Bilancio ospedale Terni 2019: luci e criticità

Venerdì l’approvazione: utile di 7 mila euro. Guai alta specialità, blocco concorsi e personale anestesista. Giù i ricoveri, salgono accessi al PS: il 68% sono codici bianchi o verdi

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di S.F.

Un lieve decremento dei ricoveri a fronte di un aumento degli accessi al pronto soccorso. Con la consueta problematica – più volte evidenziata, anche in periodo di emergenza epidemiologica covid – che oltre il 50% sono codici bianchi e verdi: sono alcuni dei dati contenuti nel report per l’anno 2019 dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni legati all’approvazione del bilancio.

PERSONALE OSPEDALE TERNI: «POTENZIAMENTO RESTA PRIORITÀ»

Scendono i ricoveri, +5% dei diurni. La quota extra regione

Nel 2019 la governance del ‘Santa Maria’ indica in 27.779 il numero dei ricoverati effettuati in ospedale, vale a dire un -0,5% in meno rispetto ai 27.913 dell’anno precedente. «Tale riduzione – viene specificato – è dovuta al concomitante verificarsi di due fattori: una diminuzione dei ricoveri ordinari (da 23.486 a 23.129, -1,5%), unito ad un aumento del numero di ricoveri diurni (da 4.427 a 4.650, +5,0%)». La maggior parte riguarda residente della provincia ternana, il 74,4%, mentre il 6,3% coinvolgono cittadini di quella perugina. Si attesta al 18,8% invece la quota dei casi (5.236) provenienti da altre regioni: in tal senso spicca il Lazio con 4.631 ricoveri, ovvero il 16,7% sul totale. Si registra dunque un decremento rispetto agli anni passati (nel 2017 furono 5.686): «Malgrado ciò, l’azienda ospedaliera di Terni rimane nosocomio di riferimento per l’utenza extraregionale, soprattutto per i pazienti provenienti dalle province di Rieti e Viterbo», la sottolineatura sul tema.

OSPEDALE TERNI, RIPARTENZA E NODI DA SCIOGLIERE

Andrea Casciari, commissario straordinario dell’ospedale di Terni

L’alta specialità e il calo. Le criticità

C’è un passaggio specifico sull’alta specialità e le difficoltà del caso: «Esaminando l’attività erogata a pazienti residenti in Umbria, si rileva un decremento dei ricoveri (1.421 nel 2018, 1.342 nel 2019, -5,6%); tale riduzione, anche in questo caso, è stata causata in buona parte dalla sofferenza nel settore chirurgico. Le unità operative che hanno registrato i maggiori decrementi sono state soprattutto la neurochirurgia e in minor misura la chirurgia digestiva». C’è anche altro: «Il valore dell’indice relativo alla complessità della casistica trattata è leggermente diminuito (peso medio Drg da 1,19 nel 2018 a 1,18 nell’anno 2019). Tale fenomeno è derivato da una grave crisi di reperimento del personale anestesista che ha determinato una riduzione del numero di sedute operatorie; inoltre l’anno 2019 è stato caratterizzato da un lungo periodo di blocco dell’attività concorsuale con conseguente carenza di personale infermieristico che ha determinato la chiusura di alcune sezioni».

EMERGENZA COVID, ALL’OSPEDALE DI TERNI 188 TAMPONI AL GIORNO

L’ospedale di Terni

Posti letto, tasso occupazione e inappropriatezza degenza

Si cambia argomento. Posti letto: quelli direttamente gestiti – in media – nel 2019 sono stati 543, dei quali 505 ordinari e 38 diurni. Segno negativo in entrambe le circostanze con un -34 e un -5 rispetto al 2018. «Da notare – evidenzia il ‘Santa Maria’ – l’andamento della dotazione di posti letto dall’anno 1997 al 2013, che è passata dalle 790 unità di fine 1997 alle 529 di dicembre 2013, con una riduzione complessiva di 261. La riduzione del numero dei posti letto unita alla stabilità del numero dei ricoveri e soprattutto delle giornate di degenza in regime ordinario, ha determinato un drastico aumento del tasso di occupazione dei posti letto (dall’84,6% del 2018 al 90,4% del 2019)». C’è spazio anche per l’inappropriatezza della degenza misurata da un indice di performance: «Si è assistito ad un peggioramento (da 101,9 a 103,7). Ciò è dovuto in particolare ad un aumento della durata media della degenza nei reparti di medicina generale, oltre che in alcuni reparti dell’area chirurgica.

COVID, PRONTO SOCCORSO ‘AFFOLLATO’: L’APPELLO DI PARISI

Il pronto soccorso in periodo covid

Pronto soccorso: codici rossi 3,6%. Il personale

Il numero degli accessi è aumentato di 436 persone con passaggio dai 44.397 del 2018 ai 44.833 del 2019 (+1%), dei quali 12.213 poi ricoverati. Per oltre la metà dei casi si è trattato di codici verdi (58%), poi gialli (27,6%), bianchi (10,8%) e rossi (3,6%, ovvero 1.632). «Andando a valutare il carico medio giornaliero – l’osservazione dell’azienda ospedaliera – di pazienti che accedono al PS, dai dati si evince che in media ogni giorno ricorrono alle prestazioni di pronto soccorso 123 pazienti (13 codici bianchi, 72 verdi, 34 gialli, 4 rossi)». Gli inviati in Osservazione breve intensiva sono stati 3.039. Al 31 dicembre 2019 il ‘Santa Maria’ poteva contare su 1.456 dipendenti a tempo indeterminato su un totale di 1.617 unità.

IL BILANCIO 2019 DELL’OSPEDALE DI TERNI – DOCUMENTO

Sabrina Socci, direttore amministrativo ‘Santa Maria’

Obiettivi mancati e blocco concorsi

Nel 2019 non è andato tutto come si sperava, quantomeno a giudicare dall’esposizione della stessa direzione aziendale: «Nell’ambito – viene puntualizzato – del suo processo di programmazione si era posta come obiettivo un ulteriore aumento dei volumi di attività, considerato che nell’anno 2018 vi era già stato un aumento, frutto in particolare dei processi di riorganizzazione strutturale e organizzativa in atto. Sono in corso infatti una serie di progetti mirati alla ottimizzazione dei percorsi dei pazienti nei vari ambiti ospedalieri. Particolare attenzione è stata posta riguardo alla ristrutturazione delle attività delle sale operatorie; purtroppo gli obiettivi di attività programmati nel settore dei ricoveri non hanno potuto essere conseguiti a causa della grave carenza di personale medico anestesista e di personale sanitario in generale prodotta dal blocco dei concorsi. Di contro si è assistito a un rilevante incremento dell’attività ambulatoriale che ha bilanciato la diminuzione dei ricoveri. Il processo di reingegnerizzazione organizzativa riguardante le attività di sala operatoria ha dato i suoi frutti, tanto che sia gli indicatori di attività che quelli di performance hanno subìto un importante miglioramento, contribuendo al superamento dei volumi finanziari 2018».

Il bilancio: utile di poco superiore ai 7 mila euro

Chiuso il 2019 – conto economico – con un utile di 7.775 euro, inferiore del 47,4% rispetto ai quasi 15 mila del 2018. «Malgrado i problemi citati, l’azienda ospedaliera di Terni ha comunque raggiunto il pareggio di bilancio, segnale chiaro dell’efficacia delle attività di riorganizzazione in atto». Il valore della produzione è di 199 milioni di euro (+1,8%): 137 fanno riferimento a ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie. I costi ammontano invece a poco meno di 196 milioni di euro, 86 dei quali per il personale e 53,5 per l’acquisto di beni.

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