Il cuore sanguina, ma ora si cerca la verità sulla morte di Alessio

I compagni gli dedicano un murales. Intanto ricostruita la dinamica dell’incidente mortale

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Aveva visto la Nissan arrivare di fronte a sé. Per questo, prima di svoltare a sinistra, per tornare a casa, si era fermato, per dare la precedenza. Ma proprio mentre l’altra auto stava sopraggiungendo, è stato tamponato alle spalle, da una Toyota, guidata da una donna. Ha perso l’equilibrio, è caduto. E la Nissan lo ha centrato.

LA MORTE DI ALESSIO GALLETTI

La dinamica dell’incidente

Deve essere andata grosso modo così: la certezza arriverà solo dalla perizia dei tecnici, dopo i rilievi dei vigli urbani, e dall’esame autoptico, che individuerà le ferite mortali sul corpo del 18enne Alessio Galetti, deceduto nella tarda serata di martedì nella sala rossa del pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia, a Perugia. Le due donne – una 47enne e una 69enne – sono risultate negative ai test su alcol e droga ma inevitabilmente il loro nome è finito nel fascicolo aperto dai magistrati per omicidio stradale. Si tratta di un passaggio formale obbligato.

Un murales per Alessio

I suoi compagni di scuola – frequentava l’Itis di Marsciano – lo hanno ricordato con uno striscione e con un murales in cui Alessio è simboleggiato dal suo scooter, in sella al quale tante volte si era fatto immortalare sui social. Gira un video di lui che fa la ‘penna’ sulla ruota di dietro; in calce un messaggio ironico: «Vendo ruota davanti per inutilizzo». Non un bel messaggio per i coetanei, una cosa da non fare, sia chiaro. Ma che non ha nulla a che vedere con l’incidente, in cui, a quanto trapela, la condotta di Alessio è stata esente da infrazioni al codice della strada.

Il cordoglio delle istituzioni

Così il sindaco di San Venanzo, Marsilio Marinelli: «In questi momenti ogni parola è di troppo, un abbraccio forte a Maurizio, Stefania e Giusy». Il papà di Alessio vive lì e anche quella comunità come quella perugina è shockata dalla notizia. Il sindaco Romizi, a nome di tutta l’amministrazione, si è stretto «alla famiglia del giovane cui va la vicinanza dell’intera comunità perugina per questa irreparabile e tragica perdita».

 

Perugia si sveglia con gli occhi lucidi: Alessio non ce l’ha fatta

 

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