Cardeto, Terni Reti non molla. Befani-Umbria Energy: confronto e palla a Sperandeo

Confronto in commissione. Focus sulla recente nomina a presidente di UE dell’attuale amministratore di Terni Reti: «Conflitto di interessi? No». L’opposizione chiama in causa il segretario generale

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di S.F.

La recente nomina a presidente non esecutivo di Umbria Energy, il mantenimento dell’incarico da amministratore unico di Terni Reti ed il possibile conflitto di interesse tra cariche che coinvolgono – totalmente o parzialmente – partecipate del Comune. Poi il parcheggio di San Francesco e anche il parco Galigani di Cardeto per la futura gestione: interessante confronto in III commissione lunedì pomeriggio tra Carlo Alberto Befani ed i consiglieri di minoranza, con Alessandro Gentilett (Senso Civico) e Federico Pasculli (M5S) sugli scudi per capire cosa sta accadendo con le ‘poltrone’.

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I dubbi sul doppio incarico 

Al centro dell’attenzione la richiesta di delucidazioni avanzata dai consiglieri sulla fresca nomina con Umbria Energy di Befani ed il possibile conflitto di interessi con il suo ruolo in Terni Reti. Di mezzo ci finisce anche la ricognizione delle partecipate ed il contenzioso con Umbria Distribuzione Gas per il pagamento dei canoni annui del gas: «Stupore per la nomina di Befani. Per la prima volta c’è lo stesso vertice per una società totalmente partecipata del Comune ed una parziale. Inoltre nel curriculum pubblico – ha spiegato Gentiletti – di Befani emergono ruoli in altre società dello stesso ambito, ovvero efficienza energetica ed impianti termici». Pasculli ha invece chiesto di avere aggiornamenti sul parcheggio di San Francesco (2° livello, per tentare di riempirlo) e la gestione del parco di Cardeto, sul quale Terni Reti si era fatta avanti con una manifestazione di interesse oltre un anno fa. «Qual è inoltre la prospettiva per Umbria Energy se fosse Acea ad ‘entrare’ in Asm con l’operazione industriale in chiusura?», ha aggiunto il pentastellato.

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Gentiletti, Simonetti e Pasculli

I bilanci ed i prezzi alle stelle

Befani prende appunti e va di maxi risposta su tutti i temi con a fianco l’assessore alle partecipate Orlando Masselli. Questioni tecniche: «Premessa. Ad oggi sono presidente non esecutivo di Umbria Energy ed amministratore unico di Terni Reti, hanno governance diverse e in UE c’è un consiglio di amministrazione composto da quattro persone. Il ‘capo’ azienda è Laura Caparvi in questo caso. Per quel che concerne me, in UE ho compiti delimitati e correlati al corretto funzionamento del CdA». Non potevano mancare i numeri: «A fine aprile c’è stata l’approvazione del bilancio UE: fatturato da 115 milioni di euro e margine operativo lordo del 6%. Ma c’è un momento critico legato all’altissimo importo dei prezzi all’ingrosso». Poi focus su Terni Reti: «Il 30 maggio ho trasmesso il progetto di bilancio al socio (il Comune) e c’è un utile netto di 797 mila euro, un dato importante se confrontato con quello del 2019 e la perdita del 2018. Tuttavia – ha proseguito Befani – la cosa più rilevante è che nel 2021, per ragioni strutturali, per la prima volta la società è virtualmente indipendente dal gas. Vuol dire che se togliamo le poste economiche correlate al gas, Terni Reti guadagnerebbe un euro». Non è tutto rose e fiori.

