Catiuscia Marini lascia: «Faccio la cosa giusta»

L’inchiesta sulla sanità e le intercettazioni, il ‘pressing’ interno e delle opposizioni: la presidente della Regione si dimette. La lettera d’addio

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Il deflagrare dell’inchiesta sui concorsi in ambito sanitario con il suo corredo di intercettazioni ambientali e telefoniche, l’invito ‘a far prevalere il senso di responsabilità’ del segretario nazionale Zingaretti, il pressing politico delle opposizioni ma anche ‘interno’. L’esperienza di Catiuscia Marini alla guida della Regione Umbria si è conclusa nella prima serata di martedì 16 aprile 2019 con la lettera di dimissioni inviata alla presidente del consiglio regionale Donatella Porzi, a quasi nove anni dalla prima elezione, confermata poi dalle urne con il ‘bis’ del 2015. «Io sono estranea ad ogni accusa» aveva detto sabato con il consueto orgoglio. La presunzione di innocenza non è però bastata a superare lo shock politico susseguente gli arresti – del segretario regionale del Pd Gianpiero Bocci, dell’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, del direttore generale dell’ospedale di Perugia Emilio Duca e di quello amministrativo Maurizio Valorosi – e la sfilza di accuse e indagati che hanno già causato la caduta di diverse ‘teste’. Appare scontato a questo punto il voto anticipato rispetto alla tornata ‘naturale’ della primavera 2020: fra le ipotesi c’è quella che si possa andare alle urne il prossimo autunno. Ora la guida dell’ente passa al vice presidente Fabio Paparelli per l’ordinaria amministrazione, in base all’articolo 64, 1° comma, dello Statuto della Regione.

VIDEO – MARINI: «MAI FATTO PARTE DI CONSORTERIE. CAMMINO A TESTA ALTA»
L’INCHIESTA SULLA SANITÀ IN UMBRIA

«So di fare la cosa più giusta»

Questo il testo della lettera pubblica con cui la presidente Marini si è dimessa: «Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata ‘fare l’interesse generale’, da sindaco della mia città, da europarlamentare ed in questi anni di Presidente di Regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché – credetemi – io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere. Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano e non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini.  Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da Presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico. So così di fare la cosa più giusta e più coerente con i miei valori, quelli della mia famiglia e con quelli della comunità politica a me più vicina. Ringrazio chi in questi giorni difficili e complessi mi ha dato fiducia e attestati di stima. Mi pare importante mandare un saluto a tutti gli umbri ed alle popolazioni della Valnerina, colpite dal sisma con le quali ho condiviso le fasi più difficili, ma umanamente più intense, del mio mandato istituzionale. So di fare di fare la cosa più giusta per l’Umbria, questa mia bellissima terra, ricca di storia, cultura e valori di solidarietà». Le dimissioni saranno compiutamente illustrate in assemblea regionale, nella seduta convocata dalla presidente Porzi. L’assemblea può decidere di respingerle, dopodiché Catiuscia Marini avrò ulteriori 15 giorni di tempo per decidere di ripensarci o confermare l’intendimento.

Il commento di Walter Verini

Così il commissario del Pd dell’Umbria, raggiunto da umbriaOn, dopo le dimissioni della presidente Marini: «È un gesto di grande responsabilità, che ha deciso lei, mettendo al primo posto gli interessi dell’istituzione della Regione e della comunità politica a lei più vicina. Era un atto non dovuto – afferma Verini – ma proprio per questo di grande forza politica ed etica».

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