«Tutti in discussione, ecco la bellezza della lettera». Lucarelli, l’orgoglio e la serie A

Ternana – Conferenza del tecnico dopo il ciclone mediatico: «Non mi toglie nulla della mia libertà professionale. Bandecchi mi ha detto che se avessi rifiutato sarei stato un codardo»

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«Non mi sono rincoglionito. Non credo di dover dare spiegazioni a nessuno vista la mia storia e se uno legge con attenzione si capisce che quella lettera non mi toglie nulla della mia libertà professionale e morale: è un qualcosa che porta valore e per quel che mi riguarda voglio essere il terzo allenatore della Ternana a portarla in serie A. Il terzo toscano». Con riferimento ad Enzo Riccomini e Corrado Viciani. Sono alcuni dei passaggi della lunga conferenza stampa di Cristiano Lucarelli con focus in particolar modo sul famoso ‘patto’ – tra polemiche, ironie e critiche, anche autorevoli – firmato per proseguire l’avventura alla guida tecnica dei rossoverdi. Non sono mancati un paio di sottolineature particolari. In fondo all’articolo una breve sintesi video.

IL ‘PATTO’ PER LA SERIE A

Modestino e Lucarelli

La versione di Lucarelli e il ‘baratto’ per la firma

In molti sono rimasti perplessi sia per la lettera d’intenti in sé che, soprattutto, della pubblicazione ufficiale. D’altronde una cosa del genere non si era mai vista e c’è chi pensa che esponga in modo non proprio società e chi ha deciso di procedere così visto il contratto in essere di Lucarelli fino al 2025: «La sensazione è che ci si sia molto concentrati sulla forma e poco sulla sostanza, è una condivisione di progettualità. Succede molto di peggio, ci sono tecnici – ha esordito il tecnico livornese – che pagano per allenare. Ciò che è successo rientra nell’entusiasmo e nella voglia di vincere del nostro presidente». È lui stesso che aggiunge un particolare alla vicenda: «Io forse l’avrei scritta un po’ meglio (dice sorridendo, ndr), ma il contenuto è scontato ed il ‘baratto’ per la firma era la pubblicazione. Di questo mi prendo la totale responsabilità perché tutti devono sapere: la bellezza della lettera è che siamo tutti in discussione», ha voluto specificare – ovviamente non a caso – il classe 1975.

RADUNO IL 1° LUGLIO. LAVORO IN VIA NARNI TRA DUE MESI

Lucarelli

Il sentirsi lontano da Terni, l’orgoglio e la codardia

Chiaro che la storia non è andata in modo così fluido, tutt’altro. Lucarelli lo ammette: «C’era la possibilità di non continuare e per più di un giorno mi sono sentito lontano da Terni perché rischiavo di farmi sopraffare dal mio orgoglio più che dalla logica», ha continuato parlando sempre della lettera d’intenti. La svolta c’è stata lunedì nell’incontro con Bandecchi: «Mi ha preso per il verso giusto dicendomi che se rifiutavo sarei stato un codardo perché non mi stava imponendo niente. Una volta presa visione della lettera scritta da lui (lo ha voluto ribadire, ndr) è stato sistemato qualcosa: non credo ci siano cose che mi picchino o obblighino a fare determinate cose. Un mese fa si parlava di quattro under e ora si parla di un numero più elevato per il mercato. Dunque rafforza le intenzioni e le ambizioni. Non toglie».

I lavori in corso in uno dei campi di via Narni (18 maggio)

Il 4-3-2-1 e la questione moduli

Si è parlato anche del direttore sportivo Luca Leone, per ora molto taciturno: «La squadra la allestirà il ds giustamente, era giusto metterlo per iscritto. Ho informato la società su cosa c’è bisogno di fare e ho fatto anche qualche nome. Del mercato non me ne occupo io fortunatamente. Problemi con lui? Talvolta abbiamo avuto diversità di vedute sui giocatori. Ma per me il dibattito è ciò che fa andare avanti, succedeva anche in C. Condivido al 99% la filosofia della società sul mercato, le squadre si fanno in estate. I moduli della lettera? Abbiamo individuato quelli che possono esaltare le caratteristiche della squadra. Il 3-5-2 ci ha portato dei risultati ma le caratteristiche dei nostri attaccanti non sono da 3-5-2. L’ho utilizzato contro la volontà del presidente, nel pre Cosenza quando lo ha saputo non è che abbia fatto i salti di gioia. Mi sono preso le mie responsabilità». Poi l’anticipazione sul futuro: «Il sistema tattico di partenza sarà il 4-3-2-1 con Falletti e Partipilo dietro la punta, Palumbo mezz’ala. In generale non c’è alcun veto sui moduli». Il 1° luglio c’è il raduno in città, il 4 tutti in ritiro a Cascia: «Prima si ha l’80-90% del gruppo e meglio è». Ad assistere alla conferenza anche il vicepresidente Paolo Tagliavento.

