Sarebbe stata una aritmia cardiaca una delle concause della morte della 22enne di origini filippine trovata senza vita dai genitori lo scorso 31 dicembre, nella sua casa di Elce, a Perugia, a seguito di una insufficienza cardio-respiratoria.
Escluse cause esterne
Si chiamava Michela Madagiem e la sua morte aveva provocato sconcerto nella comunità filippina ma anche in molte famiglie del quartiere che la conoscevano come una ragazza sempre gentile e disponibile con tutti. Nei giorni precedenti alla morte la 22enne aveva lamentato dolori muscolari e qualche sintomo influenzale, tanto che in un primo momento si era temuto potesse essere affetta da Covid-19, ipotesi poi smentita dal tampone. Si è quindi proceduto all’autopsia, condotta presso l’ospedale di Perugia. Disposti anche esami tossicologici e istologici, ma appare sempre più evidente che le cause siano prevalentemente naturali, visto che la morte traumatica era già stata esclusa dai primi rilievi delle forze dell’ordine.
Ulteriori indagini sul malessere
Dagli esami, i cui responsi arriveranno nei prossimi giorni, si potrebbe capire qualcosa in più anche sui dolori che la ragazza aveva accusato nei giorni precedenti. Per questo motivo pare le fosse stato prescritto un farmaco a base di cortisone. Il fascicolo, aperto dal pm Gemma Miliani per omicidio colposo (atto dovuto), resta tuttora in aggiornamento. Sul posto, per le prime indagini, si erano portati i carabinieri, i quali non avevano riscontrato presenza di segni di effrazione né di violenza.
L’appello per il fondo di solidarietà
Intanto prosegue la raccolta di fondi avviata da alcuni ragazzi del quartiere e a cui hanno aderito in tanti. «Vorrei far sentire la vicinanza di ognuno di noi ai genitori – si legge nel post che promuove il link paypal per donare – perciò è stato creato questo fondo per poter dare un contributo, piccolo o grande che sia. Un gesto di solidarietà per la famiglia. Mi farebbe piacere se, insieme alla donazione, fosse lasciato un messaggio per Michela sempre su questo link, da consegnare ai suoi genitori insieme al ricavato delle donazioni».