Elettrocarbonium, fine della luna di miele

Terni, sempre più forti i ‘rumors’ che escono dallo stabilimento di Narni: tornano le paure

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Scricchiola. E pure forte. Tutta l’impalcatura, presentata come solida, che sostiene la ‘nuova’ Elettrocarbonium di Narni sembra oscillare piuttosto pericolosamente a nemmeno tre mesi da quando – con una cerimonia peraltro decisamente suggestiva – venne presentato il progetto di rilancio.

L’INAUGURAZIONE DI LUGLIO – LE FOTO

Un elettrodo in lavorazione

Un elettrodo in lavorazione

Le difficoltà Per farla breve: dopo le promesse – a maggio umbriaOn aveva raccolto le parole di speranza del nuovo management a Milano, in occasione di ‘Made in Seteel’le conferme e l’effettivo riavvio degli impianti, sono iniziati a farsi sentire tutti i sintomi del malessere che hanno portato quella che allora si chiamava Sgl Carbon a cessare le produzioni di elettrodi in grafite.

LE PROMESSE – IL VIDEO

Le voci E allora, dopo aver ascoltato le ‘sirene’ – non quelle della fabbrica, ma quelle che facevano sognare, addirittura, la possibile apertura di una Spa, nel senso di un centro benessere – si è tornati ad affrontare temi più concreti, come la bonifica delle aree e i loro costi. Mentre chi è tornato al lavoro, non avrebbe ancora visto un euro di paga.

Elettrocarbonium sgl carbon narni scaloL’allarme Già alla fine di agosto, per la verità, erano stati Sergio Cardinali, del dipartimento nazionale chimico-farmaceutico della Filctem Cgil e il segretario proviciale di Forza Italia, il narnese Sergio Bruschini, a lanciare l’allarme sulle difficoltà che si erano palesate. Ora sembra che la situazione non accenni a migliorare. Anzi. E torna la paura.

Toni bassi Sindacati e Comune di Narni, almeno per il momento, tendono a tenere bassi i toni – meglio ancora, stanno proprio in silenzio – nella speranza di riuscire a governare la situazione ed a tenere aperti i canali di comunicazione con la nuova proprietà. Che, però, prima o poi dovrà dire che sta succedendo.

 

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