di S.F.
Quasi due ore di confronto e via libera in I e III commissione congiunta per l’acquisto di un autocarro e di una pala gommata – valore totale 313 mila euro, qui i dettagli tecnici dell’operazione – da parte del Comune di Terni. Nella polemica politica ci è finito di tutto: le buche, gli operai assunti, patentini, i vecchi residui e anche un botta e risposta sul lavoro per gli ‘amici’. Ora si procederà con il confronto in consiglio comunale.
IL COMUNE SPENDE 313 MILA EURO PER AUTOCARRO E PALA GOMMATA: I DETTAGLI
Buche e patentini. Fabrizi: «Sembra ‘Famolo strano’»
In aula per l’esecutivo Bandecchi – arriverà poi anche il vicesindaco Riccardo Corridore per rispondere agli attacchi – gli assessori Michela Bordoni e Mascia Aniello, con quest’ultima che ha introdotto in forma breve la questione: «Abbiamo assunto quattro operai per le manutenzioni ordinarie, più ci sono altre risorse interne e vogliamo dare al personale ulteriori attrezzature per l’implementazione. Così si internalizzano i servizi e c’è ottimizzazione dei tempi di intervento e dei costi». C’è chi ha sollevato dubbi come il consigliere Valdimiro Orsini di Terni Masselli Sindaco: «I dipendenti sono abilitati ad utilizzare i futuri veicoli? E quanti sono ad essere abilitati?». Cinzia Fabrizi (FdI) ha tirato in ballo anche Carlo Verdone: «La scelta dell’internalizzazione è legittima, ma diversa rispetto a quanto fatto finora. La convenienza economica è tutta da dimostrare, c’è un business plan? E c’è un posto dove metterli poi? Sembra che si voglia prendere la strada del film di Verdone, ‘Famolo strano’. Ci sono innumerevoli buche lungo le strade, continuano ad esserci», ha ricordato. Sponda AP ci ha pensato il presidente della III commissione, Claudio Batini, a replicare in prima battuta: «C’è rottura con il passato perché c’è la volontà di fare ‘in casa’ alcune cose. Era stato promesso. Ci sarà un consistente risparmio e si inizierà dalle piccole manutenzioni». Poi ad entrare in campo è uno dei progettisti – l’altro è il collega Stefano Carloni – dell’iniziativa, il funzionario con posizione di elevata qualificazione Federico Nannurelli. Parlerà un bel po’.
NOVEMBRE 2023, LE PRIME ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO DELL’ERA BANDECCHI: OPERAI
Efficienza ed economicità
Il tecnico di palazzo Spada ha dato delucidazioni sull’iter e sulla situazione attuale in corso del Popolo: «Il Comune ha costituito un nucleo di operatori esperti dopo le quattro assunzioni a tempo indeterminato ed il patentino – occorre la patente C – era tra i requisiti richiesti per svolgere questi lavori. I quattro dipendenti sono in possesso delle qualifiche. In pochi mesi è stata testata la loro operatività. Quando fui assunto quasi trent’anni fa, in Comune c’erano 35 operai che gestivano le manutenzioni con a disposizione i mezzi d’opera. Poi ci sono stati i pensionamenti ed i veicoli sono stati dismessi». Si arriva al dunque: «L’amministrazione diretta consente di fare interventi efficaci, efficienti ed economici, c’è stata un’analisi ponderata a livello economico, tecnico ed organizzativo. Il risparmio è notevole e non c’è alcun profilo di danno per la PA, solo un beneficio diretto. Le manutenzioni? Le ordinarie le faranno le squadre operative, per le straordinarie ci dovremo rivolgere al mercato. Ma l’incidenza in quest’ultimo caso sarà quasi ridotta a zero. Per la collocazione abbiamo immobili idonei. Sia la pala gommata che l’autocarro sono versatili». Tra gli esempi citati anche l’utilizzo per l’eventuale ricollocazione delle fioriere: «Si evita di chiamare ditte esterne». Un po’ di bagarre non è mancata a questo punto.
