«Monitorare i prezzi dei tamponi privati»

Approvata all’unanimità dal consiglio comunale la mozione per chiedere alla Regione di calmierare i prezzi. Se ne parlerà nel prossimo consiglio comunale

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Il consiglio comunale di Perugia lunedì prossimo discuterà la mozione urgente, promossa dal consigliere Michele Cesaro e approvata – nella sua urgenza – con voto unanime, al fine di attivare la verifica dei costi dei tamponi molecolari nelle strutture private. L’obiettivo della mozione è stimolare la Regione a monitorare la situazione e prevenire fenomeni speculativi, che possono avere ricadute sulle famiglie.

La richiesta

La mozione approvata all’unanimità – che andrà in consiglio comunale lunedì – chiede a farsi promotori presso la Regione Umbria della definizione di un prezzo massimo regolamentato, al quale il tampone molecolare possa essere commercializzato, ferma restando l’erogazione in conseguenza di una reale necessità, riscontrabile da una richiesta prodotta dal medico di medicina generale. Impegna inoltre il sindaco e la giunta a farsi promotori presso la Regione Umbria di una partecipazione alla spesa dei cittadini che eseguono un tampone su prescrizione medica presso le strutture private, anche previa istanza al Ministero della Salute ed al Governo nel suo complesso, per erogare specifici fondi vincolati al relativo utilizzo.

Dal ‘solo pubblico’ alla ‘liberalizzazione’

Nella prima fase della pandemia la Regione Umbria aveva esteso ai laboratori privati la possibilità di fare soltanto i test sierologici mentre i tamponi molecolari si potevano fare solo in strutture pubbliche ed esclusivamente se convocati dalle Asl. Poi, lo scorso luglio, la giunta regionale ha approvato una delibera con la quale si estendeva ai laboratori privati accreditati la possibilità di effettuare il test molecolare per la ricerca del virus Sars-Cov-2 con metodica rRT-PCR su tampone oro/rino-faringeo. Un iter che il nostro giornale ha avuto modo di seguire anche nelle sue incongruenze, fino al caso limite dei falsi positivi nel Perugia Calcio.

Le prescrizioni mediche e i costi elevati

Abbiamo avuto già modo di sottolineare come quello della ricetta medica obbligatoria sia un requisito facilmente acquisibile dai soggetti interessati a fare il tampone da privato. Se il medico di base non lo prescrivesse, infatti, ci potrebbe pensare il direttore sanitario della struttura che eroga il servizio, il quale non ha alcun interesse a vietare un esame diagnostico non invasivo e remunerativo per l’azienda per cui lavora. Il concetto è: si tratta di una prestazione

Contributo dei privati prezioso, ma…

«Il contributo offerto dalle strutture private nel tracciamento dei cittadini potenzialmente contagiosi è prezioso, in questo momento particolarmente complesso per le strutture pubbliche – ha detto il relatore Michele Cesaro – l’elevato numero di tamponi ad oggi processati dalle strutture private è stato sicuramente utile per contenere la diffusione del virus, ma è vero pure che la situazione economica di molte famiglie non è florida, ancor più in questa seconda fase, nella quale però al tempo stesso è fondamentale avere risposte certe e rapide dei tamponi. I laboratori privati stanno processando una quantità molto elevata di tamponi molecolari e se da una parte hanno avuto la necessità di effettuare investimenti in termini di risorse umane e tecnologiche, dall’altra potrebbero ulteriormente ammortizzare gli stessi ed ottimizzare l’impiego delle risorse agevolando l’accessibilità a questo servizio».

Altrove prezzi ‘calmierati’

«Nella nostra regione – denuncia Cesaro – il costo dei tamponi varia tra gli 85 e i 120 Euro mentre da una indagine condotta grazie a professionisti che operano nel settore, i costi vivi per l’effettuazione di un tampone molecolare (reagenti, materiali di consumo e ammortamento tecnologie) si aggirano intorno ai 25 euro, ai quali devono aggiungersi i costi del personale e dei costi della logistica, rendendo così remunerativo il test a partire dai 50-60 euro, mantenendo uno standard qualitativo elevato; fra l’altro – aggiunge il consigliere FI – in diverse Regioni italiane i costi per la stessa prestazione sono molto più bassi e nel caso della Campania varia addirittura da un minimo di 50 ad un massimo di 82 Euro».

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