Ostello Ponte Felcino: «Nessuno sgombero»

Perugia, il consigliere De Vincenzi fa chiarezza sul documento presentato in commissione. La Corte dei conti ipotizza un danno erariale

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Non uno sgombero fine a sé stesso. Quanto, piuttosto, la volontà di verificare l’impiego e la rispondenza degli atti amministrativi riguardanti la struttura dell’ostello di Ponte Felcino.

L’odg A qualche giorno di distanza dall’approvazione dell’ordine del giorno che porta la firma dei consiglieri del gruppo misto, Sergio De Vincenzi vuole fare un po’ di chiarezza. «A onor del vero – afferma – l’odg non è stato pensato per perseguire lo sgombero degli immigrati, quanto piuttosto per verificare gli atti che stanno dietro alla cessione della struttura nel solo e principale interesse della tutela degli interessi del comune e dei cittadini. D’altra parte, l’articolato dispositivo d’impegno per il sindaco e la giunta parla chiaro».

La struttura Nessuno sgombero a prescindere, dunque, ma un eventuale ripensamento sull’utilizzo dell’ostello e la ricerca di una nuova soluzione più praticabile e meno d’impatto sul territorio, viste anche le problematiche sollevate da una parte della cittadinanza i dubbi su come è stata gestita burocraticamente l’accoglienza di profughi e migranti da Comune, Aig e Arci. «Corre poi l’obbligo sottolineare che l’impegno presupponeva anche il coinvolgimento della Prefettura e della Questura di Perugia circa la verifica della situazione. Se l’odG sarà approvato in Consiglio Comunale ciò dovrà avvenire ma è certo, per oggi, che, a seguito di convocazione del Presidente Felicioni, la Questura non ha offerto il suo contributo in IV Commissione per meglio aiutare i Consiglieri a comprendere la veridicità dei fatti descritti sui giornali».

Strumentalizzazione «Dispiace infine – continua De Vincenzi – registrare le insinuazioni che sono state mosse di strumentalizzazione politica dell’odg. Nulla di tutto questo, ma se portare all’ordine del giorno problemi segnalati dalla cittadinanza con riscontri di addetti ai lavori significa strumentalizzare, allora si, che siamo ben contenti di esser additati di strumentalizzazione, ricordando che se siamo stati eletti lo siamo stati per svolgere un servizio in favore di tutti i cittadini di Perugia». Strumentali, però, per De Vincenzi, risultano le dichiarazioni rilasciate da Tassi e Felicioni della Lega Nord, quando si fregiano di meriti che non hanno.

Corte dei Conti Resta comunque il fatto che l’odG è stato presentato ad ottobre 2015 ed ha concluso l’iter in questa settimana, per un totale di sette mesi. «Chissà quando riusciremo a portarlo in Consiglio?» si chiede ancora De Vincenzi. Intanto quello che sembra certo è che l’inchiesta portata avanti dalla Corte dei conti sugli affitti non riscossi da parte del Comune di Perugia vedrebbe entrare di diritto anche la questione dell’ostello Villa Giardino di Ponte Felcino. Nelle carte al vaglio della magistratura contabile ci sarebbe anche la convenzione, firmata dall’amministrazione con l’associazione italiana alberghi per la gioventù che prevedeva l’obbligo di destinazione turistica e il divieto di usare la struttura per scopi non previsti dalla convenzione senza l’assenso del comune. Da cui le mancate entrate per Palazzo dei Priori che potrebbero configurare un danno erariale.

Il Comune «In relazione – specifica l’amministrazione comunale – alle polemiche sorte in questi giorni in merito al parere espresso dalla IV commissione sull’utilizzo della struttura dell’ostello di Ponte Felcino, è bene precisare che l’amministrazione comunale, fin dal primo momento, è stata impegnata nel complesso compito della gestione dell’emergenza profughi, sebbene sia sempre necessario ricordare che la responsabilità del Comune di Perugia in relazione alla questione immigrazione è riferita alla gestione dello Sprar in via del Favarone e non di tutto il sistema di accoglienza. Con questa premessa vogliamo ribadire però che il nostro Comune mai si è tirato indietro dalla responsabilità della gestione dei flussi migratori poiché sappiamo benissimo come l’arrivo dei migranti impatti sulle comunità cittadine. Il nostro compito è trovare modalità di convivenza che tendano a favorire l’inclusione sociale, compresa quella dei profughi».

Riaprire il dialogo «Per questo motivo – prosegue la nota – stiamo collaborando con l’associazione (Aarci) che gestisce l’accoglienza, attraverso il bando della prefettura e con la Prefettura stessa. Vorremmo inoltre sottolineare il fatto che è stata la nostra amministrazione, con il tramite della Prefettura, a sollecitare molti Comuni, tra cui anche quelli di centro sinistra, che in un primo momento avevano chiuso le porte all’accoglienza, a riaprire un dialogo. Il Partito Democratico in IV Commissione ha deciso di abbandonare l’aula al momento della votazione, senza essere mai intervenuto in merito alla questione durante tutta la seduta, per poi successivamente adoperarsi per innescare una sterile polemica. Vorremmo ricordare che qui non si tratta di questione cattolica, né di questione laica, si tratta piuttosto di una questione di civiltà. Per questo continuiamo a lavorare consci dell’emergenza in atto da tempo, consapevoli che si può sempre migliorare e trovare soluzioni più funzionali per il territorio e per la dignità di chi viene accolto».

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