Comune di Terni, ecco le indagini in corso

Almeno sette ‘filoni’: verde pubblico, cascata delle Marmore, mense scolastiche, antincendio del Caos, ‘contact center’, cimiteri, pubblica illuminazione

Condividi questo articolo su

terni-comune-finanza-polizia-inchiesta2Dopo il clamore, per le sedici persone indagate nell’operazione ‘Spada’ – che giovedì mattina ha portato al sequestro da parte della squadra Mobile di Terni supportata dal Nucleo di polizia tributaria e dalla Compagnia della Guardia di finanza di Terni, di centinaia fra documenti, computer e supporti informatici – si tratta di capire cosa, in concreto, gli viene contestato. Per tutti l’accusa è associazione per delinquere finalizzata alla alla turbata libertà degli incanti ed alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. In pratica nel mirino del pm Raffaele Iannella ci sono finiti appalti comunali per tutta una serie di servizi, affidati – ma in qualche caso non ancora conclusi – a note cooperative del territorio.

PARLA IL SINDACO DI GIROLAMO – IL VIDEO

Le forze dell'ordine circondano palazzo Spada

Le forze dell’ordine circondano palazzo Spada

I ‘filoni’ In attesa di accedere al fascicolo aperto in procura, gli unici dati certi provengono dai decreti di perquisizione emessi dall’autorità giudiziaria ed eseguiti giovedì dalle forze dell’ordine, con verifiche e acquisizioni che hanno riguardato abitazioni e uffici della quasi totalità degli indagati. Almeno sette ‘filoni’ su cui l’indagine è incentrata: dal verde pubblico alla gestione della cascata delle Marmore, dall’appalto per le mense scolastiche ai lavori di realizzazione dell’impianto antincendio del Caos, dal ‘contact center’ passato dalla società Usi a Terni Reti all’appalto per la gestione dei cimiteri, fino al ‘project financing’ al vaglio del Comune per una parte della pubblica illuminazione.

PARLANO GLI AVVOCATI DEGLI INDAGATI – IL VIDEO

terni parco via martiri della libertà-20160622-WA0046Verde pubblico Una delle delibere della giunta comunali ‘incriminate’ è la numero 245 del 29 luglio 2015 riguardante il riordino dell’attività del servizio gestione del verde pubblico, attuata attraverso le determine dirigenziali 2479 del 22 settembre 2015 e 925, 926 e 927 del 30 marzo 2016, con aggiudicazione dell’appalto – suddiviso in tre lotti – alle cooperative Alis, UltraServizi, Asso Consorzio e Gea aggregate in un’associazione temporanea di imprese. Secondo la procura «a seguito delle risultanze delle indagini svolte, rappresentate da specifici servizi ed accertamenti tecnici, sono emersi chiari indizi di prova concernenti l’ipotesi di una illecita spartizione dei lotti relativi agli appalti». Da qui il sequestro, eseguito giovedì, di lettere di invito alla procedura di gara, determine dirigenziali, offerte presentate dalle società partecipanti, verbali di valutazione delle offerte e nomina dei componenti che le hanno valutate, gli atti riguardanti l’esclusione dalla procedura di gara, eventuali contratti di subappalto e fatture per verificare chi abbia svolto effettivamente i lavori.

Il Caos

Il Caos

Caos e Terni Reti I lavori di adeguamento dell’impianto antincendio del Caos sono stati oggetto di un’informativa della squadra Mobile di Terni e del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza depositata a inizio novembre e che ipotizza irregolarità circa l’intervento. Da qui il sequestro di tutti i documenti relativi alla pratica. Stessa sorte per gli atti relativi all’affidamento, da parte del Comune alla ‘controllata’ Terni Reti, del servizio pubblico locale denominato ‘Contact center Strade sicure e decoro urbano – Migliora la tua città’. In questo caso l’appalto ha avuto origine dalla delibera di giunta numero 246 del 16 settembre 2016 e gli inquirenti ipotizzano «un’illecita aggiudicazione dell’appalto».

Cosec protesta mense (FILEminimizer)

