Montegabbione, famiglia con due bimbi aggredita dai cinghiali

Momenti di terrore domenica pomeriggio nel paese dell’orvietano. Feriti il padre di famiglia e uno dei suoi cani. Denuncia all’Arma

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Una passeggiata con la famiglia – padre, madre, i due figli piccoli e i loro due cani – che solo per la prontezza dei coinvolti non si è trasformata in tragedia, domenica pomeriggio a Montegabbione (Terni). Stavano percorrendo a piedi la provinciale 112 quando – erano le 18.30 circa – all’altezza di Castel di Fiori, da un boschetto adiacente, è spuntato un branco di oltre venti cinghiali fra adulti, scrofe e cuccioli.

NARNI: «CINGHIALI DISTRUGGONO I NOSTRI TERRENI»

Momenti terribili

Uno dei due cani alla vista degli animali ha iniziato ad abbaiare ed a quel punto i cinghiali si sono diretti verso la famiglia, che ha iniziato a fuggire in direzione di casa. La situazione si è fatta però ancora più rischiosa e i due genitori, con prontezza, hanno posto i bambini – di 6 e 5 anni – sopra ad un muretto, al sicuro. A quel punto però un cinghiale ha aggredito uno dei due cani, il più piccolo, un bastardino. Il padrone, per evitare di vederselo ammazzare davanti, ha estratto un coltello e ha colpito l’animale selvatico ad un fianco.

Ferito dal cinghiale

La bestia, pur ferita, nel liberarsi dal fendente ha morso ad una mano l’uomo – che ha 36 anni e fa l’imprenditore agricolo – e con una ‘musata’ lo ha colpito ad una gamba, rompendogli anche il telefono che aveva con sé in tasca. Solo a quel punto il branco ha ‘mollato’ dirigendosi verso il bosco e consentendo alla famiglia di rientrare a casa, finalmente al sicuro.

La denuncia

La terribile vicenda è finita all’attenzione dei carabinieri del locale comando stazione, in un dettagliato esposto. «Vivo da sempre a Castel di Fiori – spiega il padre di famiglia ad umbriaOn – ma una cosa del genere non era mai accaduta. Siamo salvi per miracolo, anche se il cagnolino più piccolo è finito dal veterinario e spero riesca a salvarlo. I cinghiali in questa zona sono tanti, troppi. Il contenimento non funziona e ora rappresentano un pericolo vero per tutti, non solo per le coltivazioni o i nostri animali, ma anche per le persone. È ora che qualcuno faccia qualcosa, che intervenga. Il mio è un grido d’allarme che credo molti condividano». Se l’invasione di cinghiali era una costante, in alcune zone, anche prima dell’epidemia da coronavirus, figuriamoci ora che le strade sono meno transitate e la gente sta per lo più in casa.

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