Greta, dall’autopsia si capirà qualcosa in più

Sgomento per la morte della bimba di tre anni caduta nella piscina di una villa a Capodacqua di Foligno. Si indaga sul percorso fato dalla piccola con i tre cani. Ora l’esame

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C’è ancora qualche aspetto da chiarire sulla morte della piccola Greta. Lo si deduce dalla ricostruzione, ancora lacunosa in alcuni punti, ma ancor di più dal fatto che gli inquirenti sono tornati sul luogo della tragedia appena 24 ore dopo – martedì pomeriggio – evidentemente per capire meglio ciò che negli attimi concitati del recupero non era apparso del tutto chiaro.

Le domande

Che strada ha fatto la piccola di tre anni per arrivare da casa sua a quella villa dove ha trovato la morte? Quanto tempo ci ha messo? Era da sola? Qualcuno l’ha vista? Come mai i genitori non si sono preoccupati prima, considerando che era così piccola? Si è allontanata in modo consapevole portando con sé i cani o sono stati gli animali, scappando, ad indurla ad allontanarsi da casa? Perché è entrata in quella proprietà privata? Da dove è passata? Da dove sono passati i cani che sono stati trovati con lei? Come ha fatto a cadere in piscina? Quanto tempo ci ha messo a morire? Scontato che non tutte queste domande avranno risposta, ma già solo trovarla per alcune di esse contribuirebbe a chiarire perlomeno come sono andati i fatti.

L’autopsia

Per il momento nessuno si discosta dalla tesi dell’incidente, ma di certo ci sono degli aspetti da chiarire. Ecco perché gli investigatori dell’arma dei carabinieri nel pomeriggio di martedì sono tornati in località Pontecentesimo, nel comune di Foligno, e hanno rifatto il tragitto dalla casa di Greta alla villa della piscina, percorrendo vari sentieri, per capire quale ha utilizzato la piccola e se lungo il percorso ci potesse essere qualche elemento dirimente, qualche risposta alle tante domande. Difficile, difficilissimo, ma occorre provarci. E qualche risposta, senza dubbio, arriverà anche dall’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Elisa Iacone e prevista per la giornata di giovedì, a cura dell’istituto di medicina legale di Perugia.

Il nuovo sentiero

Intanto, pare sia stato scoperto un nuovo sentiero, assai più corto rispetto a quello inizialmente individuato dalle forze dell’ordine. Se davvero Greta avesse percorso quello (lungo poche centinaia di metri, accidentato ma comunque percorribile per una bimba agile e sveglia), la ricostruzione prenderebbe più senso. Anche se comunque si tratta di un bel percorso, superiore alla distanza massima che Greta aveva coperto in passato, sempre in compagnia dei suoi amati cani. Una volta l’avevano trovata alla stazione di Capodacqua, distante mezzo chilometro. Ma stavolta ne ha fatti più del doppio. Perché?

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