Gestione Cardeto: si apre plico di Terni Reti dopo un anno. In tre per la valutazione

Avviata la procedura per il check: protagonisti Giorgini, Almadori e Carloni. La documentazione fu inviata nel maggio 2021

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di S.F.

Affidamento in house a Terni Reti o no? E la proposta è sostenibile economicamente? Domande cui rispondere considerando che tra qualche mese – dopo i problemi dell’ultimo anno e mezzo con ritardi sulla tabella di marcia, si è registrata un’accelerazione – il parco Bruno Galigani sarà riaperto al pubblico. Almeno questa è la speranza dei residenti. E allora ecco che è ora di aprire quel plico della società partecipata giunto a palazzo Spada oltre un anno fa, il 6 maggio 2021: nominato il trio di esperti comunali per la valutazione anche ai fini dell’interesse pubblico «sotto il profilo dei benefici per la collettività della forma di gestione
prescelta, anche con riferimento agli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio, nonché di ottimale impiego delle risorse pubbliche». Il responsabile del procedimento è il funzionario tecnico Federico Nannurelli che, giocoforza, non fa parte del trio.

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L’architetto Giorgini

Le ragioni ed il mancato ricorso al mercato

La storia parte da lontano, dal 28 dicembre 2020: questa la data formale che ha visto Terni Reti manifestare interesse per la gestione del parco di Cardeto, compresa l’impiantistica sportiva in via di sviluppo. Nei mesi successivi l’invio formale del plico con tutti i dettagli dell’offerta. Fin qui ci siamo. Ora però si deve procedere al check: «Ai fini dell’affidamento in house – la motivazione tecnica – di un contratto avente ad oggetto servizi disponibili sul mercato in regime di concorrenza, le stazioni appaltanti sono obbligate ad effettuare preventivamente la valutazione sulla congruità economica dell’offerta dei soggetti in house, avuto riguardo all’oggetto e al valore della prestazione, dando conto nella motivazione del provvedimento di affidamento delle ragioni del mancato ricorso al mercato». Non questione così banale: «L’onere non pare di semplice adempimento, specie nei casi in cui l’organismo in house costituisca effettivamente ente strumentale dell’amministrazione aggiudicatrice per lo svolgimento di funzioni istituzionali rispetto alle quali non può essere individuata una singola prestazione oggetto di offerta unitaria». Di mezzo c’è anche il Pef, il piano economico-finanziario.

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La dirigente Marcucci con la Almadori

Solo Terni Reti. Il trio prescelto

Oltre a Terni Reti non sono pervenute altre manifestazioni di interesse e dunque a distanza di un anno è tempo di esaminare il plico, rimasto sigillato fino a questo passaggio. Quale? La nomina dei tre esperti appunto. Coinvolte le direzioni lavori pubblici-manutenzioni e attività finanziarie-aziende: nel primo caso saranno protagonisti l’architetto Piero Giorgini (dirigente) e Stefano Carloni (coordinatore tecnico), mentre nel secondo caso è dentro una delle posizioni più rilevanti e di supporto alla dirigente Grazia Marcucci, vale a dire Alessia Almadori. Da ricordare che l’obiettivo aggiornato per la riapertura del parco – dopo i ritardi dalla consegna dei lavori di riqualificazione – è il 2022.

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