Covid Umbria, ricoveri e casi sempre in calo

Quasi un terzo dei positivi umbri è isolato negli ospedali. Costante la discesa dei numeri: si allenta la pressione sui nosocomi

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Alle ore 8 di domenica 26 aprile, dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Umbria, sono 1.368 (+2 rispetto all’aggiornamento di sabato mattina) le persone risultate positive al tampone. Numero che comprende anche guarigioni ‘ufficiali’ e decessi.

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Attuali positivi ancora in calo

In ragione delle guarigioni (22 in più rispetto a sabato mattina per un totale di 927 persone) il numero degli attuali positivi continua a scendere: alle 8 di domenica sono 377 (-21). I decessi compessivi legati all’epidemia in Umbria sono 65.

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Ricoveri, lento ma costante calo

Le persone ricoverate in ospedale sono 108, con una diminuzione ulteriore di 5 unità rispetto a sabato. Di queste, 17 (-1) sono nelle terapie intensive. In isolamento domiciliare ci sono al momento 1.008 persone (-73 rispetto a sabato mattina) mentre sono in totale 14.064 (+106) quelle uscire dall’isolamento dall’inizio dell’emergenza. Meno tamponi nella giorata di sabato – un festivo, lo ricordiamo – ma neanche così pochi: 630 per un totale di 32.569.

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Il punto sulle carceri: 1.304 tamponi effettuati

L’assessore alla sanità Luca Coletto ha fatto il punto sulla situazione degli istituti penitenziari umbri: «Nell’ambito del piano predisposto dalla Regione per la gestione delle fragilità indotte da Covid-19, la priorità è riuscire ad individuare le persone in condizione di fragilità che, in questo periodo di emergenza, rischia di diventare ancora più grave, ma l’ulteriore sfida è quella di proteggere le comunità dal rischio di infezione evitando che possano trasformarsi in veri e propri focolai come, purtroppo, è già accaduto in altre regioni. A tal fine, sono stati definiti dei percorsi per garantire la salute degli ospiti di queste strutture e di tutti coloro che vi lavorano. In questo contesto, è stata dedicata grande attenzione alle 4 carceri del territorio regionale. Sabato sono arrivati gli ultimi risultati di un primo monitoraggio che prevedeva di rilevare per ora la positività al coronavirus solo sui detenuti in mobilità al loro primo ingresso in carcere, mentre si sono privilegiati i controlli sulla polizia penitenziaria e sugli operatori che potrebbero involontariamente portare il virus dentro le strutture. Complessivamente su 2.482 soggetti, di cui 1.451 detenuti e 1.031 tra polizia penitenziaria, operatori e sanitari, sono stati effettuati 1.304 tamponi pari al 52,54% dei soggetti totali: 276 tamponi sono stati fatti ai detenuti (19,02%), altri 1028 (99,71%) sono stati effettuati sul personale in servizio, gli unici a non essere stati monitorati sono stati i soggetti in ferie o assenti per un lungo periodo». Infine un passaggio sulle positività precedenti: «Dal monitoraggio nella prima fase era risultato positivo un detenuto, trasferito in Umbria e in isolamento già dal momento dell’ingresso nella struttura penitenziaria e che attualmente, dopo la relazione al magistrato, è agli arresti domiciliari nella sua residenza fuori regione. Inoltre, un operatore risultato positivo per contatti esterni e da subito in isolamento, è stato dichiarato guarito dopo l’esito di due tamponi negativi».

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Articolo in aggiornamento

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