Reddito di cittadinanza ed emergenza: a Terni quasi 11mila percettori

Il dato provinciale di dicembre. E oltre 8.800 donne usufruiscono del part time

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di F.L.

In provincia di Terni a dicembre 2021 sono stati quasi 11 mila i cittadini che hanno percepito uno degli strumenti di sostegno al reddito messi a disposizione dal Governo. Tra questi, 7.533 hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza (per un totale di 3.930 nuclei), e 3.446 almeno un pagamento del reddito di emergenza (1.732 nuclei). I numeri sono stati resi noti martedì mattina da Luca Solano, della Nidil Cgil (la categoria sindacale che rappresenta i lavoratori atipici) e testimoniano quanto le situazioni di emergenza economica siano ancora radicate sul territorio.

Luca Solano

L’analisi

Il lavoro che ancora manca, dunque, nonostante la ripresa economica, e che quando c’è è spesso precario, frammentato e irregolare. «I dati nazionali dicono che un lavoratore su dieci vive in una situazione di povertà lavorativa» ha spiegato Solano. Il quale, durante la conferenza stampa convocata dai sindacati del terziario, ha rimarcato che anche il fenomeno dei ‘contratti pirata’ – sottoscritti da organizzazioni sindacali per nulla o poco rappresentative, con retribuzioni inferiori anche del 30% rispetto a quelle applicate da Ccnl leader, spesso senza quattordicesima – contribuisce a generare questa povertà salariale. «Al boom delle attività del terziario a Terni – ha sottolineato – non è corrisposto un miglioramento delle condizioni lavorative, di conseguenza è diminuito anche il potere di acquisto delle famiglie, destinato ad abbassarsi sempre di più a causa dei rincari previsti». Significativo anche il dato relativo ai part time, nella maggior parte involontari, fenomeno che riguarda soprattutto le donne: i dati 2020, gli ultimi resi noti dall’Inps, dicono che in provincia erano attivi 8.817 contratti di questo genere tra la popolazione femminile, quasi la metà dei quali nei settori commercio, turismo e servizi (3.900).

«Più negozi a Terni? Sì ma tante irregolarità e contratti ‘pirata’»

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