«Ogni ospedale umbro potenzialmente Covid»

‘Chiamata alle armi’ dalla Regione. Dopo Spoleto e Pantalla, che si aggiungono a Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello, potrebbero essere precettati altri nosocomi

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Ogni ospedale umbro dovrà entrare nell’ottica di essere potenzialmente un ‘Covid hospital’, ciascuno secondo necessità, con uno o più reparti dedicati ai malati di coronavirus, ovviamente con ingressi separati e percorsi esclusivi. Se necessario, nella malaugurata ipotesi in cui dovessero aumentare i ricoveri, un ospedale verrà dedicato esclusivamente ai pazienti Covid: eventualità che, per il momento, è per fortuna remota. Ma meglio prepararsi per tempo, per non essere sorpresi. Questo il succo dell’intervento della presidente Tesi in conferenza stampa, nel presentare le due ordinanze che, fra le altre cose, prevedono il coinvolgimento formale degli ospedali di Spoleto e Pantalla nella rete Covid, già preannunciato nei giorni scorsi.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Donatella Tesei

Spoleto e Pantalla entrano nella rete

Spoleto (circa 70 posti letto dedicati all’emergenza, ndR) e Pantalla (obiettivo 30 posti letto, ndR) si aggiungono a Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello. Questo prevede l’ordinanza regionale in via di approvazione. Ma il concetto è che tutti devono sentirsi pronti ad essere coinvolti. L’ordinanza ha durato fino al 30 gennaio 2021: «Passata l’emergenza sanitaria, tutte le strutture ospedaliere saranno riportate a quelle che erano le loro funzioni ante Covid, tutte, nessuna esclusa; senza dimenticare che alcune di queste strutture, come Spoleto, fanno parte di un piano di riorganizzazione che avevamo già studiato».

L’ANTICIPAZIONE DI UMBRIAON SU PANTALLA

Posti letto Covid Umbria al 19 ottobre

Ognuno faccia la sua parte

A preoccupare sono gli alti numeri di contagio che – si teme – annunciano anche un aumento dei ricoveri anche se, al momento, il numero in Umbria è ancora basso (Covid Umbria, i dati di oggi). «In questo momento è importantissimo controllare le varie situazioni», ha detto la presidente Tesei in conferenza stampa. Ecco perché si terrà a brevissimo un tavolo istituzionale con le prefetture. «Occorre una risposta seria di grande disponibilità e collaborazione da parte di tutti, in primis dalla rete ospedaliere umbra», ha annunciato la governatrice, introducendo l’argomento dell’incontro.

«Tutti gli ospedali lavorino insieme»

«Eviterei la formulazione di ‘ospedale Covid’ – dice l’assessore Luca Coletto – perché i nostri ospedali nascono per fronteggiare altre patologie: è impensabile che noi tralasciamo di seguire tumori e infarti, oltre ai vari screening. Proprio per far questo c’è bisogno che ognuno dei sette ospedali umbri faccia la propria parte siccome fanno parte di una rete integrata per garantire i livelli essenziali di assistenza».

POSTI LETTO COVID UMBRIA, SITUAZIONE E PROGRAMMAZIONE – DOCUMENTO

Dario e Coletto

La situazione e i possibili sviluppi

Al momento l’Umbria è al IV livello per occupazione dei posti letto ed è stata prevista l’attivazione di 175 posti tra le varie discipline e sono state portate a 81 le terapie intensive in parte Covid e in parte generaliste, ma – come ha specificato Coletto – «siamo pronti ad implementare il numero fino a 124, come fatto nella prima ondata. Vanno quindi necessariamente individuate strutture dedicate come stabilito dal IV step del IV livello». Lo sviluppo fino al IV livello prevede DEA di II livello (Perugia e Terni), DEA di I livello, (Gubbio-Gualdo Tadino, Città di Castello, Foligno, Spoleto e Orvieto), Ospedali di base, (Castiglione del lago, Umbertide, Assisi, Media Valle del Tevere Narni, Amelia) e strutture dedicate.

