Covid, falò su monte Bersaglio: bloccati

Magione, numerosi i controlli e le denunce sul territorio. Il sindaco Chiodini: «Non può esserci tolleranza, stiamo difendendo l’incolumità pubblica»

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Grande lavoro delle forze dell’ordine su tutto il territorio umbro per il contrasto alla diffusione del Covid-19 e il rispetto dei decreti governativi. A fare il punto della situazione per Magione ci ha pensato domenica mattina il sindaco Giacomo Chiodini con un riepilogo delle varie attività portate avanti da polizia di Stato, carabinieri e polizia Locale: oltre 900 gli esercizi commerciali e le attività controllate, 26 le denunce (articolo 650 codice penale per l’inosservanza, ma anche per dichiarazioni false e minacce a pubblico ufficiale) complessive. Spicca in particolar modo quella di un titolare: era aperto ed evidentemente non doveva essere così.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

«Sciatteria e irresponsabilità»

Chiodini ha voluto citare nello specifico un esempio parlando di «sciatteria, irresponsabilità e incoscienza». Si tratta di alcuni ragazzi fermati – poi sono stati denunciati – in piena notte sul monte Bersaglio, dove avevano acceso un falò: sono stati bloccati dai carabinieri di Città della Pieve. «Non può esserci tolleranza, stiamo difendendo la salute e l’incolumità pubblica». Un cenno anche ai 97 volontari attivi a Magione per garantire i servizi essenziali.

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