Recovery fund umbro, un ‘pezzo’ per volta

La Tesei non svela i contenuti del piano in assemblea: «Regioni non coinvolte». De Luca (M5s) anticipa l’inserimento dell’alta velocità Roma-Ancona. L’assessore Melasecche guarda fiducioso al futuro

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di Fra.Tor.

Riapertura delle scuole superiori non prima del 25 gennaio; Umbria prima regione italiana per percentuale di somministrazione di vaccini su quelli disponibili; 8,2 milioni di euro dal Governo per la realizzazione di 44 terapie intensive in prefabbricati; il ruolo delle Regioni nel Recovery fund. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, martedì mattina in consiglio regionale ha fatto il punto sulla pandemia e informato il consiglio su quanto emerso dall’incontro Governo-Regioni sul Recovery fund. Ma ce chi ha qualcosa da dire, come il consigliere del Movimento 5 stelle Thomas De Luca: «Peccato che il dibattito sul Recovery Fund sia stato di fatto sedato dalla maggioranza».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Le scuole

La presidente Tesei ha spiegato che, «insieme al prefetto, pur avendo dato luogo a tutte le attività possibili per la ripresa della scuola superiore in sicurezza a partire dai trasporti scolastici, abbiamo deciso di procrastinare la riapertura al 25 di gennaio, in linea con gran parte delle altre regioni. Questo periodo ci consentirà di aumentare il numero dei vaccinati, di valutare l’impatto delle festività sulla ripresa dei contagi e di iniziare anche un’attività puntuale di tracing volontario dei ragazzi (dai 14 ai 19 anni) e dei loro insegnanti, che proseguirà nelle prossime settimane».

I vaccini

Dal punto di vista dei vaccini «siamo la prima regione italiana per percentuale di somministrazione sui vaccini disponibili. È un dato che, naturalmente ci fa piacere, che è in continua evoluzione, ma che quello che credo sia importante e che conta è continuare sempre a performare in questo importante indicatore. Sono stati formati in Umbria 30 team vaccinali, di cui 17 fissi presso le strutture ospedaliere e 13 team itineranti allocati presso i distretti Usl. Una capacità vaccinale complessiva giornaliera che è stimabile in oltre 1.500 somministrazioni che ad oggi, naturalmente, è molto superiore ai vaccini che stiamo ricevendo. Nel primo lotto di fornitura erano stati richiesti dall’Umbria vaccini per oltre 18 mila cittadini delle fasce dedicate a questa prima fase, ma in effettivo ne riceveremo per 14.625 persone».

Le strutture ospedaliere

«Dal lato del rafforzamento delle strutture ospedaliere – ha aggiunto la Tesei – il lavoro prosegue costantemente secondo 3 assi: il primo con l’arrivo dell’ospedale da campo di cui a giorni saranno completate le procedure di collaudo e forte dei suoi 2 mila metri quadrati, dei 12 posti di terapia intensiva, dei 16 di terapia sub-intensiva e dei 10 di degenza, tutti Covid. Rappresenta sicuramente un aiuto fondamentale per la nostra sanità regionale. Il secondo asse è quello del potenziamento delle terapie intensive nei nostri ospedali con i 10 nuovi posti già realizzati a Terni e gli 8 a Perugia; il terzo è quello finanziato dal Governo, con la firma apposta il 31 di dicembre, per ben 8,2 milioni di euro, per la realizzazione di 44 terapie intensive in prefabbricati collegati con i nostri ospedali più importanti che si andranno ad aggiungere a fine febbraio alle 157 realizzate da noi, tanto da poterci consentire di smantellare i 18 spazi di terapia intensiva e poterli poi destinare ad altre preziose attività ospedaliere, raggiungendo comunque un totale complessivo di 183 terapie intensive in Umbria. Su questa poderosa opera di rafforzamento in chiave anti-Covid della rete ospedaliera pesa, ovviamente, il tema della presenza di personale sanitario in grado di gestirla. È questo un problema che sta gestendo da tempo la nostra sanità regionale, che evidenzia come vi sia carenza a livello nazionale di professionalità specifiche, la cui richiesta è stata esponenzialmente aumentata proprio dalla pandemia. Anche ai fini di un prezioso confronto, mercoledì 13 gennaio è convocato un tavolo tra sanità regionale e sindacati ai quali ho chiesto di partecipare».

