Rifiuti, l’Umbria produrrà 60mila tonnellate di Css

L’impegno è quello di produrlo in Umbria, ma poi di spedirlo altrove. Non di bruciarlo in qualche impanto regionale. Ma intanto, la conferma arriva dall’assessore regionale Silvano Rometti, saranno circa 60mila – e forse di più – le tonnellate di Css, il Combustibile solido secondario, da produrre ogni anno.

Il Css Per produrre il Css si dovranno ovviamente adeguare gli impianti esistenti (quello di Pietramelina su tutti), perché il trattamento sarà riservato a diversi tipi di rifiuti, specialmente l’organico, gli ingombranti e quelli che arrivano dallo spiazzamento stradale. Otto milioni saranno investiti dalla Regione su quelli che si occupano del pretrattamento dei rifiuti.

Il piano Il quantitativo è saltato fuori durante la presentazione dell’aggiornamento al Piano rifiuti – quello vecchio risale al 2009 – al tavolo dell’Alleanza per lo sviluppo, che la giunta vuole approvare entro marzo e il cui obiettivo generale è quello di «elevare la qualità ambientale ed economica del sistema di gestione integrata dei rifiuti dell’Umbria avendo come orizzonte strategico l’obiettivo ‘rifiuti zero’».

No termovalorizazione Confermata l’ipotesi di abbandono della termovalorizzazione: per motvi economici – sarebbero necessari investimenti notevoli – ma anche grazie all’incremento della differenziata (che è aumentata di molto: dal 30 al 53 per cento) e alla riduzione della quantità di rifiuti (da 594mila del 2009 a 476 mila).

La ‘ differenziata’ Raggiungendo gli obiettivi di raccolta differenziata delineati dal Piano (68%) e gli adeguamenti impiantistici, secondo Rometti «saranno considerevolmente abbattuti i conferimenti in discarica, in cui finirà solo la parte residuale come sovvalli e scarti», così da ridurre sensibilmente, in cinque anni, i conferimenti in discarica, che  saranno «più che dimezzati».

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