Coltellate a Marmore per una promessa di matrimonio non mantenuta

Terni – Faida familiare dietro la brutale aggressione dello scorso 6 ottobre. Denunciati due fratelli marocchini

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I fatti risalgono allo scorso 6 ottobre, quando due giovani nordafricani avevano raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni con ferite da arma da taglio. In particolare, uno dei due aveva riportato lesioni gravi e il fatto era subito finito all’attenzione dei carabinieri di Terni. Che a distanza di poco più di un mese, hanno fatto piena luce sulla vicenda di sangue.

Terni: ancora coltellate nella notte. Feriti due giovani, uno è grave

Le ricostruzione

«In quelle ore – è la ricostruzione del comando provinciale dell’Arma di Terni – al pronto soccorso arrivava un primo giovane straniero, con ferite molto profonde che avevano richiesto un delicato intervento chirurgico, effettuato nel corso della stessa notte, perché una delle coltellate aveva raggiunto un polmone. Successivamente giungeva presso allo stesso pronto soccorso un secondo giovane magrebino, con una ferita d’arma da taglio ad un braccio, più lieve. Per lui non si rendeva necessario il ricovero perché la ferita causata dalla coltellata era superficiale. L’uomo veniva pertanto dimesso e condotto dai carabinieri presso il comando di via Radice».

La ‘faida’ per una promessa di nozze a vuoto

«Gli accertamenti effettuati dai militari della sezione operativa dei carabinieri di Terni, sotto il coordinamento della locale procura della Repubblica di Terni – prosegue la nota -, hanno permesso di ricostruire le circostanze del fatto di sangue, denunciando all’autorità giudiziaria due fratelli di origine marocchina di 25 e 20 anni, in Italia senza fissa dimora. Le minuziose indagini, condotte con l’ausilio di mezzi tecnici, analisi dei tabulati telefonici, dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti e il riconoscimento fotografico della vittima del reato, che nel frattempo veniva rintracciata in una provincia della Toscana, hanno permesso di appurare che l’aggressione del malcapitato – un 20enne di origine nordafricana – fosse riconducibile al fatto di aver avuto in passato una relazione sentimentale con la sorella dei due marocchini successivamente non sposata, malgrado le promesse, innescando così una faida tra le famiglie sfociata nel fatto di sangue del 6 ottobre».

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