Comune Terni, verso la fine del dissesto: si preme su riscossioni, residui e ‘bonifica’

Le indicazioni contenute nell’aggiornamento del Dup: il ruolo chiave del nuovo ufficio unico delle entrate

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di S.F.

La premessa, per ora, non cambia. «La nuova amministrazione si troverà ad operare in un quadro economico-finanziario caratterizzato dall’imminente uscita dallo stato di dissesto dell’ente. Il processo di risanamento, nei cinque anni decorsi dall’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, ha condotto a una situazione certamente migliorata sotto molti profili – dal ripiano dell’indebitamento, all’avanzo di cassa, alla risoluzione di numerosi contenziosi – ma inevitabilmente il dissesto, seppur formalmente avviato a conclusione, farà ancora sentire in maniera consistente i suoi effetti». Il contenuto è nella bozza/proposta del Documento unico di programmazione 2023/2025 rivisitato dalla giunta Bandecchi, in via di perfezionamento per il mese di ottobre. Fatto sta che alcune novità già sono esposte ed il focus è in particolar modo sulla riscossione coattiva.

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I residui

La certezza è nota da tempo e non può che essere messa nero su bianco nel documento: «Gli effetti della procedura del dissesto finanziario che ha interessato il Comune di Terni per il periodo di cinque anni e comunque fino al 31 dicembre 2022, condizionerà anche per il prossimo triennio 2024/2026 l’azione amministrativa dell’ufficio tributi». Di mezzo c’è la normativa legata al Tuel ed i margini sono ridotti: il Comune, «almeno per tutto il secondo semestre 2023 sarà impegnata nell’attività di analisi ed eventuale bonifica dei residui contenuti nel piano di estinzione parallelamente all’aggiornamento dello stato della riscossione in vista dell’affiancamento all’Organismo straordinario di liquidazione (Osl) ai fini della predisposizione del rendiconto di gestione». Senza dimenticare i numerosi rifiuti dei creditori per le proposte transattive dell’Osl: tutte partite debitorie che ricadranno sul bilancio ordinario. Si arriva alla novità deliberata in giunta negli ultimi giorni.

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La direzione unica delle entrate, Equitalia e la spinta

Nel nuovo modello organizzativo c’è il nuovo ufficio unico (nella bozza del Dup è denominata ‘direzione unica’) delle entrate comunali, direttamente in mano al dg Claudio Carbone. Non c’è molto da studiare per capire che, evidentemente, è una struttura chiave anche in ambito dissesto: «Rappresenta la previsione di un nuovo assetto organizzativo per un settore strategico quale quello delle entrate, che si propone la finalità di realizzare l’omogeneizzazione dei procedimenti di accertamento, contabilizzazione e riscossione relativi alle entrate tributarie ed extratributarie. L’obiettivo strategico consiste nel continuo presidio e potenziamento della gestione delle entrate anche attraverso l’integrazione e lo sviluppo dei sistemi informativi». Mirino anche sull’attività di verifica dei residui attivi, compresi quelli in mano ad Equitalia, con tanto di supporto esterno. Citata la «consistente somma a titolo di residui attivi di cui al piano di estinzione predisposto» e su questo tema l’amministrazione si propone «di attuare un’analisi preordinata e finalizzata alla bonifica dei medesimi residui attivi con particolare riferimento a quelli risultati particolarmente consistenti, ovvero quelli relativi a violazioni del Codice della strada». Bene, ma sono riscuotibili o no? Uno dei nodi è questo: «Lo scopo è operare un riaccertamento ex post al fine di poter valutare l’effettiva riscuotibilità di tali crediti». Si propone dunque di «coinvolgere e sensibilizzare tutte le direzioni in un’attività di riaccertamento che non deve limitarsi a verificare che continui a sussistere il titolo giuridico del credito, l’esistenza del debitore e la quantificazione del credito, ma deve anche verificare l’effettiva riscuotibilità dello stesso e le ragioni per le quali non sia stato riscosso in precedenza».

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La prudente cancellazione

Mantenere tali somme difficilmente riscuotibili prefigura una irregolarità contabile. Che si fa? «Al fine di scongiurare tale eventualità, il Comune si propone, all’esito dell’attività di riaccertamento, la pronta e prudente cancellazione delle poste inesigibili previo avvio di apposita interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate – riscossione (Ader) nonché proseguendo l’attività di monitoraggio della regolare esecuzione dei contratti con affidatario e concessionario. L’analisi dei residui richiede per competenza l’imprescindibile nonché fattiva collaborazione dei dirigenti responsabili dei vari servizi che, nei limiti delle rispettive attribuzioni e sotto la loro personale responsabilità, sono chiamati alla puntuale verifica delle poste di bilancio fornendo altresì la documentazione probatoria necessaria ad attestarne lo stato ed il grado di esigibilità». 

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Rinegoziazione, razionalizzazione, coordinamento

In ogni caso l’obiettivo strategico di tutto ciò è reperire «maggiori risorse – viene puntalizzato nel Dup aggiornato – per la gestione della fase conclusiva del dissesto dell’ente e, al contempo, di migliorare le procedure di riscossione coattiva delle entrate, affidandone ad un’unica direzione il coordinamento ed il controllo; una delle criticità che fino ad oggi ha condizionato sotto il profilo finanziario il Comune, infatti, è stata la mancata acquisizione delle entrate affidate all’Agenzia delle entrate, determinando nel tempo ingenti perdite a seguito dell’annullamento automatico delle cartelle per effetto di interventi normativi». In generale per le dinamiche finanziarie sono elencate in particolar modo la progressiva riduzione dell’indebitamento dell’ente attraverso l’evoluzione, la riduzione e la rinegoziazione dei tassi interesse sui mutui contratti dall’ente; l’attuazione delle misure per la gestione della fase di chiusura del dissesto e la razionalizzazione/ottimizzazione della spesa per le dotazioni strumentali il cui approvvigionamento dipende dalla Daf. Infine un cenno alla valorizzazione del patrimonio immobiliare – con revisione – per incassare ulteriori risorse utili alla chiusura del dissesto.

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