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I contenziosi, la tensione finanziaria ed il conflitto

Sì, perché più di qualcosa è ancora da sistemare e non si parla di tempi brevi: «Terni Reti al momento ha due contenziosi. Quello noto con Umbria Distribuzione Gas per i canoni annui – ci sono state alcune udienze di introduzione e l’escussione della fidejussione da parte del Comune dopo l’ok del giudice – e quello con le banche per il derivato». Dunque? «Da ottobre abbiamo questo quadro. Una società che produce utili in modo strutturale e che ha un utile netto del 12%. Ma al contempo una temporanea tensione finanziaria per i contenziosi. Per la ‘liquidità ponte’ da qui a tre anni è stata aperta un’istruttoria con il socio». Poi si arriva alla replica in merito al possibile conflitto di interessi: «Il mercato del gas è regolamentato, così come i modelli business. Terni Reti non gestisce la rete, lo fa in esclusiva UDG. Il conflitto di interessi non esiste fattualmente ed è tecnicamente non fattibile. Umbria Energy utilizza la rete pagando un ‘pedaggio’ a UDG. E non è nemmeno negoziato, ma regolato». Comunque sia la sua breve esperienza con doppio incarico sta per volgere al termine: «Ho convocato l’assemblea dei soci in prima chiamata per fine giugno ed in seconda per il 5 luglio. Ci sarà il rinnovo delle cariche sociali e con Terni Reti chiudo all’approvazione del bilancio 2021».

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Il parco di Cardeto tre settimane fa

San Francesco e Cardeto

Infine i due argomenti meno tecnici e, forse, più utili per i cittadini: «Per quel che concerne il parcheggio alcune tariffe sono state abbassate (quella standard, ad esempio, da 1,30 a 1,20), mentre quella notturna si è alzata. Inoltre alcuni abbonamenti sono stati abbassati e c’è stata l’introduzione di forme di abbonamento a 14 ore soprattutto per il notturno ed il fine settimane. Ora attendiamo il feedback dell’utenza. Si potrà fare qualcosa per i residenti in zona Ztl». Conclusione per il parco Galigani: «Terni Reti fece una manifestazione d’interesse ad inizio 2021 e non c’è stato alcun cambio di rotta né da parte nostra né da parte dell’amministrazione. Il piano industriale prevede questo impegno, poi il tema della gestione si porrà quando sarà pronto. L’idea è prendere l’intera gestione, al momento resta la manifestazione d’interesse». E la questione posta da Pasculli su Asm/Acea/Umbria Energy? «Non so nulla in merito, riguarda Asm». A breve le carte saranno svelate.

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La replica dell’opposizione: palla a Sperandeo

A stretto giro arriva la risposta dei gruppi consiliari di opposizione: «Prendiamo atto di quanto ha riferito oggi in audizione il dottor Befani. Restiamo tuttavia convinti che il parere dell’Anac 208/2019 e l’articolo 7 comma 2 del decreto legislativo 39/2013 diano ragione a quanto sosteniamo sull’incompatibilità fra l’incarico di amministratore unico di Terni Reti – evidenziano in una nota congiunta – e la carica di presidente di Umbria Energy e questo potrà chiarircelo soltanto il segretario generale del Comune di Terni, a cui abbiamo rivolto una interrogazione, in quanto la responsabilità della decisione è dell’amministrazione comunale. La seduta di oggi in cui è stato audito il dottor Befani a nostro parere conferma comunque quanto sosteniamo circa l’inopportunità di questa scelta. È la prima volta che due società, una a controllo interamente pubblico e l’altra partecipata, che operano nello stesso settore, siano guidate dai medesimi vertici. Le compagini sociali che le compongono e i loro interessi, al di là degli statuti, meritano di avere vertici fra loro terzi. A poco rileva che l’amministratore unico di Terni Reti abbia proprio oggi annunciato che rinuncerà all’incarico dopo l’approvazione del bilancio. Proprio il bilancio di Terni Reti vede una tensione finanziaria e la necessità di una liquidità ponte in ragione dei contenziosi in essere, uno proprio con Umbria Distribuzione Gas che ha rapporti diretti con Umbria Energy. Restano quindi – chiudono – tutte le perplessità sulla decisione del sindaco e della maggioranza politica che ha sostenuto questa sua decisione. Una maggioranza politica che ci sembra anomala, visto il silenzio imbarazzato della Lega e sulla cui conformazione occorre fare piena luce.

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