Recovery fund

«In merito al confronto tra Governo e Regioni sul Recovery fund – ha detto la Tesei – finalmente la scorsa settimana il ministro Amendola ci ha fornito alcune indicazioni sul ruolo delle Regioni rispetto a questa strategica partita per il nostro Paese. Al momento non c’è’ ancora una risposta definitiva e al netto delle possibili modifiche del piano, il ministro ha delineato un’impostazione del Recovery sostanzialmente centralizzata con importi su linee di intervento e progetti definiti e gestiti a livello nazionale. Voglio precisare che su un totale di 209 miliardi di valore del Recovery, solo 82 potranno riguardare nuove progettualità, in quanto i 127 miliardi di prestiti saranno tutti utilizzati per spesare opere già previste e finanziate a livello nazionale, in modo da non aumentare lo shock di debito complessivo pubblico. In questo quadro le Regioni non dovrebbero avere una quota di fondi da gestire autonomamente, mentre va ancora capita la dimensione del ruolo regionale sia nella fase programmatoria che attuativa. Ciascuna Regione, su richiesta del Governo, ha per ora inviato alla conferenza delle Regioni solo un compendio di tutti i progetti cantierabili di qualsiasi tipo senza scelte di carattere politico o strategico. Non vi è stato ancora un confronto tra Governo e Regioni perché mancano i cardini per impostare questo ragionamento». Infine la presidente Tesei sostiene, «ma non solo io, anche tutti i colleghi delle altre Regioni, che sarebbe stato utile assegnare una parte delle risorse a fondo perduto alle singole Regioni per progetti autonomi, sempre nel rispetto delle linee guida, e per il resto scegliere progetti in accordo con la conferenza delle Regioni e con le singole realtà. Servirà da parte di tutti uno sforzo importante per poter cercare di seguire e ottenere quei progetti che ci stanno particolarmente a cuore».

Thomas De Luca

L’alta velocità Roma-Ancona nel Recovery plan, De Luca (M5s): «Un grande risultato per l’Umbria»

Chi svela uno dei progetti inseriti dalla Regione Umbria in tema di Recovery fund, è il ccapogruppo del M5s Thomas De Luca: «Ad oggi l’alta velocità Roma-Ancona è nel Recovery plan. Nonostante la mancanza di dialogo con la giunta regionale che ha secretato gli atti, portiamo a casa un risultato importante per l’Umbria. Il piano dovrà essere approvato martedì sera in consiglio dei ministri, dove si spera non avverranno modifiche così come nei successivi passaggi nelle commissioni. Un obiettivo quello dell’alta velocità sulla Roma-Ancona – osserva De Luca – per il quale ci siamo sempre battuti mettendo in campo ogni sforzo e portando direttamente sul binario unico della tratta Terni-Spoleto il viceministro alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Peccato che in assemblea legislativa il dibattito sul Recovery fund sia stato di fatto sedato dalla maggioranza a trazione leghista. Che ha fatto di tutto per indebolire le istanze dell’Umbria sui tavoli nazionali. Per una volta si poteva marciare insieme, individuare le priorità e spingere perché venissero accolte. La governatrice Tesei ha preferito nascondere i progetti come fossero X-Files e giocare questa partita da sola. Sono a dir poco schizofreniche le dichiarazioni di alcuni esponenti leghisti che da una parte invocano da parte del Governo il dialogo con le Regioni che loro stessi in Umbria hanno negato alle opposizioni e alle forze sociali, mentre dall’altra cercano di mettere le mani sui fondi del Recovery fund sollevando allo stesso tempo dubbi su questo strumento economico senza precedenti. E lo fanno partendo dall’assunto che l’Italia storicamente è un Paese incapace di spendere i soldi dei fondi strutturali europei, dimenticando però che i protagonisti di questi fallimenti sono stati i governi da loro presieduti per decenni, in cui ogni opera progettata è divenuta un’incompiuta o una cattedrale nel deserto».

