Norcia: «Per Pasqua pronte altre 63 Sae»

Superati i problemi alle opere di urbanizzazione. Presto le altre 90. Alemanno: «Noi un esempio». Le proposte degli albergatori. Archivio diocesano a Spoleto

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di P.C.

Dopo i problemi alle opere di urbanizzazione, le 63 casette della zona industriale di Norcia stanno per essere consegnate. Entro Pasqua. O al massimo subito dopo.

L’ANNUNCIO DI ALEMANNO (VIDEO)

Le casette in attesa

Ora attenzione alle periferie Lo assicura a umbriaOn il sindaco Nicola Alemanno: «Ci sono stati piccoli problemi, ma rientrano nella normalità di un cantiere grande come quello – dice il sindaco – le consegneremo subito prima o subito dopo Pasqua. Poi apriremo il cantiere per le altre 90. Dopodiché procederemo all’immissione in possesso per altre 120 più 60 Sae e alla completa definizione delle esigenze, dei numeri definitivi delle casette che sono necessarie per il nostro territorio. Stiamo analizzando tutte le esigenze dell frazioni».

Alemanno alla ‘Stranieri’

Il lavoro dei media «Tutti continuano a dirci che le realtà del cratere guardano a Norcia come un esempio, questo evidentemente ci fa piacere, ma nulla toglie alle difficoltà che la nostra gente continua a vivere – sottolinea Alemanno – da questo punto di vista devo ringraziare anche i media. La stampa sta facendo un grande lavoro perché ci consente di informare tutti coloro che sono distanti dalla città su quello che sta avvenendo, dando spazio e voce alle esigenze delle persone che vivono in queste terre».

IL TERREMOTO E LE SUE STORIE

Saltato il cronoprogramma Dopo la consegna delle prime case in zona San Pellegrino, a fine febbraio, durante il forum organizzato dall’agenzia Ansa, la presidente Catiuscia Marini aveva assicurato che entro la fine di marzo sarebbero state consegnate tutte le altre Sae necessarie per il terremoto del 24 agosto. Purtroppo non è andata così. Contrattempi burocratici, problemi tecnici, soprattutto legati alle opere di urbanizzazione, hanno fatto saltare il cronoprogramma.

Sarà dura finire per l’estate Ora il Sindaco Alemanno assicura che almeno le prime 63 saranno consegnate entro metà aprile. Poi ne saranno realizzate altre 90. Appare arduo rispettare la promessa di soddisfare il totale fabbisogno totale 850 Soluzioni abitative emergenziali post terremoto. Comprese le 150 previste a Cascia e le 50 destinate a Preci: «Tra giugno e luglio – aveva assicurato all’Ansa Catiuscia Marini – completeremo gran parte degli interventi previsti». Sarà difficile. Vediamo.

Il corso di Norcia

«Ricostruzione anche per gli alberghi» «Dobbiamo rendere i nostri alberghi delle strutture strategiche e quindi edifici totalmente sicuri. Sia per dare un messaggio chiaro ai turisti, sia per gestire eventuali future emergenze»: la proposta arriva da Moreno Filippi, imprenditore del settore turistico di Norcia. «Alcuni visitatori – ha aggiunto – sono tornati in città, ma mancano le strutture dove dormire, pensando alla ricostruzione si dovrebbe pensare di accelerare proprio quella pesante degli alberghi, così da poter ricominciare davvero a parlare di turismo, sia per Norcia che per l’intera Umbria». Filippi si dice soddisfatto di quanto finora fatto per riaprire il centro storico. Della stessa opinione è Salvatore Felici, titolare di una delle norcinerie di corso Sertorio. «Pian piano ci stiamo riprendendo, anche se le difficoltà non mancano, ma non ci dimentichiamo che siamo reduci da uno dei terremoti più forti di sempre». Per il futuro è ottimista: «Sono convinto – ha aggiunto – che Norcia ce la farà a rinascere completamente».

Archivio diocesano a Spoleto È iniziato il trasferimento dell’archivio diocesano di Norcia che contiene anche preziosi documenti relativi alla ricostruzione della stessa diocesi nursina avvenuta nel 1822, oltre che registri parrocchiali e attivi civili del XVIII secolo. Questa mattina funzionari della Soprintendenza archivistica e bibliografica per l’Umbria e le Marche e personale della diocesi, con l’ausilio dei militari dell’esercito, dei vigili del fuoco di Perugia e Terni e dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio di Perugia, hanno iniziato la messa in sicurezza della struttura, trasferendola a Spoleto. Oltre cento metri di scaffalatura che ora troveranno riparo nelle stanze della curia spoletina in attesa di sistemare i locali della città di San Benedetto. A Norcia continua intanto la messa in sicurezza degli edifici storici e di culto a cominciare dalla Basilica: si sta infatti procedendo alla rimozione dei detriti e il recupero dei materiali di pregio. Inoltre si continua a cercare la settima «misura», dopo che ne sono state ritrovate intatte sei. Le «misure» si trovavano nel portico della Basilica e nell’antichità erano usate come unità di peso per la compravendita dei cereali. Iniziati anche i lavori di messa in sicurezza della facciata della concattedrale di Santa Maria Argentea, dove è stato realizzato il basamento e la prima parte della «gabbia» che dovrà proteggere la stessa facciata.

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