Morte Monetti, il ricordo di un amico

Terni, l’ingegner Paolo Angeletti: «Aveva quella dirittura morale di cui tanto avremmo bisogno oggi»

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La scomparsa del 72enne Roberto Monetti, morto dopo essere stato investito da un’auto martedì in via Curio Dentato, ha destato profondo cordoglio in città. In tanti lo ricordano come dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, vero punto di riferimento per il mondo della scuola. Ma c’è anche chi, da ‘semplice’ amico, vuole lasciare un ricordo ed pensiero affettuoso in un momento di dolore, anche e soprattutto per i familiari.

Paolo Angeletti

di Paolo Angeletti

È sempre difficile scrivere anche solo due righe, per ricordare un amico che ci ha lasciato, soprattutto per chi, come me, non è credente, per chi non può conservarne che il ricordo, non avendo una speranza in un’altra vita. Sto parlando di Roberto Monetti, tragicamente scomparso ieri in poche ore, per un incidente in cui lui stava semplicemente attraversando una strada a piedi.

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Molti lo conoscevano. Era originario di Lecce, città di cui conservava gelosamente le tradizioni e la cultura. Era stato dirigente a vario titolo all’ufficio scolastico territoriale di Terni. Ma non mi interessa tanto questo aspetto, quanto quello di uomo retto, onesto. Questi aggettivi hanno un significato per me. Non già un uomo che divenuto noto per quello che ha fatto pubblicamente, ma quello di chi ha saputo dimostrare, con il suo esempio, quella dirittura morale di cui tanto avremmo bisogno al giorno d’oggi.

Per fare questo la sua vita era piena di continue informazioni su tutto, sulla politica nazionale, sulla cronaca locale, sulla cultura, sulla scuola (ovviamente), avendo una grande attenzione alla famiglia, alle famiglie dei suoi figli, dei suoi fratelli. E i suoi commenti sono stati sempre approfonditi, ragionati, pensati. Grande tristezza per non averlo più fra noi e una abbraccio forte alla moglie Maresa, ai figli Gabriella e Nicola, ai fratelli Sandra, Vito, Nanni.

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