Una protesta per le mense

Mense scolastiche Sotto la lente della procura c’è poi finito l’appalto per la gestione delle mense scolastiche che ha avuto origine dalla bozza di bando di gara predisposta dal Comune. «Preliminarmente – si legge – l’importo complessivo del servizio ammonta a 15.126.429 euro (Iva 4% esclusa per il quinquennio 2017/2022) con l’opzione di un eventuale rinnovo biennale successivo che porterebbe l’importo a 20.526.028 euro. In tale bozza è stato stabilito che i partecipanti alla gara dovranno avere l’ubicazione del centro di preparazione pasti ad una distanza non superiore a 20 chilometri dal centro di Terni e, qualora il centro di preparazione risulti essere inagibile, la stessa società dovrà avere un secondo centro di preparazione sempre a disposizione e distante non più di 20 chilometri dal centro cittadino. Per quanto riguarda i criteri di valutazione, sono stati mantenuti sempre gli stessi che erano stati utilizzati per l’appalto del verde pubblico, e cioè il 70% per l’offerta tecnica e il 30% per quella economica. Tale bando di gara dovrebbe essere definito entro breve tempo in quanto dal 1° gennaio 2017 le mense scolastiche dovranno avere una nuova gestione e, dalle indagini in corso, sono stati evidenziati numerosi elementi indiziari ed atti preparatori che presumibilmente proietteranno l’aggiudicazione dell’asta verso una sola direzione, ovvero verso la AllFoods. Appare, infatti, alquanto improbabile che un’altra società, oltre la AllFoods che è già presente sul territorio con proprie strutture da svariati anni, possa costruire due punti di preparazione pasti in così poco tempo (il 1° gennaio deve essere operativa) e così vicino al centro cittadino, sempre poi che riesca a trovare siti idonei. Altra circostanza che desta sospetto è il fatto che il bando di gara, ad oggi, non sia stato ancora pubblicato, rendendo assai breve il tempo a disposizione di eventuali altre società partecipanti per potersi preparare. Alla luce degli elementi riscontrati si ritiene, verosimilmente, che anche in questo caso possa esserci stata, da parte del Comune di Terni, una volontà di veicolare l’affidamento del servizio verso soggetti ben precisi, in particolare verso la AllFoods, stante anche l’esito di determinati servizi di osservazione svolti dalla squadra Mobile ed alle risultanze investigative rappresentate da accertamenti tecnici che hanno fatto emergere chiari indizi di prova concernenti l’ipotesi di una illecita aggiudicazione dell’appalto menzionato».

Cascata delle Marmore Altro ‘nodo’ individuato da procura e polizia giudiziaria è l’appalto per la gestione del principale sito turistico del ternano, la cascata delle Marmore, che ha avuto origine dal bando di gara pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 17 maggio 2013, il cui oggetto era l’affidamento in gestione dei ‘servizi e attività di supporto ed assistenza turistico-logistica nell’area della cascata delle Marmore’. L’appalto ha durata di 36 mesi e l’importo totale a base di gara ammonta a 2.406.267 euro, oltre oneri di sicurezza. «Tale appalto – scrive il pm nel relativo decreto di perquisizione – veniva aggiudicato il 12 settembre del 2014 alla cooperativa Alis, in associazione temporanea di impresa con società cooperativa Sistema Museo, Accoglienza Diocesana impresa sociale, Civita Cultura srl, cooperativa Actl. Nel corpo del ‘disciplinare di gara’ il Comune di Terni inseriva alcune limitazioni che, verosimilmente, potrebbero aver influenzato la gara in ordine alla scelta di uno specifico concorrente, restringendo i margini di partecipazione ad altre potenziali società interessate. In particolare hanno destato l’attenzione i seguenti requisiti inseriti nel bando di gara: a) fatturato globale di impresa realizzato negli ultimi tre esercizi non inferiore a 2.890.496,80 euro; b) idonee referenze di almeno due istituti bancari; c) per competenza, esperienza nella prestazione principale (assistenza guida turistica, escursionistica, orientamento e bigliettazione) fatturato specifico negli ultimi tre esercizi non inferiore a 1.910.742,75 euro; d) per competenza, esperienza nella prestazione accessoria (integrazione di servizi di base per migliorare l’offerta turistica) fatturato specifico negli ultimi tre esercizi in misura non inferiore a 257.129, 82 euro. Detto importo esclude il fatturato attinente la gestione di educazione didattico ambientale del Comune di Terni; e) presentazione dell’elenco delle prestazioni nel settore ‘gestione dei servizi di pulizia dei locali affidati negli ultimi tre esercizi con indicazione degli importi, delle date, dei destinatari (pubblici e privati)». Per l’autorità giudiziaria, «a seguito delle risultanze delle indagini svolte, rappresentate da specifici servizi ed accertamenti tecnici, sono emerse altresì responsabilità dello stesso Comune e del Rup che non ha mai predisposto alcun tipo di vigilanza sull’operato della costituita Ati aggiudicataria del servizio».

Gestione servizi cimiteriali In questo caso sotto la lente c’è finita la delibera di giunta numero 249 del 29 luglio 2015 riguardante l’appalto per la gestione dei servizi cimiteriali per la durata di 18 mesi. Delibera attuata dal dirigente dei lavori pubblici del Comune di Terni attraverso diverse determine dirigenziali, con aggiudicazione dei servizi alle cooperative Alis e SoLCo, con numerose proroghe a partire dal 30 dicembre 2013. A seguito delle risultanze investigative svolte – scrive la procura – rappresentate da specifiche acquisizioni di documentazione, attraverso il sito istituzionale del Comune di Terni, stante la prima aggiudicazione dei servizi cimiteriali nel 2009 e successivamente oggetto di numerose proroghe tramite l’istituto del cottimo fiduciario sino all’aggiudicazione della gara, si ritiene, oltre ogni ragionevole dubbio, che il servizio sia stato oggetto di un illecito frazionamento e quindi sottratto all’espletamento di una regolare gara ad evidenza pubblica, servizio che in data 8 luglio 2016, con la determina dirigenziale numero 2229, il Comune di Terni affidava definitivamente all’Ati composta dalle società cooperative Alis, UltraServizi, Gea e La Torre».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli