Campeggio Marmore: «Niente Pasqua. Si tenta per l’estate»

Nuova puntata lunedì pomeriggio in consiglio comunale sull’atto di Filipponi: focus su modifica al Prg e bando. Martedì riunione

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Campeggio di Marmore, nuovo passaggio. Alle spalle la manifestazione ai Campacci di domenica 21 febbraio, il tema – e le polemiche – sono proseguite lunedì pomeriggio in sede di consiglio comunale: l’occasione si è presentata grazie all’atto di indirizzo del capogruppo Pd, Francesco Filipponi, datato 13 agosto 2020. Tirato in ballo l’assessore al patrimonio, Orlando Masselli: «Per Pasqua la riapertura non è possibile, lavoriamo per il periodo estivo nell’area attuale». Come già noto ci sono due step da perfezionare, la variante urbanistica con modifica al Prg e il bando per l’assegnazione. Si deve correre.

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«Disattenzione e ritardo»

L’esponente Dem ha esposto l’atto, poi è stato Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «Il tema era noto all’amministrazione da quando si è insediata questa giunta, ci ritroviamo ora a parlarne ed è segno di disattenzione e ritardo. Ci sono state mille discussioni, doveva essere in agenda fin dall’inizio. C’è necessità di garantire una riapertura stagionale che valorizzi il territorio. Dove e quando si intende farlo? Siamo al 1° marzo e Pasqua sta arrivando». Anche Emanuele Fiorini (Forza Centro) è tornato ad attaccare: «Una storia assurda, dove è palese la non volontà e capacità politica di intervenire. Non si è fatto nulla e l’attività portava introiti all’ente comunale con gli affitti e la tassa di soggiorno. I gestori sono stati ‘mazzati’. Se continuiamo così salta anche per l’estate. Qual è l’iter?», l’input per Masselli. Tiziana De Angelis (Pd) ha messo nel mirino Giulia Silvani (Lega), come già accaduto in passato: «Ricordo all’assessore la relazione della persona referente per i Campacci indicata da Latini. Si può avere? E che programmazione c’è?». Niente da fare per lei: «Non so. Può fare riferimento al sindaco e chiedere». Si va al nocciolo della questione.

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Il passato ed i sei anni trascorsi a vuoto

Masselli in primis elogia chi ha proposto l’interrogazione: «Filipponi è sempre ben informato, lui va sul punto contrariamente ad altri che intervengono sempre in polemica. Pone un atto di indirizzo che ricalca la delibera 286 del 2015, nella quale veniva chiesto ad una serie di uffici di fare alcune cose su un’area gestita dal 1960 con il campeggio. La direzione urbanistica doveva attivarsi con valutazioni per l’eventuale variazione di destinazione urbanistica: il camping c’era, ma di fronte alla legge no. Alla direzione lavori pubblici di approntare lavori di necessaria riqualificazione o propedeutici per un nuovo affidamento attraverso un bando e, infine, un mandato alla direzione patrimonio per avviare le pratiche per il rilascio dell’area da parte di chi gestiva, ovvero gli stessi che ci sono stati fino all’11 gennaio scorso. Hanno proseguito con deroghe nel corso del tempo e nel 2015 l’amministrazione dava l’input di revocare la gestione. Tutto ciò si è protratto per altri sei anni a seguito di vicende giudiziarie, fino al Consiglio di Stato (2019). C’è stato poi un altro ricorso al Tar, ma non si è perfezionato perché i ricorrenti hanno desistito». Si arriva al presente.

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Il camping

L’attualità e l’incontro di martedì

Bene. E ora? «Dall’11 gennaio stiamo cercando di trovare una soluzione. La destinazione urbanistica per il campeggio insiste su due particelle (137 e 263) di proprietà di due privati, uno dei quali fa riferimento ad una società immobiliare di Roma fallita l’11 giugno del 2019. Questi terreni non sono espropriabili dal Comune perché c’è un’indice di fabbricazione per metratura e cubatura. L’amministrazione deve fare un percorso per individuare lo strumento per portare avanti l’attività dove è al momento: martedì pomeriggio c’è una riunione delle direzioni interessate presieduta dal segretario generale con me e l’assessore all’urbanistica Bordoni. Utile a riavviare il campeggio nel luogo attuale e poter fare un bando per metterlo in funzione per la stagione estiva. Pasqua? Non sarà possibile. Ricordo inoltre che lo stato di emergenza per le misure di contenimento della pandemia è stato prorogato fino al 30 aprile: ci sarebbe stato ben poco da ‘campeggiare’. Al netto di ciò, è un dato di fatto che dal 2015 ad oggi ben poco è stato fatto. Ora stiamo provando a mettere Marmore nelle condizioni di avere temporaneamente un camping dove si trovava e definitivamente nello stesso posto oppure da un’altra parte da individuare. Il consiglio dovrà fare la sua parte con una variante urbanistica a tempo debito».

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Il ritiro dell’atto

Alla fine del confronto Filipponi ritira l’atto: «Non c’è bisogno delle dichiarazioni di voto. Ho centrato l’obiettivo perché nelle dichiarazioni di Masselli si va incontro ai due punti sottolineati nell’atto: la modifica al Prg e il mantenimento all’interno dello stesso perimetro, magari rivisto». Tante parole, i residenti di Marmore restano in attesa di azioni concrete.

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