Emergenza ambiente a Terni: «Il Comune non se ne occupa». Mirino sui siti industriali

Il consigliere Valdimiro Orsini attacca: «Scomparsa dall’agenda dell’amministrazione. Nessuna discontinuità con il passato»

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di Valdimiro Orsini
Consigliere comunale Gruppo Misto di Terni

Valdimiro Orsini

Sono meravigliato che la questione ambientale, una delle emergenze della nostra città, sia scomparsa dall’agenda dell’amministrazione comunale di Terni. A fronte di sforamenti costanti delle centraline di monitoraggio non c’è riscontro di azioni concrete di contrasto. Le mitigazione del traffico veicolare appaiono insufficenti, i provvedimenti delle ordinanze basate sui livelli sono di difficile attuazione e non incidono realmente sul parco auto circolante.

Sulle ordinanze che riguardano i caminetti domestici poi siamo di fronte al nulla, perché se per i veicoli l’attuazione è difficile per i caminetti accesi o spenti, risulta impossibile. Dimostrazione ne è l’assenza di provvedimenti sanzionatori. Ma quello che desta maggiore preoccupazione è la mancanza di una politica ambientale che riguardi e coinvolga i grandi siti industriali presenti nel nostro territorio.

Rispetto a un passato di insensibilità e di scarsa lungimiranza oggi non si percepisce alcun segnale di discontinuità. La città non è a conoscenza di cronoprogrammi di riconversione ambientale, tutti i cittadini assistono a fenomeni inquietanti. Sono bastati pochissimi giorni di non pioggia per rivedere strati preoccupanti nel cielo che sovrasta Terni. Una situazione riscontrata in queste ore anche dalle centraline dell’Arpa.

All’amministrazione comunale tutti i ternani che sono preoccupati per la propria salute e quella dei propri cari chiedono di mettere da parte timidezze e di essere finalmente autorevole nel rappresentare il diritto alla salute dei cittadini. I grandi produttori di inquinamento devono essere chiamati a rispondere del loro operato e soprattutto devono mettere a punto piani incentrati sulla transizione ecologica. Non abbiamo difficoltà a concordare che ci siano anni di ritardi su questo fronte, ma la nostra onestà intellettuale non può fare a meno di constatare che si sono aggiunti altri quattro anni di ritardi e di inefficienze.

Terni

Non possiamo continuare a sperare nella pioggia per vedere rientrare nei valori tollerabili di smog, occorrono politiche serie: provvedimenti mirati e di facile attuazione; accordi con le industrie presenti; un piano della mobilità alternativa incentrato sul trasporto pubblico e su quello alternativo; il non rinnovo delle autorizzazioni dell’inceneritore attualmente attivo, che comunque rappresenta una parte del problema inquinamento a Terni.

Rileviamo con grande rammarico che su questo versante l’amministrazione comunale non abbia saputo sfruttare il Pnrr in maniera adeguata, utilizzandolo non come occasione per i grandi investimenti – un collegamento su rotaia tra Terni e Borgo Rivo – ma come bancomat per operazioni di facciata, come quella della Passeggiata.

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