La riapertura della tratta Perugia-Terni della Fcu

Nel pomeriggio di martedì è poi l’assessore regionale ad infrastrutture e lavori pubblici Enrico Melasecche a ‘svelare’ altri pezzi di recvoery fund umbro: «A conferma di quanto abbiamo annunciato – scrive Melasecche -, la bozza del documento inviata dal Governo ai partiti, contiene esplicitamente la previsione della riapertura della tratta di interesse nazionale Perugia-Terni della Fcu. Non solo, il documento recita da pagina 101 in poi: ‘Una particolare attenzione è posta sulle linee regionali […] con interventi di upgrading, elettrificazione e resilienza […] Si tratta di interventi mirati ad omogeneizzare ed elevare gli standard prestazionali delle infrastrutture esistenti […] Gli interventi riguardano […] la Sansepolcro-Terni […]’. Tale esplicita citazione ci conforta non solo nella fondata speranza che verrà riattivato anche il tratto verso la Toscana ma viene confermata anche la nostra linea programmatica che vede l’intera dorsale tosco-umbro-laziale-abruzzese-molisana rilanciata come un unicum e non frazionata con ipotesi localistiche pseudotecniche senza visione». Inoltre nello stesso documento, prosegue Melasecche, «si può leggere che nell’ambito degli ‘interventi di velocizzazione delle principali linee passeggeri e di incremento della capacità dei trasporti ferroviari per merci, lungo gli assi prioritari del Paese nord-sud ed est-ovest, nel centro si rafforzeranno due assi est-ovest (Roma-Pescara e Orte-Falconara) riducendo significativamente i tempi di percorrenza ed aumentando le capacità’. La scelta fatta dalla Regione, vari mesi fa, quando ancora non si parlava di Next Generation Italia, traguardando ben oltre la pandemia, di andare ad Ancona per la firma del protocollo di intesa Umbria-Marche-MIT-RFI, con la ministra De Micheli, dell’amministratore delegato di RFI, Gentile, e dei due presidenti di Umbria e Marche, Tesei e Ceriscioli, con l’Umbria comprimaria nella predisposizione sapiente di quell’evento, è stata vincente. All’epoca si parlava solo della trasversale Roma-Pescara e del suo commissariamento mentre oggi le quotazioni della Orte-Falconara sono risalite al punto da essere ormai una certezza. Una volta conclusi i lavori in corso sulla Campello-Spoleto, il primo dei progetti umbri per completare il raddoppio da Orte a Foligno sarà necessariamente quello mancante della Spoleto-Terni».

Enrico Melasecche

L’assessore Melasecche: «Soddisfatto di questo primo primo anno di lavoro molto intenso»

Melasecche sottolinea che «si sta anche avviando con rigore lo studio dell’ipotesi di variante della tratta Foligno-Fossato di Vico in modo che la politica possa poi laicamente dire la sua, una volta per tutte. Siamo alla ormai alla quarta riunione del tavolo tecnico, con implicita forte valenza strategico-progettuale, in cui è stato previsto per la tratta Spoleto-Terni l’adeguamento del vecchio progetto di tredici anni fa ad una canna trasformandolo a due canne. Una lunga galleria di 19 chilometri su 22 totali di percorso. L’incidente di tre giorni fa in Val di Serra, sulla gola di Giuncano, che avrebbe potuto essere ben più drammatico, non sarà quindi tra pochi anni più possibile perché il nuovo progetto, già in corso di definizione da parte di RFI, ridurrà la pendenza massima dal 22 per mille dell’attuale tracciato, con frequenti problemi, al 12 per mille, e sarà molto più sicuro e veloce potendo raggiungere velocità fino a 175/200 chilometri l’ora. Non posso che ringraziare dunque tutti i partecipanti al tavolo per il clima positivo e professionale che si è instaurato, foriero di risultati certamente importanti. Se dovessi fare un bilancio di questo primo anno di lavoro molto intenso non potrei che essere soddisfatto perché sta portando a risultati fino a pochi mesi fa impensabili, con gran parte dei più importanti progetti di legislatura ben avviati a soluzione unitamente alla riorganizzazione dell’intero settore del trasporto pubblico locale in corso. La determinazione riformatrice che ha caratterizzato la proposta elettorale della Presidente Tesei, la solidarietà fra tutti i territori e l’impegno di una giunta coesa verso il raggiungimento di obiettivi tutt’altro che banali – conclude l’assessore – stanno portando a risultati importanti che fanno ben sperare per il futuro della nostra Regione».

Agea (M5S) esulta

Entusiasta il sottosegretario agli affari europei Laura Agea (M5S): «La mia regione – commenta dopo l’approvazione – è tra i destinatari di interventi sostanziali per quanto riguarda le infrastrutture. La messa a terra di progetti di questo calibro all’interno del Recovery Plan è un vero e proprio impulso, un proposito concreto che potrà davvero impiantare un miglioramento e un progresso, in termini di mobilità, che l’Umbria merita. Il centro del Paese sarà quindi rafforzato da uno sviluppo di servizi di trasporto da cui il territorio umbro non sarà escluso. Il potenziamento delle linee ferroviarie e stradali esistenti è un tassello importante del Piano. Il lavoro, fatto di concerto con il Ministro agli Affari Europei, Vincenzo Amendola, che voglio ringraziare insieme alla Sen. Emma Pavanelli, i deputati Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella, e il Consigliere regionale Thomas De Luca del Movimento 5 Stelle, ha dato risultati importanti: sono orgogliosa – conclude – dell’approvazione del Recovery Plan e delle misure pensate a favore delle infrastrutture della mia amata Umbria».

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