di Gianni Giardinieri
Quella di domani (giovedì 16 maggio gara di andata, stadio ‘San Nicola’ con calcio d’inizio alle ore 20.30) sarà la 43° sfida tra Bari e Ternana in serie B e di certo la più importante per entrambe le squadre: in palio, ça va sans dire, la permanenza nella serie cadetta. Uno spareggio (gara di ritorno al ‘Liberati’ giovedì 23 maggio, sempre alle 20.30) che sulla carta conferisce un minimo vantaggio alle Fere: in virtù del miglior piazzamento nella regular season i rossoverdi avranno la meglio nel doppio confronto anche con due pareggi, o con una sconfitta e una vittoria, purché a saldo zero o positivo per la compagine di mister Breda, in termini di differenza reti nei due match. La Ternana arriva all’appuntamento decisivo della stagione con molte certezze e qualche incognita. Partiamo dagli aspetti positivi: un gruppo compattissimo, capace di reagire ad ogni avversità (dagli infortuni di Iannarilli, Sgarbi e Capuano – per citare solo i più recenti – alle sviste arbitrali, alcune clamorose come quelle nel match contro il Brescia). Poi la condizione psicofisica eccellente di diversi giocatori, tra i quali Di Stefano che ormai sembra aver preso piena consapevolezza del suo talento. E ancora la duttilità e flessibilità mostrata da Breda, che pur non modificando il sistema di gioco della squadra ha saputo proporre soluzioni convincenti, come l’impiego di Faticanti accanto ad Amatucci, Pereiro centravanti, Casasola ‘braccetto’ destro e lo stesso Di Stefano all’occorrenza prima o seconda punta o anche esterno sinistro a tutta fascia. Le incognite sono rappresentate dalla tenuta mentale dei tanti giovanissimi giocatori ad appuntamenti cosi importanti (a Piacenza ben otto umder nell’undici iniziale), per di più in uno stadio che presumibilmente sarà un ‘catino’ rovente, e alcune scelte tecniche ancora in bilico, ad esempio se schierare in porta il rientrante titolare Iannarilli o se concedere ancora fiducia all’ottimo Vitali. Anche il Bari, dopo mesi di astinenza dalla vittoria, arrivata in extremis contro il Brescia, sembra approdare al match di domani in un buon momento: il 4-2-3-1 proposto da Federico Giampaolo potrebbe rappresentare per i ‘galletti’ la quadra tanto cercata per tutta la stagione. Benali e Maiello in mezzo e Acampora sottopunta. Nasti unica punta con Achik e Sibilli ai lati. Da valutare però il possibile impiego fin dal primo minuto di Kallon e Maita. Squadra dotata di ottime individualità, quella barese, ma evidentemente qualcosa deve essere andato storto per tutta la stagione se i biancorossi si sono ritrovati a chiudere la regular season a quota 41 punti (due in meno delle Fere). Di seguito, come di consueto, le dichiarazioni di mister Breda nella conferenza stampa pre match.
Come si arriva a questa partita?
«Speravamo tutti di evitare questo playout ma allo stesso tempo era un nostro obiettivo. L’idea è quella di sfruttare al massimo questa opportunità, contro una squadra forte e in un campo difficile. In campionato da loro non abbiamo fatto bene ma da allora siamo cresciuti tanto e abbiamo una mentalità completamente diversa. Vogliamo fare bene nel rispetto di questi avversari. Queste partite sono fondamentali nella capacità di lettura degli episodi».
La Ternana ha fatto due punti in più
«Non dobbiamo pensare a questo. Faremmo il favore del Bari. Non dobbiamo pensare di essere più bravi di loro, lo dovremo dimostrare».
Approccio ad un ambiente caldo
«Le chances di salvezza non passeranno da particolari calcoli, ma da una grande concentrazione e dalla capacità di lettura di varie situazioni. Loro hanno provato molte soluzioni, specialmente in attacco».
Teme di più l’andata o il ritorno
«Per me esiste solo l’andata. Le letture del ritorno dipenderanno da come sarà andata domani. Il Bari se ha quel tipo di classifica evidentemente ha anche dei punti deboli. Noi abbiamo un’identità che si adatta anche alle caratteristiche dell’avversario di domani».
Gioventù contro esperienza
«Sono due varianti che hanno dato l’impostazione delle due squadre. Il Bari ultimamente ha messo tutta l’esperienza disponibile che ha in rosa. Io cerco di togliere tutto quello che non posso determinare, età compresa. Devo scegliere le mosse e contromosse giuste».
Gli occhi della tigre
«I ragazzi sono sempre uguali, nel modo di allenarsi e in quello di proporsi. Quello che abbiamo fatto finora non conta niente. Quello che è stato fatto ci ha dato un’opportunità che dobbiamo sfruttare. Meno complimenti ci sono e meglio è».
Dubbi di formazione e Dionisi
«Qualche dubbio ce l’ho ancora ma manca ancora molto tempo. Dionisi sta facendo veramente bene, sul campo e fuori».
Di Cesare e la sua ‘aggressività’
«Per me è un giocatore forte. Stop».