Dup Terni: c’è la clinica universitaria privata. «In corso tentativo di espropriare i reparti»

L’aggiornamento del documento e le iniziative. Ospedale, Usl, celiachia: non mancano le curiosità. Il Pd: «Bandecchi e Tesei concordi su aumento tasso di privatizzazione»

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di S.F.

Clinica universitaria. Nell’aggiornamento – per ora è una bozza, poi vedremo nel testo definitivo cosa cambierà – del Documento unico di programmazione 2023/2025 voluto dalla nuova amministrazione appare tre volte contro le zero del precedente atto: ‘Nella città sana, la sanità protagonista’ il titolo dello specifico paragrafo sulla delicata tematica.

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L’area Ternanello e il progetto clinica

Terni, il passato e lo svuotamento

Bene, cosa è stato inserito nel Dup aggiornato sulla sanità? «Salvaguardare la salute pubblica – si legge – e aumentare il livello qualitativo dei servizi sanitari offerti alla comunità passa inevitabilmente da una ferma opposizione alla politica accentratrice della sanità umbra operata, ma anche dalle sinergie che discendono da nuove politiche dell’ambiente, del verde, dell’urbanistica e della viabilità cittadina. Tutto ciò costituisce una vera priorità». Breve cenno anche ai tempi migliori su questo fronte: «Terni nel recente passato aveva un ospedale tra i migliori dieci d’Italia: un vero fiore all’occhiello per la città grazie ai suoi professionisti che, nonostante abbiano perso negli ultimi venti anni quasi duecento posti, quotidianamente fanno il massimo, con risorse striminzite, per dare il migliore servizio possibile». Poteva mancare un tackle nei confronti di palazzo Donini? Chiaro che no: «La Regione ha svuotato la sanità ternana: è in corso un tentativo di espropriare i reparti di chirurgia della mano, cardiochirurgia, maxillo-facciale, neuroradiologia e altri, dopo le varie spoliazioni avvenute negli anni
precedenti. Non solo: le visite specialistiche a carico delle Asl avvengono oramai per lo più fuori provincia con tanti anziani costretti a trasferte chilometriche e a ricorrere a visite private a pagamento viste le liste di attesa assurde». Lo scontro è perenne da mesi.

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Tesei e Bandecchi

La clinica e lo stadio

Si arriva alle intenzioni: «Il giusto ruolo del nuovo ospedale pubblico di Terni – viene specificato – e della sanità ternana passa per il potenziamento del pronto soccorso, la realizzazione di una clinica universitaria ad alta specializzazione, donando alla città il nuovo stadio Libero Liberati ed una riqualificazione complessiva dell’area; un servizio sanitario efficiente con visite tempestive; il ripristino della medicina scolastica; la creazione di uno sportello informativo sulle diverse allergie alimentari e sulla celiachia; l’attività istruttoria di vigilanza ambientale stante l’alto tasso di malattie a carico dell’apparato respiratorio; il mantenimento e consolidamento delle strutture sanitarie periferiche; la mobilità delle persone fragili, anche attraverso la predisposizione di un servizio gratuito di trasporto dei farmaci nelle zone rurali in base alla fascia di reddito a carico delle farmacie comunali; l’istituzione e il potenziamento di centri diurni di aggregazione per persone fragili. L’amministrazione – infine – nel settore sanità pone al centro del proprio programma l’aspetto pubblico che andrà però integrato da quello privato, proprio per garantire migliori servizi ai cittadini». La questione è sintetizzata sotto l’indirizzo strategico ‘Accompagnare’ al punto 8.03: «Il nuovo ospedale, la clinica universitaria privata, una riorganizzata medicina territoriale sono i cardini della sanità cittadina». Chi se ne occupa? Il sindaco Stefano Bandecchi e il vicesindaco Riccardo Corridore. Non resta che attendere per l’esito.

Il Pd: «Concordiamo su critiche. Ma si aumenta privatizzazione»

Sul tema prende posizione la segreteria dell’unione comunale del Pd. «Seppur da direzioni e valutazioni diverse, Bandecchi e Tesei concordano su un punto: aumentare il tasso di privatizzazione della sanità. È quanto emerge chiaramente dalla bozza di documento unico di programmazione 2023/2025 che è stata elaborata dall’amministrazione comunale di Terni. Nel testo, anticipato dalla stampa locale, concordiamo con la giunta Bandecchi nelle critiche rivolte ed in particolare modo per non avere ancora adottato il nuovo piano sanitario, per aver fallito sulle liste d’attesa e per aver smantellato interi reparti ospedalieri. Abbiamo raccolto migliaia di firme consegnate all’ex sindaco Latini per il ritiro della convenzione con l’università che penalizza la nostra azienda ospedaliera. Tuttavia la soluzione individuata da Bandecchi non è quella di potenziare la sanità pubblica a Terni bensì sarebbe quella guardare alla sanità privata, di realizzare, guarda caso, una clinica universitaria privata e un nuovo ospedale attraverso un project financing, ovvero con i soldi dei privati ( dopo aver votato un nostro atto in consiglio comunale contrario). Il Pd ritiene invece doveroso che Terni si doti di un nuovo ospedale finanziato interamente con risorse pubbliche e realizzato nei pressi delle grandi vie di comunicazione. Crediamo che l’attuale struttura ospedaliera, una volta trasferita in altra sede, possa accogliere gli uffici della Usl con notevoli risparmi ed ottimizzazione dei servizi all’utenza e che l’ex milizia debba essere infine valorizzata a fini sanitari e non riconvertita a struttura ricettiva. Crediamo sia inoltre indispensabile che, tempi brevi, la città si doti di almeno tre case della salute – conclude il Pd – così da valorizzare la medicina di territorio. Ma soprattutto pensiamo che occorra investire sulla sanità pubblica e fare le assunzioni di personale sanitario che servono a riportare il sistema su livelli di efficienza ed efficacia».

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