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Home » Covid, concessione Cts: «Locali possono aprire in ‘zona arancione’»

Covid, concessione Cts: «Locali possono aprire in ‘zona arancione’»

di Redattore
5 Febbraio 2021
in Ambiente e salute, Apertura 5, Coronavirus, In evidenza
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Il Comitato tecnico scientifico allenta la morsa su bar e ristoranti e ne autorizza l’apertura anche in ‘zona arancione’ (a pranzo), dando il prorio assenso anche all’apertura serale in ‘zona gialla’. Un provvedimento che al momento – purtroppo – riguarda solo parzialmente l’Umbria (arancione tendente al rosso) ma di cui nelle ultime settimane si è discusso molto, in occasione della protesta #IOAPRO1501 di cui abbiamo dato conto su queste pagine. Attenzione: non è una decisione, ma solo un pronunciamento. L’ultima parola spetterà al governo (evidentemente, quello nuovo).

LA PROTESTA ECLATANTE A PERUGIA – VIDEO

Vittoria di Fipe e Fiapet

La richiesta era arrivata dal ministero dello sviluppo economico dopo vari incontri con la Fipe di Confcommercio e la Fiapet di Confesercenti e due giorni fa – scrive il Corriere della Sera – è arrivato il parere degli scienziati che indicano la strada per i nuovi protocolli. Non è stata cambiata la ratio. Si sono solo allentate le restrizioni. La differenza fra pranzo e cena, che tante perplessità aveva destato, resta, ma viene fatta slittare in ‘zona arancione’, per cui viene concessa l’apertura a pranzo ma non a cena. Apertura totale invece in ‘zona gialla’. Ma a certe condizioni. E differenziando chi ha o meno disponibilità di tavoli. 

ATTESA PER LE DECISIONI: UMBRIA ZONA ROSSA?

Le prescrizioni

Come già nelle prime riaperture dello scorso maggio il Comitato tecnico scientifico – che proprio il 5 febbraio festeggia un anno di vita (fu istituito in questo giorno nel 2020, a inizio pandemia) – ha evidenziato alcune prescrizioni: mascherine obbligatorie; distanziamento di un metro tra i tavoli e nei luoghi di passaggio; numero massimo di persone al tavolo (4 se non conviventi); bollino da esporre all’ingresso per il numero massimo di capienza del locale. Tutte cose che grossomodo i ristoratori già attuavano nei mesi scorsi quando, a singhiozzo, è stato consentito loro di lavorare.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Nei bar

Anche per il servizio al banco occorre tenere una distanza minima di un metro tra le persone che consumano. Bisogna poi evitare assembramenti di persone in fila alla cassa o in attesa di essere servite. Ancora vietati i buffet. Niente giornali e carte da gioco nei bar.

«Ora il governo si sbrighi»

«Ci auguriamo che il governo che si sta costituendo in questi giorni provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in ‘fascia gialla’ e durante le ore diurne in ‘fascia arancione’ a chi ha spazi con tavoli – commenta al Corsera Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi -. Sarà un banco di prova importante per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione». In queste ore le associazioni di ristoratori premono affinché il governo recepisca tali indicazioni senza creare restrizioni ulteriori come invece accaduto nei mesi scorsi.

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