Narni, riparte l’Elettrocarbonium

Lo storico stabilimento narnese è passato alla M2i di Bari che giovedì mattina si è presentata alla città

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Riparte da Narni, e non potrebbe essere altrimenti, la storia della Elettrocarbonium, lo storico stabilimento per la produzione di elettrodi di grafite. Protagonista della rinascita, la barese M2i  di Michele Monachino – controllata dalla Morex – che ha rilevato gli asset del gruppo tedesco che ha guidato fino allo scorso anno la Sgl Carbon, salvo poi disimpegnarsi rimanendo però nel mercato italiano.

La presentazione della nuova proprietà si è tenuta giovedì mattina nell’auditorium San Domenico di Narni, gremito di autorità e – soprattutto – di lavoratori. Sul palco, oltre all’ad Michele Monachino, erano presenti l’economista Nicola Rossi, la presidente della Regione Catiuscia Marini e i sindaci di Terni e Narni, Leopoldo Di Girolamo e Francesco De Rebotti. Assente per impegni istituzionali, il vice ministro Claudio De Vincenti ha inviato un video di saluto per auspicare un futuro solido per lo stabilimento narnese.

PARLA MICHELE MONACHINO: L’INTERVISTA

La proprietà «Mi sono avvicinato molto cautamente a questa avventura – ha detto l’ad della nuova Elettrocarbonium, Michele Monachino – ma ho deciso di intraprenderla nel momento in cui ho visitato la città e mi sono reso conto del grandissimo attaccamento della gente a questo stabilimento che rappresenta la storia di Narni. Alla base della scelta ci sono ovviamente delle valutazioni economiche e intendiamo rilanciare la produzione in un’ottica di assoluta competitività, riassorbendo gradualmente il personale di quella che era la Sgl Carbon».

PARLANO MARINI E DE REBOTTI: LE INTERVISTE

Per l’economista Nicola Rossi, la questione-Elettrocarbonium è «un caso straordinario di completa sovrapposizione fra la fabbrica e la sua città che porta con sé anche un aspetto simbolico importante, visto ci siamo trovati di fronte al disimpegno della proprietà tedesca a cui è subentrata un’impresa italiana. Le produzioni non potranno che essere di qualità e innovative, guardando comunque alla ricca storia industriale di questo territorio».

Presentazione Elettrocarbonium, Narni - 26 febbraio 2015

La scelta «Il grave momento di crisi che stiamo vivendo – ha detto l’ad Monachino – non può giustificare la chiusura di uno stabilimento che, per storia e qualità del prodotto, rappresenta una vera eccellenza italiana. Riteniamo che ci siano tutte le potenzialità per rinascere. Sarà una sfida difficile ma non impossibile, che potremo affrontare con successo se avremo al nostro fianco una forza lavoro responsabile e collaborativa, un management innovativo e istituzioni che partecipino attivamente ad una vicenda che può fare di Narni un esempio positivo per il nostro Paese».

L’accordo di programma «È nostra intenzione – ha spiegato la nuova proprietà – attivare un accordo di programma per concretizzare un’azione integrata da parte degli enti locali e delle amministrazioni pubbliche, per sostenere l’impegno del privato e la realizzazione del piano industriale».

Obiettivi La produzione di elettrodi di grafite, è stato detto, ripartirà gradualmente dal prossimo luglio. Gli sviluppi riguardano in particolare la produzione di energia elettrica e la rivitalizzazione industriale dell’area dello stabilimento di Narni, da anni inutilizzata. Gli obiettivi Nel medio periodo (2016-2019) sono l’ampliamento e la diversificazione della produzione, l’incremento dei livelli di automazione dello stabilimento, la produzione ‘in house’ di nippli che prima si acquistavano all’estero, l’incremento del grado di autonomia e di efficienza energetica dello stabilimento attraverso la realizzazione di un impianto fotovoltaico a da 1 MW che verrà installato sulle coperture degli immobili dopo la rimozione dell’amianto presente. A ciò si aggiunge la realizzazione di una centrale cogenerativa a biomasse di potenza compresa fra 2 e 5 MW.

Lavoratori L’azienda punta a raggiungere, nel secondo semestre del 2016, gli stessi livelli occupazionali del 2014. La forza lavoro riprenderà gradualmente l’attività a partire dal prossimo mese di marzo.

Sindacati Tra le Rsu aziendali il clima è un misto di moderato ottimismo e attendismo, visto che il piano industriale verrà ufficialmente presentato ai sindacati il prossimo 12 marzo. Nessuno al momento vuole sbilanciarsi troppo: prima si dovranno vedere le carte, anche se un certo senso di fiducia è legato al fatto che il progetto sia completamente ‘made in italy’.

Marini La presidente della Regione evidenzia come «anche nell’affrontare la questione della Sgl Carbon di Narni è abbiamo scelto di fare squadra tra Governo, Regione, istituzioni locali, organizzazioni sindacali e lavoratori prima di tutto. Ciò non solo in difesa della fabbrica, ma avendo condiviso il comune obiettivo di ricercare una prospettiva industriale per questo territorio. L’obiettivo che ci siamo prefissi – ha detto la presidente – non era quello di una difesa del passato, bensì della ricerca di una soluzione che guardasse innanzitutto ad una strategia industriale in grado di far ripartire la fabbrica, condizione questa necessaria per riavviare lo sviluppo e tutelare il lavoro. E la soluzione della vicenda della Sgl Carbon con l’acquisizione da parte di Morex rappresenta un passo importante nella direzione della ripresa del percorso di sviluppo dell’area».

Di Girolamo Il presidente della provincia e sindaco di Terni ha evidenziato come le comunità di Terni e Narni si siamo dimostrate «coese a difesa della loro tradizione industriale, del lavoro e di settori produttivi importantissimi per il erritorio e per l’intero Paese. Abbiamo passato periodi – ha aggiunto – nei quali si pensava che chimica e siderurgia fossero ormai settori superati e che si dovessero fare lontano dall’Italia perché troppo impattanti dal punto di vista sociale e ambientale. Non è così, le produzioni moderne possono sostenersi per proseguire lo sviluppo del manifatturiero che rimane ancora il settore più importante».

Il sindaco di Narni Francesco De Rebotti parla di «grande risultato, perché si salvano posti di lavoro e perché si garantisce continuità produttiva nel settore degli elettrodi di grafite. Tutto ciò dmostra che la fabbrica non era affatto ‘decotta’ e che anzi ha livelli produttivi importantissimi e di grande qualità. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione delle istituzioni, della comunità narnese, del ministero, in particolar modo del vice ministro De Vincenti, e dei sindacati».

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