Eurochocolate Perugia, Guarducci getta la spugna

Il ‘patron’ dell’evento e l’ordinanza della Regione sugli eventi: «Certifica, in pratica, l’impossibilità di organizzare la 27° edizione». Non manca la critica

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Niente 27° edizione di Eurochocolate, come prevedibile dopo l’ordinanza emessa dalla presidente della Regione Donatella Tesei nella serata di venerdì. A poche ore dalla pubblicazione dell’atto il presidente dell’evento, Eugenio Guarducci, getta la spugna.

L’ORDINANZA SUGLI EVENTI DINAMICI: COSA SI SALVA

«Impossibile organizzare»

«Abbiamo lavorato fino all’ultimo secondo possibile – la nota – per cercare di realizzare in sicurezza e con un format profondamente rivisitato la 27esima edizione di Eurochocolate. L’ordinanza emanata ieri sera dalla Regione Umbria, che qualcuno ha già ribattezzato ‘Ciockdown’, prevede tuttavia delle restrizioni particolarmente incisive, quali ad esempio quelle relative alla durata dell’evento (da 10 a soli 4 giorni) e alla capienza massima (500 persone). Queste rischierebbero di trasformare il nostro evento in un serio problema di ordine pubblico che non intendiamo minimamente far ricadere sulla Città di Perugia e i suoi cittadini, sui nostri tantissimi fan e sulle forze dell’ordine già impegnate su più fronti. Fermo restando il tema della sicurezza, rimane difficile comprendere come sia stato possibile immaginare dagli estensori dell’ordinanza, con queste restrizioni, la sostenibilità economica di un evento come Eurochocolate. A soli sette giorni dalla data di inizio, tutto ciò ci costringe quindi a prendere atto che l’ordinanza regionale certifica, in pratica, l’impossibilità di organizzare la prossima edizione di Eurochocolate».

IL PENSIERO NELL’ACROPOLI PERUGINA

La critica: «Altre iniziative godono di immunità»

«Sappiamo – le parole di Guarducci – che le decisioni prese sono state condizionate negli ultimi giorni anche da un’evoluzione negativa dei dati riferiti alla pandemia. Sono state tuttavia risparmiate, con una tattica temporale qualitativamente elevata, altre tipologie di iniziative numericamente molto impattanti che evidentemente godono di immunità sconosciute al mondo laico delle imprese e che la scienza e/o la religione magari ci aiuteranno a comprendere meglio. La tutela della salute pubblica e della sicurezza di tutti noi sono due valori, non intermittenti, ai quali ovviamente noi poniamo sempre la massima attenzione e che hanno ispirato profondamente il nostro lavoro di questi ultimi mesi, all’interno di un perimetro disegnato dal Dpcm dell’8 agosto – prorogato il 7 settembre e tutt’ora in vigore – che consente di organizzare tipologie di eventi come Eurochocolate. Vista la mancanza di protocolli attuativi, ci siamo dovuti spingere anche oltre, con progettualità mirate e restrittive il cui valore ci è stato riconosciuto da più parti. Vogliamo ringraziare tutti coloro che, prima di questa nuova fase pandemica, hanno comunque cercato, insieme a noi, di trovare soluzioni concretamente praticabili, a cominciare dalla Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Donatella Tesei, dal Sindaco di Perugia Andrea Romizi e dai componenti delle loro Giunte. Un ringraziamento va anche al Prefetto di Perugia Armando Gradone e al Questore di Perugia Antonio Sbordone, che hanno dedicato tempo prezioso al nostro dossier e a tutto il team di Eurochocolate che, dopo il lungo lockdown, ha lavorato assiduamente al progetto dell’edizione 2020, coinvolgendo numerosi partner e sponsor ai quali estendiamo la nostra gratitudine per la fiducia che ci avevano ancora una volta accordato. Anche a loro vogliamo risparmiare la condivisione di scelte possibili, ma irresponsabili».

IL PIANO ANTI-COVID CHE ERA STATO PREPARATO

Ciò che resta

«Ci auguriamo – la nota di Eurochocolate – ora che il Governo centrale, grazie anche agli stimoli che speriamo possano arrivare dalle amministrazioni locali, possa finalmente dedicare la giusta attenzione al settore turismo/eventi/fiere, sostenendolo in questa emergenza con misure straordinarie. L’annunciata estensione della Cig oltre il 31 dicembre 2020 dovrebbe essere considerata solo un tassello di un mosaico ben più articolato di tutele che devono essere messe in campo e che devono prevedere azioni ben più incisive di quelle già previste nei precedenti decreti, se si vuole affrontare e superare una crisi mai vista in precedenza. Nel frattempo i due bambini di Eurochocolate rimarranno ancora in piedi, ben distanziati ma vicini a tutti noi, con la speranza di ritrovarli il prima possibile nella posizione in cui li abbiamo sempre conosciuti a partire dal 1994, quando hanno mosso con noi i primi passi per la prima edizione di Eurochocolate. Rinnoviamo l’appello, lanciato qualche giorno fa, di venire comunque in Umbria e l’invito ad accogliere i bimbi di Eurochocolate direttamente a domicilio acquistando le golose maxi casette della linea Choco in Casa con consegna gratuita in tutta Italia, supportando così, grazie all’operazione #recoveryfond, sia la filiera umbra del cioccolato (Choco in Casa Umbria) che la stessa Eurochocolate (Choco in Casa Fun)».

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