziative imprenditoriali potenzialmente ‘candidabili’ agli incentivi della Legge 181/89: gli investimenti previsti per questi progetti ammontano a circa 190 milioni di euro, con la creazione di oltre 500 nuovi posti di lavoro».

I primi dettagli La maggior parte dei progetti «riguarda il settore manifatturiero, seguito dalle attività professionali e scientifiche. In evidenza, per volume di investimenti previsti, anche le attività di gestione rifiuti e risanamento. Il 64% delle proposte nei settori produttivi sono di piccole dimensioni (meno di 1,5 milioni di euro). A di sopra di questa soglia, e fino a 20 milioni di euro, si colloca il 34% dei progetti, che concentra circa la metà degli investimenti e della nuova occupazione previsti. Il restante 2% riguarda tre iniziative che sviluppano investimenti superiori a 20 milioni di euro. Degne di nota le manifestazioni nel comparto ricerca e sviluppo (44 iniziative), mentre ininfluente è il dato sull’agricoltura. Al momento sono in corso gli approfondimenti sulle proposte pervenute per calibrare al meglio l’utilizzo degli strumenti agevolativi e l’impiego delle risorse finanziarie». Sono in corso gli approfondimenti sulle proposte pervenute per calibrare al meglio l’utilizzo degli strumenti agevolativi e l’impiego delle risorse finanziarie.

Gianluca Rossi

«Conferma importante» Per il senatore Gianluca Rossi (PD), «questa notizia conferma la validità dell’impegno di chi, fin dall’inizio del percorso ha creduto fermamente e con convinzione nel progetto. Sono certo, peraltro, che l’insieme degli interventi permetteranno si andare oltre la soglia dei 5oo nuovi posti di lavoro che vengono indicati dal Mise. La data di oggi rappresenta un punto di partenza importante, verso quel rilancio complessivo dell’area Terni-Narni, e per il quale in molti hanno lavorato seriamente. Ora – conclude – non dobbiamo abbassare la guardia e, anzi, insistere con decisione in questa direzione». 

Fabio Paparelli (Foto Mirimao)

Prospettive «Un risultato importante, che apre – il commento del vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli – prospettive positive per il futuro economico e occupazionale dell’area di Terni e Narni e, più in generale, per l’Umbria. Per i 39 progetti, a valere sulla legge 181, ci sono investimenti per circa 190 milioni di euro, con la creazione di oltre 500 nuovi posti di lavoro. A questi si aggiungono i fondi che la Regione Umbria mette a disposizione per le piccole e medie imprese: 10 milioni di euro, che attiveranno ulteriori investimenti per circa 40 milioni di euro, che si stima possano creare altri 400 posti di lavoro».

I fondi Paparelli evidenzia che «la Regione Umbria ha messo complessivamente a disposizione per il rilancio e lo sviluppo del sistema produttivo e manifatturiero del territorio e dell’occupazione ben 36 milioni di euro, per attivare vari strumenti per il rafforzamento del sistema locale e imprenditoriale delle piccole e medie imprese: investimenti, efficienza e sostenibilità energetica, ricerca e sviluppo, politiche attive del lavoro. Sono obiettivi chiave, insieme ai progetti di riqualificazione ambientale già definiti. Un processo di sviluppo che favorirà anche la rigenerazione urbana delle città coinvolte. La Regione ha fatto e sta facendo la sua parte ed auspichiamo che il Governo continui ad accompagnare convintamente questo percorso per una nuova fase di sviluppo e lavoro in Umbria».

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