Covid Terni: «Non dimenticare gli anziani»

Lettera aperta del centro sociale e dell’associazione Volta: «Per loro mantenere i contatti con i familiari, ma anche con gli amici è essenziale». Le proposte

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di Paolo Fabri e Marcello Bigerna
presidenti del centro sociale/culturale ‘Volta’ e Associazione Aps ‘Volta’
Lettera al prefetto di Terni, alla presidente della Regione Umbria, al presidente della Provincia e al sindaco di Terni

Nonostante gli anziani siano coloro che hanno pagato anche in termine di vita (non solo come mortalità) il prezzo più alto in questo periodo, si parla poco di loro e di come possano vivere questo momento di emergenza. È vero che sono la categoria più a rischio a livello medico, ma hanno risentito e risentono ancora tantissimo delle forti limitazioni del comportamento e della libertà o socialità.

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Il Centro sociale e culturale per anziani Alessandro Volta sin dalla sua fondazione e successivamente anche attraverso l’omonima Associazione di promozione sociale, ha da sempre operato ponendo il benessere dell’anziano, non solo fisico, come fine ultimo delle sue innumerevoli attività coinvolgendolo quale protagonista al suo interno.

Dopo il lockdown della primavera scorsa e l’estate trascorsa sempre con preoccupazione, ma con rinnovata fiducia, il Centro e l’Associazione si stavano preparando a riprendere l’attività interrotta. Il tutto nei limiti del possibile e affrontando notevoli disagi e difficoltà legati soprattutto al perdurare del contingentamento dell’accesso alla sede.

Il nuovo aggravarsi della situazione ci ha però bloccato nuovamente e ha fatto emergere in tutta la sua totalità e gravità ciò che temevamo e che speravamo di aiutare a risolvere con il ripristino delle nostre attività. Per gli anziani mantenere i contatti con i familiari, ma anche con gli amici è essenziale in quanto, non solo possono rallegrare l’umore e aiutare a trascorrere le giornate, ma anche a ‘non lasciarsi andare’, scambiarsi informazioni, a sentirsi ricercati e utili per sé stessi e per gli altri. Molti anziani hanno così la consapevolezza di non essere dimenticati e che alla fine di questo momento potranno riabbracciare familiari e amici. Questo aiuta a non perdere la speranza nel futuro e la positività.

Oltre a questo, chiaramente, restano i problemi legati alla salute e alle tante patologie che in questo periodo sono state spesso trascurate perché la pandemia era il primo pensiero per tutti, anche di coloro che prestavano la loro opera nel campo della geriatria e delle malattie senili. Se questo è stato possibile e in certi versi ‘assorbibile’ per gli anziani in questa seconda ondata non è più né possibile né tollerabile.

Per questo ci permettiamo, anche in virtù della nostra trentacinquennale esperienza, di avanzare alcune proposte, che vorremmo presentare nella loro completezza al prefetto di Terni, a cui con questa nostra lettera aperta chiediamo un incontro, al presidente della Regione Umbria, al presidente della Provincia di Terni e al sindaco di Terni con cui abbiamo già aperto un’interlocuzione e richiesto, in base alla convenzione in essere, uno spazio adeguato ed accessibile per svolgere le nostre attività in favore degli anziani: 1. Per il covid deve essere disegnata una rete regionale di ospedali Covid e Covid free che devono essere modulati sulle esigenze di tutti ma soprattutto della popolazione anziana che maggiormente si ricovera tanto per patologie covid che per le altre patologie, vedi la comorbidità presente negli anziani che rende complicata l’attività assistenziale. Solo una robusta rete integrata tra gli ospedali già tardiva organizzarla ora, consentirà una attività assistenziale adeguata per i malati covid e non covid. 2. Le attività ambulatoriali per le malattie croniche degenerative tipiche degli anziani e non solo devono essere mantenute e potenziate soprattutto nel versante Asl, in quanto le attività ambulatoriali all’interno dell’ospedale saranno molto più complicate per i percorsi assistenziali Covid. Non è pensabile ridurre tali attività o addirittura sospenderle soprattutto gli ambulatori di geriatria. 3. I malati anziani non possono essere lasciati soli durante la pandemia come abbiamo visto durante i mesi di marzo e parile, non basta commuoversi di fronte alla bare di Bergamo, non basta più. È tempo che si dia dignità al vivere e al morire e soprattutto risposte di ‘salute’ a qualsiasi età. Per fare questo devono essere potenziati i servizi territoriali attraverso la figura del medico di medicina generale e se del caso, potenziare le attività specialistiche della ASL intese come visite geriatriche a domicilio, anche da affiancare alle Usca, che troverebbero in questo caso un aiuto valido per le emergenti attività assistenziali geriatriche per i pazienti Covid. Gli anziani sappiamo essere i più esposti al virus ed alle complicanze polmonari del virus, ma anche ai pazienti non Covid che durante il periodo invernale anche per le patologie respiratorie sono i più esposti soprattutto a Terni.

Nel frattempo, considerato che a noi piace fare oltre che proporre il centro Volta si sta riorganizzando per continuare a dare ai propri soci e all’anziano in generale un sostegno e una vicinanza con la memoria del passato e lo sguardo al futuro, ma utilizzando anche i linguaggi moderni. Per questo abbiamo costituito un Comitato Tecnico Scientifico composto da operatori sanitari e professionisti dei nuovi linguaggi e mezzi di comunicazione che hanno predisposto un piano operativo che abbiamo chiamato ‘Centro Volta Covid -free’, che è in fase di programmazione, che nei prossimi giorni presenteremo alla città e che prevede tra l’altro: 1. Sportelli on line di geriatria, psicologia e malattie senili. 2. Sportello on line di ascolto e informazione 3. Rinnovo della convenzione con la Asl relativamente a servizi delegabili al nostro centro 4. Organizzazione di conference call con esperti e professionisti nei settori medici e assistenziali di maggior interesse per gli anziani 5. Incontri culturali e sociali on line 6. Corsi di formazione on line sull’utilizzo delle nuove tecnologie.

Queste sono solo le prime e alcune delle iniziative e delle attività comprese nel piano che è aperto al contributo di quanti vorranno aiutarci a svilupparlo e realizzarlo. Non sarà semplice, ma le sfide non ci hanno mai messo paura soprattutto se si affrontano, insieme.

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