«Noi seminiamo il mais e i cinghiali lo raccolgono. Dove andremo a finire? Il coronavirus, che già ci sta creando ingenti danni economici, causando la sospensione dell’attività venatoria ci sta mettendo in ginocchio». A denunciare l’accaduto, con tanto di video, è Gabriele Giovannini, proprietario di un’azienda agricola di Narni.
EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON
I risarcimenti
«A febbraio, l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Roberto Morroni, aveva previsto, con un provvedimento – racconta Giovannini – la possibilità di intervenire da parte degli agricoltori nel caso non lo facesse l’Atc entro 4 ore dalla segnalazione, ma tutto questo sul sito della Regione non risulta e all’Atc dicono di non saperne nulla; la burocrazia vince ancora una volta. Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono, nessuno interviene. I tempi della natura non vengono regolati dalla burocrazia, sarà ora di ripensare al modo di agire dei nostri sistemi?». I danni che i cinghiali stanno procurando «non verranno risarciti – aggiunge Giovannini – perché ne ho ricevuti più di 15 mila euro negli ultimi 3 anni e questo è il limite imposto ai risarcimenti da qualche mente illuminata che ci governa. Se tutti mangiassimo con quello che produciamo ce ne sarebbero di ‘morti di fame’».