La Lega: «Nessun ospedale verrà chiuso o smantellato»

«È un momento assolutamente – la nota dei parlamentari Stefano Lucidi, Virginio Caparvi, Riccardo Augusto Marchetti, Valeria Alessandrini, Barbara Saltamartini, Luca Briziarelli e Simone Pillon – difficile per il paese e per l’Umbria vista la recrudescenza del covid e i numeri che si prospettano in un orizzonte non troppo lontano. Alla luce di questo, riteniamo giusta la decisione della giunta regionale di predisporre tutti gli ospedali umbri per rispondere prontamente al verificarsi di nuovi casi. Ciò anche per permettere alle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni di assicurare comunque la gestione delle emergenze e le acuzie provenienti dall’intero territorio regionale. Siamo soddisfatti dell’impegno preso dalla presidente Tesei nel dire che nessun ospedale verrà smantellato e che, non appena ci saremo lasciati l’emergenza alle spalle, speriamo nel più breve tempo possibile, continuerà nel compito di portare avanti la riprogettazione della sanità umbra dopo le politiche sbagliate e autoreferenziali della sinistra negli anni precedenti. Chi vorrebbe speculare politicamente in un momento così difficile, che non riguarda una sola regione o una sola fazione politica, ma riguarda l’intera nazione e ognuno di noi, paventando chiusure e smantellamenti, verrà smentito dai fatti. Superata l’emergenza, la giunta Tesei darà risposte concrete e riorganizzerà in maniera efficiente i servizi sanitari come promesso.
Non è il caso di dividerci in contrade, ma di guardare il sistema sanitario regionale come un sistema integrato, chiamato a rispondere in maniera organica a una emergenza che nessuno – concludono – ha chiesto di dover affrontare. In questo momento, oltre ad invitare i cittadini a prestare massima attenzione alle regole di base, rivolgiamo un sentito ringraziamento a tutti coloro che dentro e fuori gli ospedali, sono in prima linea per combattere il virus».

La rabbia di De Augustinis: duro attacco a Tesei e giunta

Nel tardo pomeriggio il sindaco di Spoleto con amarezza e delusione la decisione riguardante il nosocomio cittadino: «70 posti per malati Covid. Restano attivi solo i servizi di oncologia, radioterapia e dialisi. Quello di oggi è un gravissimo oltraggio alla città di Spoleto, alle sue istituzioni e ai suoi cittadini. Non una riga dell’ordinanza, annunciata e illustrata in conferenza stampa dalla presidente Donatella Tesei è stata oggetto di confronto con l’amministrazione comunale. Le informazioni le abbiamo apprese, come tutti, nel corso dell’incontro con i giornalisti: non c’è stata nemmeno la cortesia istituzionale di condividere i contenuti prima di renderli pubblici, di discuterli, di considerare le necessità di un territorio che ha sempre collaborato attivamente e con grande senso di responsabilità con i vertici regionali. Tutto questo è avvenuto nonostante le ragioni manifestate, i fortissimi dubbi espressi, la richiesta di non riorganizzare la rete ospedaliera regionale azzerando i servizi sanitari del nostro nosocomio: niente di tutto questo è stato preso in considerazione. L’emergenza sanitaria è stata utilizzata in una chiave inaccettabile, nel metodo e nella sostanza, mortificando le ragioni di una città intera. Ritengo inaccettabile il comportamento della presidente Tesei, della giunta regionale e dello staff sanitario. Mai avrei immaginato di dovermi esprimere in questi termini e mai avrei pensato di dovermi confrontare con una situazione del genere, soprattutto in un momento così delicato per tutti. Arrivati a questo punto faremo quanto è in nostro potere per evitare che la nostra comunità subisca le conseguenze di scelte così miopi e dannose».

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