IL BIENNIO DI LUCARELLI: TANTI GOL, MA OLTRE 100 SUBITI

Leone, Bandecchi, Tagliavento e Mammarella

Il ‘ma’ di Lucarelli sui contenuti e il giocattolo

Non poteva mancare – lo fa spesso – un cenno statistico quando legge la parte della lettera dove Bandecchi parla di attacco e difesa: «La mia squadra ha fatto 164 gol in due anni, mi devo preoccupare? Proseguo su questa strada. Migliorare la fase difensiva? Vero, abbiamo preso 61 gol. Ma trentasei in 9-10 partite, il resto in 27-28 match. Il dato va abbassato per essere protagonisti, abbiamo subito una quindicina in gol in più rispetto a quelli che servono. Questo giocattolo funziona da quando c’è Lucarelli ed il suo staff risultati alla mano. Mi sarebbe dispiaciuto che per il mio orgoglio doveva essere un altro a beneficiare di questo lavoro e di una società che non fa mancare nulla; è possibile che vengano inserite altre persone nello staff tecnico». Lucarelli per la sistemazione dei campi in erba in via Narni ha parlato di una spesa di circa 130 mila euro.

Lucarelli a colloquio con Capuano

Lucarelli, la serie A ed i tifosi

Mirino sulla massima serie: «Se si tratta di coltivare un sogno, io nella mia vita ne ho coltivati tanti sulla mia pelle. Volevo portare il Livorno in serie A e l’ho portato in coppa Uefa ed in nazionale ci sono arrivato con loro; volevo fare qualcosa di importante e sono stato capocannoniere in A. Volevo venire a Terni e vincere il campionato, ho fatto 18 record. Avevamo un sogno, vincere la supercoppa nel derby ed è stato fatto. Avevamo l’obiettivo di fare 50 punti quest’anno e ne abbiamo fatti 54. Ho ricevuto un migliaio di messaggi tra Instagram e Messenger dai tifosi della Ternana che mi chiedevano di restare e mettere da parte il mio orgoglio. Con la lettera ho fatto un qualcosa che forse in passato non ho fatto neanche con la maglia del Livorno, mi sono meravigliato. Ora è tempo di essere concreti, voglio crescere e voglio portare la Ternana in serie A. Stiamo facendo un percorso e adesso, anche con le garanzie in termini di rafforzamento, la palla passa alla società. La Ternana ha fatto il suo apprendistato quest’anno facendo ciò che doveva. Ha sempre giocato per vincere. C’è anche un motivo nobile per il quale sono rimasto». Non specificato quale.

Leone, Mammarella e Bandecchi

Le parole post Frosinone e lo scambio con Bandecchi

Al centro dell’attenzione anche il contestato – da Bandecchi – commento di Lucarelli dopo la gara di Frosinone: «Sono quelle di chi in passato, dopo un 7-0 a favore, diceva che alcuni minuti non gli erano piaciuti perché c’era da costruire una mentalità. Le mie parole erano un pungolo per i giocatori e non erano di resa», la risposta pubblica all’imprenditore livornese. Il tecnico ha rivelato poi un paio di scambi avuti con Bandecchi negli ultimi giorni: «Gli ho detto se voleva le mie dimissioni e lui mi ha risposto che il mio stipendio non lo rende né ricco né povero. Gli ho detto con quale dei tre Bandecchi mi devo relazionare: quello di Instagram, delle interviste o quello di persona», ha scherzato sul punto. Il ‘rompete le righe’ la settimana prossima, poi un mese di pausa: «Il 1° luglio saremo diversi a livello mentale». Non resta che attendere. Intanto da quanto si apprende l’approvazione (da non confondere con l’adozione già avvenuta) della variante al Prg (comparto di Villa Palma) post periodo di osservazioni e controsservazioni per il nuovo centro sportivo è atteso in avvio di giugno.

LE PAROLE DI LUCARELLI SULLA LETTERA D’INTENTI – VIDEO

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