Ancora poche ore e dovrebbe essere reso noto il nome del nuovo proprietario dell’Ast di Terni. Se il termine di fine settembre – di cui aveva parlato nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti – sembrava ‘azzardato’ a qualcuno, la trattativa potrebbe concludersi ancora prima, nella giornata di giovedì, con il gruppo Arvedi ad un passo dall’acquisto. La procedura è dunque allo scatto finale, con l’azienda cremonese che potrebbe spuntarla sul gruppo mantovano Marcegaglia, il primo a manifestare il proprio esplicito interesse per l’acciaieria di Terni. In ogni caso, come assicurato ai sindacati dall’ad Massimiliano Burelli nel corso dell’ultimo incontro, la soluzione individuata garantirebbe l’intero perimetro di vendita dell’acciaieria, senza ‘spezzatini’. Dalle parti di viale Brin c’è ovviamente attesa sugli sviluppi, ma la ‘via’ italiana sembra tracciata.
La vendita dell’acciaieria era stata annunciata, come un ‘fulmine a ciel sereno’ (si usciva comunque dal primo lockdown per il Covid) nel maggio 2020. Per mesi la procedura era sembrata in stallo, anche a causa delle incertezze dovute alla pandemia oltre che per le vicissitudini interne a Tk. Poi in estate l’improvvisa accelerata, con quattro manifestazioni di interesse a cui hanno fatto seguito tre offerte vincolanti. Accanto ai nomi di Marcegaglia e Arvedi, si erano fatti inizialmente fatti avanti anche i coreani di Posco e i cinesi di Baosteel. L’azienda ternana si porta in ‘dote’ un passivo che nell’anno fiscale 2020/2021 si è attestato a circa 157 milioni di euro, ma dalla fine dello scorso anno sta attraversando una fase decisamente positiva, con l’obiettivo del milione di tonnellate annue a portata di mano. Ora sindacati, politica, istituzioni, attendono di capire quali saranno i piani del futuro acquirente, in un’ottica – è la speranza di tutti – che possa essere quella di valorizzazione del sito.
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