‘Extravergine’ ma solo sull’etichetta: sanzioni per 5 milioni a due aziende dello Spoletino

L’operazione ‘Verum et oleum’ ha portato anche alla denuncia di due imprenditori per frode in commercio

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Ammontano a cinque milioni di euro le sanzioni elevate nei confronti di due produttori di olio dello Spoletino, nell’ambito dell’indagine nazionale ‘Verum et oleum’, messa in campo dalla Guardia di finanza e dall’ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi (task force del ministero delle politiche agricole e forestali). Le due imprese sono state multate per le irregolarità amministrative riscontrate e, soprattutto, per aver immesso nel mercato centinaia di migliaia di litri di olio di oliva, vendendolo come ‘extra vergine’ anche se – è emerso dagli accertamenti – era il meno eccellente ‘vergine’. Il bilancio dell’operazione, andata avanti per qualche mese fra l’estate ed il novembre del 2021, parla anche di due imprenditori umbri indagati a piede libero per ‘frode in commercio’.

Problematiche diffuse

‘Verum et oleum’ si caratterizza per un profilo nazionale, basato sul protocollo sottoscritto tra le Fiamme Gialle e il Mipaaf. L’indagine è partita dall’individuazione di 15 produttori nazionali – fra cui i due dello Spoletino – caratterizzati da alcuni elementi di rischio e alla fine è emerso che il 27% dei campioni analizzati, riferibile a circa 2,3 milioni di olio ‘spacciato’ per extravergine, è risultato non conforme alle norme di settore. Ora l’obiettivo delle due imprese spoletine è ridurre significativamente l’ammontare delle sanzioni e, per ciò che attiene gli imprenditori, superare la problematica penale senza conseguenze. Resta l’esigenza di allineare la qualità dell’olio umbro all’alto livello che tutti gli riconoscono e operazioni come quella realizzata da Finanza e Mipaaf, vanno proprio in questa direzione.

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