Sei mesi dopo l’arrivo del primo malato di Covid, l’ospedale militare da campo di Perugia a metà maggio ha dimesso l’ultimo paziente. Ora si avvia alla dismissione.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
Sei mesi di lavoro serrato
Era il 7 novembre dello scorso anno quando cominciava l’allestimento del primo ospedale da campo di Perugia. Quello dell’esercito. Il primo ad essere entrato pienamente in attività dopo gli inciampi di quello regionale, finanziato dalla Banca d’Italia. Il 12 era già operativo e pronto ad accogliere i primi pazienti. Da quel giorno ne sono stati ricoverati 275: 86% dimessi al domicilio e 14% trasferiti in terapia intensiva per l’aggravarsi delle loro condizioni cliniche. La degenza media è stata di 19 giorni. In questo periodo, i militari arrivati a Perugia hanno inoltre eseguito 1650 tamponi antigenici.
Due team a supporto dei vaccini
Ora vanno via, ma non tutti: due team resteranno a supporto della campagna di vaccinazione della Regione Umbria, che con l’arrivo di altre dosi si spera abbia un nuovo impulso. Con ogni probabilità , il commissario Covid nazionale, il generale Figliulo, in visita venerdì a Perugia, dedicherà un pensiero anche a loro.
Il saluto a Perugia
Le operazioni di smontaggio sono già in corso; intanto, martedì pomeriggio, il tenente colonnello Antonio Saponaro, responsabile del campo dallo scorso febbraio (quando aveva preso il posto di Nappi) è stato ricevuto in comune dal sindaco Romizi, per un incontro di commiato. Erano presenti anche il commissario Covid Massimo D’Angelo e il consigliere delegato Michele Cesaro. E come aveva già fatto Nappi, anche Saponaro sottolinea con commozione l’accoglienza ricevuta nella città di Perugia.
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