Dissesto Terni: iniziato il lavoro dell’Osl sul piano di estinzione

Si entra nella fase conclusiva della procedura. La presidente Collosi: «L’auspicio è di finire entro un anno». Il doppio binario

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di S.F.

La materia è estremamente complessa ma di certo per la procedura riguardante il dissesto del Comune di Terni c’è una novità. L’Organo straordinario di liquidazione, presieduta da Giulia Collosi, ha iniziato il lavoro sull’ultimo step del lungo iter iniziato ufficialmente il 1° marzo 2018 con la formalizzazione dell’allora commissario straordinario Antonino Cufalo: la stesura del piano di estinzione delle passività. In linea teorica la quadra dovrebbe essere trovata entro un anno: è l’auspicio della dottoressa classe 1949 originaria di Santa Margherita di Balice, attiva a palazzo Pierfelici dal 2018 in compagnia di Massimiliano Bardani ed Eleonora Albano.

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Palazzo Spada

Il doppio filone

Le partite in gioco sono due. La prima riguarda il Comune e le tariffe portate al massimo nella primavera del 2018 dopo la dichiarazione di dissesto finanziario da parte di Cufalo: in linea teorica – non è detto che accada – trascorsi i cinque anni, compreso quello del bilancio stabilmente riequilibrato, l’amministrazione non è più vincolata ad avere questi limiti.  Il secondo invece coinvolge l’Organo straordinario di liquidazione ed i ‘conti’ fino al 31 dicembre 2017.

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La presidente dell’Osl del Comune di Terni, Giulia Collosi

L’auspicio ed i rifiuti

La Collosi magari – non è il primo dissesto di cui si occupa – vorrebbe mettersi alle spalle la vicenda Terni a stretto giro: «Quando finisce? Spero entro un anno al massimo». Le cifre in ballo sono corpose: «Finché non abbiamo approvato il rendiconto chiunque si può inserire nella massa passiva e a quel punto si reistruisce la pratica. Mediamente le Osl terminano il lavoro in cinque anni e finora il Comune è stato un buon collaboratore, devo essere onesta». Di recente l’Osl ha firmato per un maxi accantonamento da oltre 5 milioni di euro a causa di 37 creditori che hanno rifiutato la proposta di liquidazione con stralcio del 40% rispetto alla cifra originaria: «La legge prevede – sottolinea la presidente dell’Osl – che gli accantonamenti vengano fatti puntualmente. Devo dire che i rifiuti non sono tantissimi, in genere le persone accettano tenendo in considerazione che qui prendono il 60%».

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Palazzo Pierfelici

Il piano di estinzione

Quattro anni sono trascorsi e si entra nella fase conclusiva: «È stato un ‘bel’ dissesto. Stiamo cominciando a lavorare sul piano di estinzione, speriamo di riuscire a chiudere in tempo brevi». Il documento sarà poi inviato al ministero dell’Interno che, entro 120 giorni, decide o meno per l’approvazione sulla base delle scelte operate per la formazione della massa passiva e la liquidazione, anche attraverso un parere consultivo della commissione per la finanza e gli organici degli enti locali. Un plauso particolare per una persona: «Elisabetta Torti (ufficio segretaria, ndr), è bravissima, senza per questo diminuire il calore degli altri collaboratori. Nulla da eccepire sul sostegno dato dal Comune di Terni alla gestione del dissesto, sia finanziario che professionale». Volata finale iniziata.

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