Dovranno difendersi dall’accusa di ‘omicidio colposo’ nell’ambito del processo che inizierà il prossimo 5 aprile di fronte al tribunale di Terni in composizione monocratica. Imputati sono due medici ginecologi – un uomo ed una donna – dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni e la vicenda giudiziaria è quella scaturita dalla morte di Silvia Barcherini, la 39enne di Porchiano del Monte (Amelia) scomparsa nell’agosto del 2017, una settimana dopo aver dato alla luce il suo piccolo con un parto cesareo d’urgenza.
PORCHIANO IN LACRIME PER L’ADDIO A SILVIA
A giudizio
Mercoledì mattina i due professionisti, che al tempo avevano praticato il taglio cesareo, sono stati rinviati a giudizio dal gup Simona Tordelli che, in tal senso, ha accolto le richieste formulate in aula dal sostituto procuratore Raffaele Iannella e dai legali di parte civile, che rappresentano i familiari di Silvia Barcherini: gli avvocati Massimo Ciardullo e Annalisa Luciani. I due medici sono invece difesi dagli avvocati Zingarelli, Viti e Serni. Nel contesto dell’udienza di fronte al gup, le parti civili hanno anche depositato una consulenza del professor Domenico Arduini dell’università di Roma – Tor Vergata.
Il dramma
La vicenda di Silvia aveva destato profonda commozione e non solo nei territorio d’origine della donna, insegnante dell’istituto Gandhi di Narni Scalo e originaria di Amelia. la morte era sopraggiunto il pomeriggio del 17 agosto 2017 nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Terni. Una settimana prima, il 10 agosto, aveva dato alla luce il suo piccolo con un parto cesareo urgente. Le condizioni della donna, al primo parto e colpita da emorragia interna dodici ore dopo l’intervento, si erano aggravate con il passare dei giorni ed a nulla erano valsi i tentativi di salvarle la vita da parte dei medici del nosocomio ternano.
