«Castelluccio, no Sae: ma si fa il deltaplano»

Andrea Liberati e Maria Grazia carbonari (M5S) chiedono spiegazioni alla Regione sulle scelte fatte e su come si intende risolvere i problemi dei residenti

Condividi questo articolo su

Le domande sono precise, le risposte si vedrà. Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S)chiedono alla giunta regionale di spiegare alcune faccende relative alla situazione post terremoto di Castelluccio, di Norcia e solo.

La premessa I due consiglieri regionali partono dall’assunto che «il post sisma rivela ovunque mille criticità su molteplici piani, con uno stallo patologico relativamente alle necessità minime delle famiglie e delle imprese, mentre il partito degli affari sembra già ampiamente al lavoro; che, in tal senso, emblematica è la situazione di Castelluccio di Norcia ove non paiono affatto chiare le prospettive per il paese, mentre, in questi giorni, viene nuovamente chiusa la SP 477».

IL TERREMOTO

Le domande Per poi passare alle – precise – richieste: «Perché Castelluccio, sempre presentato come emblema del locale Parco, non ha ancora le previste SAE e solo ai primi di ottobre (come da filmato dei Vigili del Fuoco), sono iniziate le prime demolizioni, con l’Hotel Sibilla? Come mai le macerie del borgo non sono state ancora rimosse? Risulta quantomeno ‘anomalo’ che, a fronte delle necessità abitative degli 11 residenti fissi, prima della realizzazione e dislocazione delle Sae si sia progettato il cosiddetto ‘Deltaplano’, impegnando tempo e risorse. Perché? Chi e con quale procedura ha dato l’incarico all’architetto Cellini per la progettazione della struttura? Con quali soldi è stato pagato il suo onorario? Qual è la relazione fra la raccolta fondi per la ricostruzione di Castelluccio attivata da Nestlé, e il progetto per la delocalizzazione delle attività produttive di Castelluccio fantasiosamente ridefinito ‘Deltaplano’ dalla stampa? Perché se la struttura è di proprietà dello Stato-Protezione civile, è la Regione a presentarlo come proprio affidare incarichi? Perché, se al censimento del 2016 risultavano 120 abitanti a Castelluccio, le Sae previste oggi sono 8? Quali sono le attività produttive che verranno delocalizzate nel ‘Deltaplano’, e come sono state scelte? Considerando che reiteratamente il governo ha affermato che si edificherà ‘dov’era e com’era’, quale sarebbe il vero piano di ricostruzione pubblico e privato per Castelluccio, anche sulla scorta delle risultanze della microzonazione sismica auspicabilmente effettuata in loco?».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli