di Giovanni Cardarello
A meno di una settimana dalla presentazione ufficiale, presso la Sala dei Notari, del progetto ‘Arena Curi’, progetto che prevede il completo rifacimento della struttura di Pian di Massiano, emergono nuove perplessità sull’operazione. A sollevare un nuovo interrogativo di grande sostanza è la pagina Facebook della popolare trasmissione televisiva ‘Un Venerdì da Grifoni’ (TEF). E sono interrogativi in ordine alla struttura che dovrebbe ospitare il Perugia Calcio nel periodo dei lavori.
«Si è sentito parlare ripetutamente della possibilità di catapultare il Perugia Calcio verso lo stadio degli Ornari di Ponte San Giovanni – si legge -, per un periodo minimo di due anni nei quali si dovrebbero svolgere i lavori per erigere la nuova ‘Arena Curi’ al posto dell’attuale stadio in località Pian di Massiano». Al netto dei legittimi interrogativi sulla durata dei lavori e sulla reale fattibilità del progetto complessivo, emerge una domanda sullo stadio di Ponte San Giovanni.
«Lo stadio degli Ornari – si legge ancora su ‘Un Venerdì da Grifoni’ – verrebbe adibito a ‘stadio temporaneo’ per tutta la durata dei lavori di ‘Arena Curi’, con previsione di omologazione anche per un eventuale campionato di serie B. Attualmente lo stadio ospita le partite e gli allenamenti della Pontevecchio, che milita nel campionato di Promozione e che ha sempre disputato campionati dilettantistici».
«L’adeguamento dello stadio degli Ornari alle norme relative anche semplicemente alla Lega Pro, prevederebbe la realizzazione delle seguenti opere:
– montaggio di tribune provvisorie, compreso un settore ospiti separato anche per le modalità di accesso, fino a una capienza complessiva di 8 mila posti dagli attuali mille;
– realizzazione di una tribuna stampa e di una sala regia;
– realizzazione di un parcheggio adeguato, ad oggi praticamente inesistente, con area riservata alla tifoseria ospite dotata di ingresso separato e di accessi allo stadio altrettanto separati, con la necessità di ridisegnare l’intera viabilità della zona, visto che ad oggi esiste un’unica via di accesso allo stadio;
– realizzazione di un impianto di illuminazione adeguato alle riprese televisive in notturna;
– adeguamento della struttura in termini di spogliatoi per le squadre, spogliatoi per gli arbitri, spogliatoi diversificati per l’eventuale presenza di ufficiali di gara di sesso femminile, sala medica, etc. richieste dalla Federazione per le società professionistiche;
– realizzazione di tutte le opere infrastrutturali connesse, a partire come detto in precedenza dalla modifica della viabilità e, in aggiunta, delle opere di impiantistica che indichiamo solo a titolo esemplificativo, come la cablazione elettrica verso la linea a media tensione per l’impianto di illuminazione, l’installazione di gruppi elettrogeni di continuità, l’installazione della rete in fibra ottica per la sala stampa, etc.».
Tutto quanto descritto, però, andrebbe realizzato su un’area esondabile, così come si evince dai documenti del piano di difesa dal rischio idrogeologico del Comune di Perugia. O quanto meno del piano presente sul sito ufficiale dell’ente, datato 2011 (QUI IL .PDF) e dal quale non si evincono ulteriori aggiornamenti. La pagina della popolare trasmissione, a valle di questa considerazione, indica anche una serie di domande in ordine ai costi, alle misure di sicurezza. E, non da ultimo, sul fatto che Ponte San Giovanni è, a spanne, la zona di Perugia con il maggior volume di traffico della città, un volume inesorabilmente destinato ad aumentare in concomitanza degli eventi sportivi.
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