Un gran peccato perché l’ottimo 13° posto nella prima tappa – non scontato un risultato del genere per un debuttante abituato ad un mondo totalmente diverso come quello della MotoGp – aveva lasciato più che buone impressioni. Invece alla fine per Danilo Petrucci è stata una giornata da dimenticare: il pilota ternano, come riportato dalle testate nazionali, è stato costretto a fermarsi durante la Hāʾil-Al-Arṭāwiyya dopo circa 115 chilometri. Il 31enne ha tentato di risolvere il guasto meccanico della sua Ktm 450 Factory Replica ma non ci è riuscito, con successivo soccorso in elicottero. Poco prima Petrux aveva chiuso il secondo waypoint da 4°, migliorando ancora la performance del giorno precedente. In teoria Petrux può restare in gara puntando sulla nuova formula ‘jolly’ ma, di certo, non più per puntare a posizioni di vertice. «Stiamo andando a recuperare la moto così che possa ripartire martedì – le parole del meccanico Davide Cotimbo raccolte da La Gazzetta dello Sport – ma non sappiamo di preciso che problema abbia avuto perché non siamo riusciti a parlargli».
Le parole del ternano: disavventura totale
«È stato molto bello – le parole del 31enne a Gazzetta Motori al termine dell’incredibile giornata – perché stavo lottando per i primi cinque in avvio, mi stavo divertendo. Avevo ripreso due piloti di fronte a me e c’erano piste molto veloci, ho fatto 20-30 km a gas aperto. Poi ho cambiato serbatoio e non si sa cosa è successo, si è rotto un fusibile per la pompa: non sono stati in grado di cambiarlo, ho provato a ripararlo e smontare la moto. Non sapevo che cosa fare, ho aperto la tasca del giubbetto e dentro dovevano esserci telefono, passaporto, carta di credito, soldi e patente. Non c’era più nulla, quantomeno la carta di credito l’ho bloccata. Sono rimasto senza nulla, ora prendo la cittadinanza qua (ride, ndr), poi proveremo a ritornare in casa. Domani ripartiamo, sarò fuori classifica».
Dakar, bene Petrucci nella prima tappa: 13°, è il miglior italiano