Rifiuti, via libera al Css: e pure ai privati

Confermato che se ne produrranno almeno 60mila tonnellate

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Le scelte della giunta regionale, con l’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti del maggio 2009, sono oggetto di una relazione dell’assessore all’ambiente, Silvano Rometti.

Rifiuti ridotti Secondo Rometti, «quello di ridurre i rifiuti prodotti è stato il primo obiettivo, che nell’attuazione del Piano del 2009, ci siamo posti e abbiamo conseguito, passando dalle 594mila tonnellate di rifiuti urbani previste, a 476mila tonnellate, grazie al trend di costante calo registrato. Il secondo obiettivo cui abbiamo lavorato – prosegue – è stato quello dell’incremento della raccolta differenziata. Siamo partiti da un livello del 30-32 per cento e nel giro di due-tre anni, grazie in particolare al sistema di raccolta ‘porta a porta’ abbiamo ottenuto risultati straordinari arrivando all’attuale media del 53 per cento, con punte di eccellenza in alcuni Comuni dove si supera il 70-75 per cento».

Disomogeneità Un risultato, spiega l’assessore, «che pone l’Umbria in testa fra le regioni del Centro Italia. Con l’adeguamento del Piano si vuol compiere un ulteriore salto di qualità finalizzato soprattutto a risolvere le situazioni di disomogeneità sul territorio regionale ancorate a livelli più bassi: grazie alla domiciliarizzazione della raccolta sull’intera popolazione è previsto il superamento del 68 come livello medio regionale di raccolta differenziata e, allo stesso tempo, l’incremento della qualità della raccolta in modo tale da ottimizzare i quantitativi effettivamente destinabili a processi di recupero».

Il Css I risultati ottenuti «e le mutate condizioni legislative – dice ancora l’assessore – hanno portato a una scelta diversa per la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti, con il superamento della termovalorizzazione prevista nel Piano vigente, che prevedeva due impianti a Perugia e Terni, in favore dell’utilizzo della frazione secca dei rifiuti indifferenziati come Combustibile solido secondario (il Css; ndr) da impiegare per l’alimentazione di impianti industriali e centrali. Recependo quanto emerso nel dibattito in Consiglio regionale sulle gestione dei rifiuti – sottolinea – abbiamo stabilito che il Css prodotto sia conferito fuori dal territorio regionale».

La produzione Rometti specifica che «è prevista una produzione di Combustibile solido secondario di circa 60,70mila tonnellate, che verrà garantita da due o tre impianti la cui collocazione verrà definita insieme agli Ati, gli Ambiti territoriali integrati. I costi di produzione, stando alle stime, saranno coperti dai ricavi delle vendite mentre potranno essere risparmiati 7-8 milioni di euro per le minori quantità di rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica».

Si apre ai privati Uno dei punti cardine, secondo Rometti, «è anche lo sviluppo del sistema impiantistico: l’adeguamento del Piano regionale dispone infatti l’efficientamento dei processi di trattamento e recupero delle frazioni secche raccolte in forma differenziata, dei rifiuti organici, dei rifiuti ingombranti, dello spazzamento stradale e dei rifiuti indifferenziati, attraverso interventi di adeguamento e potenziamento dell’impiantistica esistente e, dove necessario, mediante la realizzazione di nuovi impianti. L’auspicio è che anche soggetti privati concorrano con attività industriali in questa direzione, nel rispetto del quadro normativo regionale e nazionale».

Le tariffe Già oggi, secondo l’assessore «grazie all’attuazione delle azioni del Piano vigente, il costo procapite annuale di gestione dei rifiuti in Umbria è di circa 147 euro ad abitante in linea con la media nazionale (157,5 euro) e molto al di sotto della media del Centro Italia (192 euro). La Regione intende attivare una sperimentazione per la tariffa puntuale, che premia chi si comporta in maniera più virtuosa. In provincia di Perugia si è candidato come Comune pilota quello di Umbertide e un altro Comune verrà individuato in provincia di Terni».

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