Fondi per il terremoto: «Terni pagherà tutto»

L’assessore Piacenti D’Ubaldi replica al M5S: «A breve sarà chiamato a deliberare anche il consiglio comunale perché è necessario una variazione di bilancio a tutti gli effetti»

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«Parlare di appropriazione da parte del Comune dei fondi per l’autonoma sistemazione a seguito degli eventi sismici è un’altra delle strumentalizzazioni di parte dell’opposizione». A dirlo è l’assessore al Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, in replica alla denuncia fatta dal M5S.

I soldi «I nuclei familiari – prosegue Piacenti D’Ubaldi – che hanno diritto al contributo a seguito dell’inagibilità dell’abitazione sono 24. Nel 2016 hanno ricevuto, complessivamente 56 mila euro, derivanti da una normativa che prevede dai 400 euro sino a un massimo di 1.200 euro mensili a famiglia, a secondo della numerosità del nucleo e della presenza di persone con disabilità. Nel 2017 verranno assegnati altri 100 mila euro, per un totale di 150 mila euro».

I tempi A fine maggio, dice ancora l’assessore, «la Regione ha accreditato al Comune circa 50.000 euro. Entro ottobre gli uffici comunali procederanno alla emissione dei mandati, in queste ore la giunta sta predisponendo tutti gli atti, ad iniziare dalla costituzione di un apposito capitolo di bilancio, affinché si proceda in tal senso. A breve sarà chiamato a deliberare anche il consiglio comunale perché è necessario una variazione di bilancio a tutti gli effetti».

«Nulla da nascondere» In Comune, conclude Piacenti D’Ubaldi, «è presente la lista dei 24 nuclei familiari con tutti gli importi assegnati. Non c’è nulla da nascondere, non c’è bisogno di alcuna sollecitazione, il nostro lavoro quotidiano va nella direzione di consentire una agibilità finanziaria dell’ente affinché possa mantenere fede a tutti gli impegni finanziari. Non sempre questa attenzione è riscontrata in parte della opposizione che non esita ad utilizzare tutti gli strumenti per giungere a una paralisi amministrativa e contabile, salvo poi richiamare il Comune ad onorare i suoi impegni».

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