Camping Marmore tra pressing e opzioni per l’area attuale

Confronto odierno sull’attività ai Campacci: la minoranza insiste sulla variante al Prg. L’assessore Bordoni: «Potremmo ‘tagliare’ l’area dove insiste vincolo R2 per riapertura»

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Da un lato i consiglieri di minoranza che premono per una variante al Prg, dall’altro la ‘resistenza’ dell’amministrazione che si basa su fattori tecnici legati all’urbanistica. Sempre attivo a Terni il confronto sul futuro del camping di Marmore ai Campacci, off-limits da un mese dopo la chiusura imposta dal Comune al termine della battaglia giudiziaria al Tar Umbria ed al Consiglio di Stato. Del tema se ne è discusso giovedì pomeriggio durante il question time con protagonisti il capogruppo del Pd Francesco Filipponi e l’assessore Leonardo Bordoni: da quest’ultimo c’è una minima apertura sulla possibilità di riapertura nell’ubicazione attuale.

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Minoranza in pressione: «Destinazione urbanistica una scusa»

Oltre all’interrogazione di Filipponi in giornata è arrivata una nuova nota dei consiglieri d’opposizione che coinvolge anche Emanuele Fiorini (Forza Centro), Alessandro Gentiletti (Senso Civico) e Paolo Angeletti (Terni Civica): «Il sindaco e la giunta comunale devono trovare in tempi brevissimi una soluzione volta a garantire la riapertura del campeggio di Marmore. In un momento storico – spiegano – come quello attuale, nel quale la crisi economica attanaglia la città non possiamo permetterci di dormire ancora su una vicenda rispetto alla quale l’amministrazione non ha dato risposte. In ballo vi è la sussistenza di diverse famiglie e ciò non è ammissibile, specie se a mettere in ginocchio tali famiglie è il Comune perchè non riesce a decidere o non vuole decidere. La questione del campeggio di Marmore è stata mal gestita dall’amministrazione, occupandosene in ritardo, facendo chiudere un’attività che comunque creava anche introiti per le casse Comunali derivanti dall’affitto e dalla tassa di soggiorno, per non parlare delle altre attività del comprensorio come i Campacci, che usufruiscono del turismo che quella struttura attrae ogni anno. Il problema della destinazione urbanistica, come sostenuto dall’attuale maggioranza, è solo una scusa per sfuggire alle proprie responsabilità, aggiungono, perchè si poteva benissimo, dal 2018 anno di insediamento di questa amministrazione, cercare di risolvere il problema magari con una semplice variante al Prg e non arrivare al 2021, dopo quasi tre anni senza aver trovato soluzioni, facendo così chiudere una attività in questo periodo di crisi economica. Ormai è sotto gli occhi di tutti che le soluzioni per ciò che si vuole questa amministrazione le trova e per quello che non vuole trova le scuse più becere, nascondendosi dietro un dito, arrivando addirittura a dire che le due direzioni urbanistica e patrimonio vanno ognuna per conto loro. In questa, come in altre vicende, le varie direzioni debbono tenere un comportamento di stretta collaborazione per far funzionare al meglio la macchina amministrativa e comunque è in capo al sindaco la responsabilità dell’operato degli assessorati, sia come strutture a se stanti, sia in ordine alle gestione coordinata delle rispettive attività. La soluzione che potrebbe essere individuata è una variante al Prg da far esaminare al consiglio comunale». Bordoni non la pensa proprio così.

CAMPACCI, CI SONO ANCHE ALTRI PROBLEMI
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Il campeggio

Il passato: «Si è tollerata a lungo l’esistenza del camping»

L’assessore leghista dell’urbanistica inizia il resoconto da lontano per poi arrivare al dunque: «L’attuale situazione – la risposta all’interrogazione di Filipponi – arriva da una precedente gestione amministrativa ‘dubbia’ perché il Prg, predisposto nel 2008 e votato, è stato redatto correttamente da un punto di vista tecnico. Si è tollerato a lungo l’esistenza di un campeggio nella sede dove è oggi e ora siamo chiamati a mettere ordine alla situazione. Sulla zona in questione era in corso un procedimento per abusivismo edilizio per opere realizzate in assenza di titolo: dal 2015 c’è stato un contenzioso al Tar e il 15 gennaio 2021 c’è stata la rimozione. Al momento c’è un iter di vigilanza edilizia aperto ed è quantomeno inopportuno andare a predisporre delle varianti urbanistiche su un’area dove c’è un contenzioso». Tuttavia – ha aggiunto – «gli uffici non sono rimasti fermi, è stata verificata la fattibilità per una serie di scenari legati al campeggio: nel 2019 in tal senso è stato richiesto un parere preventivo alla Regione che, per ora, è senza esito». Poi si passa agli aspetti tecnici.

OLTRE 250 FIRME PER LA RIAPERTURA NEL POSTO ATTUALE

Il rischio

Sull’attuale sede del campeggio – le parole di Bordoni – «c’è un livello di rischio R2, è di carattere urbanistico imposto dal Pai (Piano stralcio per l’assetto idrogeologico) all’esito di una riclassificazione. Ciò è avvenuto all’esito di un provvedimento di consolidamento realizzato dalla Regione: il Comune è responsabile della corretta pianificazione urbanistica in conformità ai rischi idrogeologici: non è una zona interdetta, si tratta di strumenti di carattere programmatico. Inoltre ci sono anche altri vincoli, come quello paesaggistico». 

Il campeggio di Marmore

La diverse possibilità e l’apertura 

Bene, che si fa quindi? «L’area odierna insiste per una parte in vincolo R2, in parte fuori e in un’altra a capo di un soggetto terzo. Andare a fare varianti urbanistiche da un lato necessità una serie di pareri di enti terzi (Autorità di bacino e Regione Umbria) che, molto difficilmente, saranno positivi. L’attuale camping è in contrasto con la previsione del Prg. Qualunque variazione inoltre dovrebbe scontare la procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica). Cosa possiamo immaginare? Si attua sull’area già ipotizzata con un intervento di un privato o sottoponendola ad esproprio con opera pubblica; potremmo pensare di spostare ancora il campeggio in un’area di proprietà comunale, magari un po’ distante dalla rupe per una maggiore ipotesi di stabilità oppure realizzare un intervento nel sito dove attualmente si trova sapendo che lo si deve riparametrare». In che modo? «Potremmo ‘tagliare’ via la parte dove c’è il vincolo R2 e ridurre l’area. In ogni caso tutte queste procedure sconterebbero dei tempi più o meno lunghi e bisogna fare una considerazione in termini urbanistici: il Prg è una previsione di piano e va attuato. Se si ipotizzasse un intervento di adeguamento urbanistico nulla osta a che, temporaneamente, il parcheggio del campeggio attuale – eliso dalla parte dove insiste il vincolo R2 – potrebbe essere affidato ed esercire fin dall’estate 2021». Risposta che soddisfa lo stesso Filipponi. Si vedrà.

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