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«Fumo negli occhi» e «paese dei balocchi»
Il capogruppo di AP Guido Verdecchia ha lanciato un dato: «Ci sono almeno 140 mila euro risparmiati in tre anni ed inoltre l’acquisto permette la tempestività di intervento. E non si accendono mutui nuovi». Orsini di norma è attento ai documenti e infatti non aspetta molto per replicare: «Lo ha sognato? Non c’è scritto nella delibera. I risparmi sono tutti ipotizzati. Vorrei che si dimostrasse il vantaggio dell’operazione. La situazione delle strade è disastrosa e il problema buche non si risolve così. Avrei fatto un programma straordinario di chiusura delle buche con i 313 mila euro. Nannurelli ci ha dipinto un quadro da Paese dei balocchi se fosse vero, meglio di Dubai», l’ironia del consigliere di opposizione. «Vendete questa cosa come soluzione per riparare le strade, è fumo negli occhi». Da ex dipendente Ast ad uno attuale, il presidente della I commissione Andrea Sterlini (AP): «Manto stradale? Il problema non c’è da giugno 2023, ma da vent’anni». Marco Cecconi (FdI) ha invece puntato su un altro argomento: «Tra i residui dei mutui, circa 150 mila ero sono per opere di viabilità comunale. E poi qual è la programmazione sui lavori pubblici per avere risparmi? La dirigente Marcucci ha detto che i costi devono essere valutati». Dubbi anche da Josè Kenny (Innovare per Terni): «Ennesima operazione di propaganda, fatta male. Ok portare in house, ma perché non dedicate più tempo al progetto compiuto? Verdecchia impari a leggere le delibere». Per Raffaello Federighi (AP) una «discussione surreale, qui si parla di una visione generale e non di un progetto. Tappare le buche? Non si può andare avanti a tapparle e basta, è visione minimalista». A questo punto da banchi delle minoranze è stato chiesto di rendere pubblica la comparazione a Nannurelli. Ad assistere alla seduta anche Andrea Giuseppe Stentella, colui che segue il bilancio per la direzione attività finanziarie in termini di elevate qualificazioni: è stato avvicinato da Cecconi per chiarimenti sui mutui sotto lo sguardo della Bordoni. Quasi a controllare. Scenetta curiosa.
I mutui e gli amici
Nannurelli ha ripreso la parola per ulteriori info: «Siamo in una doppia fase, progettazione e programmazione. Grazie alla Daf per l’enormo lavoro sui mutui, sono stati cercati tutti i residui. Alcuni hanno più di dieci anni e le partite economiche erano bloccate: quelle risorse non potevano essere tecnicamente spese perché erano carenti rispetto all’attività propedeutica di vecchi progetti, ormai superati. L’unico modo di utilizzarli è chiedendone un uso diverso. In questo caso il progetto è stato validato e verificato, ci assumiamo la responsabilità di dire che è tecnicamente valido ed economicamente conveniente. I mezzi sono fondamentali». Roberta Trippini (AP) ha ritirato fuori il dissesto per attaccare sulla gestione dei soldi pubblici degli ultimi anni, poi è arrivato Corridore in supporto: «Oggi la discussione doveva essere positiva. Si sta decidendo di tornare all’antico perché un tempo era così, consentivano economie di rilievo. Diminuendo gli appalti non si possono ricompensare i soliti noti che la vecchia politica di questa città erano soliti usare. Per fare 1 chilometro di strada ci vogliono circa 140 mila euro, con questo acquisto non si contraggono debiti. Non ci interessa avere ditte esterne per gli appalti e verso di noi c’è un costante astio politico». A rispondere al 55enne avvocato ci ha pensato Elena Proietti Trotti (FdI): «Commovente lezione di alta politica da parte del vicesindaco. Ho sentito parlare di appalti dati gli amici, adesso gli amici invece vengono messi a fare gli operai. Servono i dati per valutare l’operazione», le parole dell’ex arbitro.
Via libera
Si poteva chiudere senza l’esposizione della Bordoni? Chiaro che no: «Vendiamo fumo? Da settembre c’è l’istruttoria con gli uffici, abbiamo chiesto cosa fosse stato lasciato per il discorso delle manutenzioni delle strade. Non abbiamo trovato uno studio approfondito rispetto a questa tematica, nessuno di voi ha lasciato studi di economia aziendale su questo. Alcuni mutui sono già stati ammortizzati e pagati, altri giacevano nelle direzioni. Stiamo rivisitando un bilancio che era ‘imbalsamato’». Votazione e lunga mattinata chiusa.