Perugia, speranza e voglia di ricominciare

Resoconto di una giornata piovosa ma ricca di buoni propositi per negozianti, ristoratori e titolari di centri estetici che ricominciano ad accogliere i loro clienti

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Forse non ci saranno stati slanci di entusiasmo come quel cliente siciliano che ha pagato 50 euro un caffè per ‘dare’ una simbolica (ma nemmeno tanto) pacca sulla spalla al suo barista dopo oltre due mesi di chiusura, ma comunque che l’atmosfera fosse diversa e pregna di entusiasmo e speranza si percepiva ovunque a Perugia, nelle giornata numero 1 della fase due per le attività commerciali al dettaglio, che hanno riabbracciato (sempre idealmente) i loro clienti in un piovoso lunedì di metà maggio, dopo un drammatico weekend di trattative e di notizie che hanno lasciato l’amaro in bocca.

PER RIPARTIRE, UN BACIO BENEAGURANTE A COLAZIONE

Speranza e voglia di ricominciare

Ma l’entusiasmo c’era e, alzate le saracinesche, nessuno ha pensato alle polemiche. Nonostante le mascherine, gli esercenti che abbiamo incontrato nel corso delle tante interviste fatte nel capoluogo in questo primo lunedì post lockdown economico sorridevano ed erano speranzose. Un entusiasmo che nemmeno la pioggia ha spento. E a guardare nel contatore della cassa numeri che in altri tempi avrebbero fatto storcere il naso, tutti si fanno coraggio e si dicono: «Dai, ce la facciamo, andiamo avanti».

RIPARTONO ANCHE I SUSHI, MA NON TUTTI ALLO STESSO MODO

I dispositivi di sicurezza

Si rinnova la fase 2, con la ripresa dell’attività di bar, ristoranti, negozi di vendite al dettaglio, ma anche di parrucchieri, centri estetici e barbieri, esercizi finora ritenuti ad alto rischio contagio, che però grazie ad un lungo lavoro ‘ai fianchi’ condotto anche dalla Regione Umbria hanno ottenuto di riaprire in anticipo rispetto alle date prospettate inizialmente. Le porte si sono finalmente aperte e i numerosi clienti non si sono fatti attendere. Fra i vari dispositivi di sicurezza individuale e il distanziamento sociale si prova a ripartire.

TESTONE, UN SORRISO SOTTO LA MASCHERINA COL GRIFO

Le misure di contenimento

All’interno dei bar e delle pizzerie, in ogni caso, permane il divieto del buffet, ma sarà possibile consumare bevande e alimenti ai tavoli interni o esterni del locale, a costo di seguire scrupolosamente i protocolli indicati per ogni specifica categoria. Sotto la lente d’ingrandimento rimane il controllo di andamento del tasso ‘R con zero’, ormai conosciuto come l’indice di trasmissibilità della SARS-COv-2, se il valore è inferiore a 1 si va verso l’eliminazione del virus.

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Qualcuno resta in attesa

Al di là delle norme di sicurezza, è fondamentale la coscienza di ogni persona di comportarsi a dovere, per non recare un pericolo a se stessi e quanto meno agli altri. Anche se la speranza di ogni lavoratore è di tornare al più presto a una condizione di normalità, molti commercianti stanno anche facendo valutazioni sul fatto se convenga o meno riprendere, perché se i costi restano quelli di prima ma gli incassi calano, il rischio è quello di lavorare in perdita. Per questo molti aspettano prima di riaprire del tutto, sperando in un aiuto più concreto del governo e cercando di fare bene i conti.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

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