Chiusura banca in via Oberdan, Intesa: «Scelta ponderata e che non penalizza»

Terni – Accorpamento con la filiale di corso Tacito dove verrà trasferito il personale. Il Gruppo: «Comunicazioni ai correntisti tempestive»

Condividi questo articolo su

Terni perde un’altra delle sue filiali bancarie ‘storiche’, punto di riferimento nei decenni per migliaia di persone fra privati cittadini, professionisti e imprese. Da venerdì 4 giugno l’Intesa Sanpaolo (ex Carit ed anche ex Casse dell’Umbria) di via Oberdan ha chiuso i battenti. Via tutto – loghi compresi – a tempo di record, vetri coperti da grandi fogli di carta e bancomat fuori uso. Ora per l’istituto bancario nazionale, l’unica agenzia attiva nel centro di Terni è quella generale – dove opera anche la dirigenza locale del Gruppo – in corso Tacito.

Banche, Intesa chiude altre quattro filiali

Tutto di fretta

La decisione – che fa seguito ad altre analoghe, assunte da Banca Intesa così come da altri gruppi bancari – dipenderebbe dalla strategia aziendale, volta a non avere più di un bancomat/filiale nel raggio di 3 chilometri. Così fra le due presenti nel centro cittadino – Tacito e Oberdan -, a spuntarla è stata la prima. Lo stesso personale dell’agenzia sembra sia stato messo al corrente dell’azione non più di 15 giorni prima della stessa. Ma, come accade sempre in questi casi, le maggiori perplessità sono dei correntisti. Sia per non aver finora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte di Intesa Sanpaolo (si tratta pur sempre di un servizio di interesse pubblico), che – soprattutto – per il venire meno di un punto di riferimento che tale è stato per anni.

Chiusura filiali Banco Desio: doppia petizione in Umbria

Un trend che penalizza i territori

Negli ultimi mesi diverse amministrazioni locali – come nel caso della chiusura di uffici e bancomat IS di Narni Centro, le filiali di Banco Desio ad Arrone e Castel Ritaldi – hanno tentato di opporsi in qualche modo, o si stanno opponendo, al trend che vede sottrarre – decisione legittima da parte di privati – sempre più servizi ai territori, anche in Umbria. E se non sono le amministrazioni, sono i cittadini – come nel caso dello sportello Cassa di Risparmio di Orvieto di Piediluco – a farsi sentire fra proteste e petizioni. Una realtà che umbriaOn aveva già analizzato in passato e che negli ultimi anni si è ancor più acuita. A discapito spesso delle aree interne, di cittadini (come gli anziani) con mobilità ridotta e delle attività/imprese che insistono anche nei centri minori, spesso rappresentandone fonte di lavoro e quindi di reddito e tributi locali.

Piediluco, chiusura della filiale bancaria: scatta la petizione

Le puntualizzazioni di Intesa Sanpaolo

In merito alla chiusura della filiale di Terni/via Oberdan, Intesa Sanpaolo fa sapere che «le comunicazioni al personale ed ai correntisti, a cui sono state inviate le lettere nella seconda metà di maggio, sono state tempestive. La decisione di chiudere l’agenzia è ovviamente frutto di un ragionamento che tiene in considerazione anche la necessità di garantire tutta una serie di servizi alla clientela. Di fatto – spiegano da Intesa Sanpaolo – ci sarà un accorpamento con la vicina filiale di corso Tacito, dove andrà a operare il personale di via Oberdan, che potrà così contare su una maggiore organizzazione e servizi potenziati. Accanto a ciò, Intesa Sanpaolo può contare su tutta una serie di punti affiliati Mooney, uno dei quali si trova ad esempio in via Cesare Battisti, che offrono servizi come il pagamento delle bollette, ricariche telefoniche, bonifici e prelievi fino a 250 euro giornalieri. Si tratta di una rete diffusa e in grado di fornire ciò di cui la clientela ha necessità, nel quotidiano».

  

L’ex Intesa Sanpaolo di via Oberdan

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli